Tira una brutta aria. No, il clima politico invelenito non c’entra. E nemmeno il maltempo. Diciamo allora che tira un’aria cattiva, inquinata. L’effetto più immediato? Le morti premature attribuibili alla presenza di particolato. Secondo l’Agenzia ambientale europea nel solo 2015 sono più di 60mila gli italiani che hanno perso la vita per malattie legate alla cattivà qualità dell’area che respiravano.
In termini assoluti siamo secondi solo alla Germania. Normalizzando il dato rispetto alla popolazione, si tratta dello 0,1% dei cittadini italiani. Percentuale che ci pone al sesto posto dietro Bulgaria, Ungheria, Romania, Polonia e Grecia. Esclusa quest’ultima, sono tutti Paesi del vecchio Patto di Varsavia. Più in generale, non esattamente le economie più floride del continente. E appunto se si guarda alla presenza di inquinanti, censita nel rapporto Air quality in Europe, si vede come la situazione in Italia sia tra le peggiori a livello europeo.
Fonte: Il Sole 24 ORE, 12 novembre 2018