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Rassegna del 8 Febbraio 2018
    

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Green job: qui le occasioni per un lavoro «eco»


Spazio ai lavoratori «verdi»: aumentano i contratti a tempo indeterminato per chi si fa mestieri rispettosi dell'ambiente e della sostenibilità

Anche solo dieci anni fa l’espressione «sostenibilità ambientale» suonava insolita alle orecchie della maggior parte degli italiani. Oggi queste due parole non destano più tanti punti di domanda: nel corso dell’ultimo decennio abbiamo assistito a un proliferare massiccio di attività ecosostenibili e l’attenzione mediatica riservata a questo fenomeno è stata sorprendente.

Perfino un programma popolare come Striscia la Notizia ha riservato per cinque anni uno spazio alla rubrica settimanale «Occhio allo Spreco» di Cristina Gabetti, dedicata ai modi per risparmiare energia e rispettare l’ambiente nella quotidianità.

La nuova sensibilità verso l’ambiente ha spinto molte aziende a intraprendere quello che tecnicamente si chiama greening, cioè un processo in grado di rendere il proprio business più efficiente da un punto di vista energetico e, di conseguenza, più rispettoso dell’ambiente.
Gli ultimi anni hanno visto un’accelerazione della green economy e del mercato del lavoro connesso. Per capirlo è sufficiente scorrere velocemente GreenItaly, il rapporto che annualmente la Fondazione Symbola, insieme a Unioncamere e sotto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, compila per fotografare l’Italia della sostenibilità.

Nel 2016, per dare un primo numero, i lavoratori verdi sono stati quasi 3 milioni e corrispondevano al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, con un aumento dell’+1% rispetto al 2014: vale a dire circa 30.000 assunzioni in due anni.
Nel 2017 sono stati 320.000 i nuovi contratti green e – in barba all’ultima rilevazione Istat (basata sui dati di novembre 2017) secondo cui l’aumento dei posti di lavoro era legato all’incremento dei contratti precari – i lavoratori verdi vantano un contratto a tempo indeterminato nel 46% dei casi, contro il circa 30% delle altre professioni.
GreenItaly 2017 offre spunti interessanti anche per quel che riguarda il profilo del «lavoratore verde». Si tratta principalmente di professionisti destinati alla produzione di beni e servizi sostenibili oppure impegnati a ridurre l’impatto ambientale dei cicli produttivi come l’informatico ambientale, l’ingegnere energetico, il tecnologo del legno, il designer sistemico o l’architetto specializzato in sostenibilità. Molte di queste nuove professioni sono accomunate da un’attenzione verso i processi più che verso i prodotti finali e sono richieste da quelle realtà che presentano un alto tasso di innovazione, come sono spesso le start up.

I green worker sono in media molto istruiti – se si pensa che uno su tre è laureato, contro poco meno del 10% delle altre figure professionali – e a questi lavoratori le imprese chiedono una buona esperienza specifica nella professione. Due elementi che messi insieme fanno sì che nel 37% dei casi questi professionisti siano difficili da reperire per le aziende. Alcune caratteristiche personali aumentano poi le possibilità di assunzione: prime fra tutte flessibilità e adattamento (importanti per il 78% delle assunzioni), soprattutto per il costante aggiornamento che si rende necessario in questi campi ad alto tasso di innovazione. Segue la capacità di lavorare in gruppo, rilevante per il 61% delle assunzioni.
Naturalmente il verde dell’Italia non è a tinta unita, ma ci sono regioni in cui i lavoratori green sono più richiesti: la Lombardia è quella che ne assorbe nettamente di più con oltre 81.600 assunzioni nel 2017, circa un quarto del totale nazionale. A seguire Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.

Proprio in una delle province piemontesi, Cuneo, in ambito alimentare è nato il movimento che della sostenibilità ne ha fatto un credo, Slow Food, e nel 2019 a Torino dovrebbe prendere forma Green Pea un «supermercato della sostenibilità», ideato dal fondatore di Eataly Oscar Farinetti, dove sarà possibile trovare una vasta gamma di prodotti green: dall’abbigliamento ai cosmetici, passando per l’arredamento e molto altro.
Già perché quando si parla di eco-sostenibilità si pensa immediatamente al pannello solare, ma questo mondo non finisce qui e include, ad esempio, aziende nel settore edilizio, alimentare (l’Italia è il secondo esportatore di prodotti biologici dopo gli USA), tessile, dell’arredamento (da anni siamo all’avanguardia per quanto riguarda l’impiego di materiali riciclati), edilizio fino alla grande filiera del riciclo, nel quale l’Italia ha un primato europeo in termini quantitativi.
Ma quali figure professionali sono richieste grazie a questo green boom? Alcune tratte da GreenItaly le potete scoprire nella gallery, dove troverete anche annunci di lavoro attualmente disponibili per questi ruoli. Su GreenJob, il canale di InfoJobs dedicato ai lavori green, trovate una vasta gamma di posizioni sempre aggiornate.

 

Fonte: VANITY FAIR, 1 febbraio 2018




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Rassegna del 8 Febbraio 2018
 
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