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Rassegna del 5 Settembre 2019
    

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Viaggiare in scienza e coscienza. Spunti per un turismo responsabile


Viaggiare in scienza e coscienza. Spunti per un turismo responsabile

Per rispettare l’ambiente dovremmo rinunciare a vedere intere parti di mondo? Come combinare scienza e coscienza quando si tratta di viaggiare per il puro piacere di farlo?

 

‘La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura’. A formulare questo pensiero, ovvio e profondissimo al tempo stesso come solo la verità può essere, non è stato un uomo qualunque, ma uno degli scienziati più famosi di tutti i tempi: quello stesso Albert Einstein secondo cui ‘le persone sono come le biciclette: riescono a mantenere l’equilibrio solo se continuano a muoversi’. È il movimento infatti la chiave dell’evoluzione della nostra specie, che senza l’istinto naturale alla migrazione si sarebbe estinta molto ma molto tempo fa.Il guaio è che, se continueremo a trattare così male l’unico Pianeta in cui ci è dato di vivere, entro pochi decenni il 75% delle specie viventi potrebbe scomparire dalla Terra. Gli esperti la chiamano 'sesta estinzione di mass' e parlano di un fenomeno già in corso, tra le cui cause principali c’è il surriscaldamento globale.

Solo poche settimane fa dall’Onu arrivava l’ennesimo allarme: il cambiamento del clima aumenterà fame e migrazioni; andiamo verso un nuovo tipo di apartheid, quello climatico. Di fronte a prospettive così catastrofiche, si rischia di scivolare in due meccanismi opposti: rimozione da un lato, paralisi dall’altro. La tentazione di far finta di nulla e continuare a consumare e produrre come se niente fosse è la via più facile, soprattutto in chi non riesce – o non vuole – esercitare quel minimo di empatia che è necessario per rendersi conto di quanto la situazione sia già gravissima. All’estremo opposto, comprendere cosa sta davvero succedendo al Pianeta può essere così traumatico da sfociare nell’immobilità. Se la Terra soffre e milioni di persone ne stanno già pagando sulla propria pelle il prezzo, come non sentirsi in colpa a parlare di viaggi, turismo, tempo libero?

C’è chi, per motivi etici e ambientali, decide di non mettere più piede su un aereo se non strettamente necessario. Una scelta rispettabile e per certi versi ammirevole, ma che può suscitare delle perplessità per il suo essere così radicale. Lo abbiamo visto con Greta Thunberg e la sua traversata dell’Atlantico in barca a vela, una soluzione che ha lasciato perplessi anche molti dei suoi ammiratori. Il punto è che, per la maggior parte di noi, comuni mortali, il fattore economico e quello temporale non possono essere ignorati. Per rispettare l’ambiente dovremmo dunque rinunciare a vedere intere parti di mondo? Come combinare scienza e coscienza quando si tratta di viaggiare per il puro piacere di farlo?

Una risposta, seppur parziale, arriva dai meccanismi di compensazione e bilanciamento dell’anidride carbonica. Facciamo un passo indietro: i voli aerei rappresentano una delle voci più pesanti nella produzione di CO2 da parte dell’attività dell’uomo e quindi del cambiamento climatico. E questo è un fatto. Secondo uno studio del Grantham Research Institute della London School of Economics, il settore aereo è responsabile del 2% delle emissioni mondiali di gas serra e del 12% delle emissioni di CO2 legate ai trasporti.

La consapevolezza delle nostre 'impronte di carboni', soprattutto quando voliamo, ha spinto diverse compagnie aeree a prevedere programmi di compensazione della CO2. Il meccanismo, tutto da perfezionare, funziona più o meno così: al momento del biglietto si paga una cifra aggiuntiva che sarà utilizzata a finanziare progetti per la lotta al climate change, come lo sviluppo delle energie rinnovabili, la riforestazione o la afforestazione, cioè piantare alberi dove non ce n’erano.

Tra le compagnie che hanno adottato programmi di compensazione e bilanciamento dell’anidride carbonica prodotta rientrano Lufthansa, Klm, Air France, British Airways, Austrian, Brussels Airlines, Finnair, Sas, Qatar Airways, Delta, Air Canada, Qantas, Cathay Pacific, Air New Zealand, China Airlies, Japan Airlines e Jetstar. Tra le low-cost, ricordiamo le popolarissime Ryanair ed Easyjet.

Lo sforzo verso un modo di viaggiare più sostenibile, del resto, riflette un mea culpa più ampio da parte delle multinazionali, come dimostra la recente svolta etica della Business Roundtable, tavola rotonda che riunisce le 200 aziende più importanti d’America: gonfiare le tasche degli azionisti non deve più essere l’unica priorità di un’azienda, perché per creare valore è necessario farsi carico anche della tutela dell’ambiente e del rispetto di dipendenti e comunità locali.

Tornando al turismo, un esempio virtuoso, anche se non proprio economico, di viaggi in scienza e coscienza è quello offerto dal settimanale scientifico New Scientist con i suoi Discovery Tours. L’idea è semplice: offrire ai viaggiatori la possibilità di conoscere un luogo dal punto di vista scientifico, andando alla ricerca di quella ‘gioia nell’osservare e nel comprendere’ che Einstein definiva 'il dono più bello della natura'.

'Siamo orgogliosi di offrire incredibili tour di ispirazione scientifica in tutto il mondo', spiega ad HuffPost Kevin Currie, direttore di New Scientist Discovery Tours. Con esperti a bordo e in compagnia di compagni di viaggio che amano la scoperta della scienza. Negli ultimi quattro anni New Scientist ha sperimentato tour occasionali. Abbiamo ricevuto ottimi feedback dagli ospiti, quindi abbiamo deciso di lanciare ufficialmente i Discovery Tours’.

L’offerta è ricca e allettante. Si va dalla crociera alle Hawaii con il celebre biologo evoluzionista Richard Dawkins alla scoperta della Scienza del Rinascimento in Italia, passando per la Praga di Keplero, la materia oscura e gelata tra Cern e Monte Bianco, l’avvistamento delle balene nella Baia tra Stati Uniti e Messico. E ancora: Islanda, terra di fuoco e ghiaccio; La fauna selvatica del Madagascar; Le Galapados di Darwin con Jo Ruxton, nota conservazionista marina e documentarista.

'La nostra mission è aiutare il viaggiatore a scoprire la scienza attraverso la gioia del viaggio', spiega ancora Currie. 'Vogliamo raggiungere questo obiettivo in modo da non danneggiare l’ambiente, le persone, le culture o la fauna selvatica'.

Per questo il NS ha stilato delle linea guida che possono essere fonte d’ispirazione per qualsiasi viaggiatore interessato a coniugare scienza e coscienza. Innanzitutto i tour includono la compensazione di anidride carbonica per ogni volo venduto. ‘Per calcolarla – spiega Currie - usiamo gli schemi esistenti dei nostri partner e quello di clevel.co.uk, che è in cima agli schemi di compensazione di CO2 utilizzati dalla maggior parte delle compagnie aeree. Quando è possibile e pratico, offriamo opzioni no-fly per partecipare ai nostri tour’.

Sul posto 'lavoriamo solo con partner che aderiscono agli standard del turismo sostenibile – prosegue - e i nostri tour operano nel pieno rispetto delle culture locali, del benessere degli animali e del significato scientifico, ecologico e culturale dei luoghi che visitiamo'. 'Cosa vogliamo trasmettere ai nostri ospiti? - conclude Currie - Un modo di camminare leggero, che li aiuti ad apprezzare e proteggere questo bellissimo mondo in cui viviamo'.

 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

 




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