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LA pista di PIETRO: quando il futuro ha radici antiche - di Paolo Masini


LA pista di PIETRO: quando il futuro ha radici antiche - di Paolo Masini

Una pista di mille colori,  dal sapore antico e genuino che sa guardare dritto al futuro. 

 

La prima Pista di PIETRO ha visto la luce in uno dei luoghi simbolo dello sport italiano. Quel Foro Italico  che tante emozioni porta con se.

 

Il Centrale: con gli Internazionali di tennis e il grande volley, lo stadio  Olimpico: con il calcio, il sei nazioni di rugby, il golden gala e molto altro ancora.

 

Per arrivare ‘alla pista’ si percorre il viale che ricorda i grandi campioni dello sport olimpico nazionale. Di tutti gli sport.

 

La Pista è li, fatta di migliaia e migliaia di scarpe che invece di finire in discarica stanno vivendo una nuova vita. Per tanto, tanto tempo ancora. 

 

Da problema ad opportunità. 

 

Scarpe di donne e di uomini, di bambini  e di anziani, scarpe che hanno corso, calciato, saltato, passeggiato, gioito in chissà quale parte del paese, oggi sono lì, insieme, in un unicum senza precedenti. 

 

La Pista di Pietro nasce con un grande gioco di squadra. 

 

Una intuizione nata  dall’incontro tra Nicolas Meletiou e me, in un convegno che metteva in rete una  serie di buone pratiche a livello nazionale. Da quell' incontro nasce la voglia di percorrere   altre strade, lanciare altre sfide ancor più fantasiose e audaci da accostare ai tappetoni antiurto creati nel nome di Betty.

 

La conferma che quel materiale che  la consuetudine vorrebbe definire scarto, può avere una nuova vita sotto un ‘altra forma, finora mai esplorata. 

 

Una pista di atletica che prende vita proprio da quelle stesse scarpe che la calpesteranno. 

 

Una  sfida che guarda  al domani dando il proprio piccolo  contributo ad un futuro più sostenibile, Ma questo ancora non bastava. C'era bisogno di un altro ingrediente che potesse unire indissolubilmente  ideali e concretezza. 

 

Serviva un  ingrediente importante, fatto di sport e di valori, di ricordi e di passioni.

 

Il primo paio di scarpe di questa pista doveva avere un sapore in più, un significato in più.

 

L’idea venne, quando vedendo il docufilm “Il Mennea Segreto” di Emanuela Audisio, Manuela Mennea  apre la scarpiera di Pietro. Le scarpe di Pietro Mennea. Scarpe piene di storia, di coraggio e di passione.

 

Eccolo! Il ‘lievito madre’ che avrebbe dato il valore in più a tutto il nostro progetto. Proprio quello che cercavamo.

 

Non ci rimaneva che proporre a Manuela, la dolcissima moglie di Pietro, di far parte fattivamente  di questa idea un po’ bizzarra.

 

Manuela non esitò un secondo a mettersi pienamente a disposizione. Pochi giorni e gli ingredienti c’erano tutti. Scelse con cura le scarpe da mettere  nell’esobox come avvio del. progetto. Scarpe di Pietro, scarpe vissute.

 

E poi subito dopo le scarpe raccolte nelle. centinaia di contenitori distribuiti nelle scuole. 

 

Ci piace però  pensare che di quelle scarpe, le prime, quelle di Pietro,  ci sia ora un granellino in tutte le Piste che verranno. 

 

Da quelle removibili, alle  tante che contiamo di istallare stabilmente  nelle scuole, perché è proprio dai luoghi di formazione che vogliamo partire nel realizzarle. Proprio li da dove partimmo.

 

Anche per questo abbiamo cercato  per il battesimo della Pista il contesto  che avesse la giusta energia. La settimana europea dello sport festeggiata  con migliaia di studenti di tutte le età. 

 

 

Europa, sport, formazione.

Quale mix energetico più potente per partire? 

 

Tutti temi cari a Mennea che tra le sue mille esperienze può annoverare anche quella di  parlametare europeo. Ruolo svolto con l’abnegazione e l'impegno di sempre.

 

Ma infine perché  non ricordare il nostro figlio del vento attraverso una delle sue imprese più clamorose? Allora ecco li, ai bordi della pista quel led colorato, che brucia i 60 metri del percorso con un 6.68 che ha dell'incredibile. 

 

Ed ecco centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi correre con gli occhi rivolti a quelle luci saettanti e irrangiubili che raccontano di un campione leggendario. 

 

Si gli ingredienti adesso ci sono davvero tutti. Tutti.

 

La Pista può ora viaggiare senza confini. In libertà. Una pista nata grazie alle nostre intuizioni, alla professionalità di ESO, alla sempre sorridente disponibilità di Manuela,  al contributo fondamentale della Rappresentanza Italiana Commissione Europea, del Credito Sportivo, della Fidal e di Vibram, ma grazie soprattutto a quelle migliaia di persone che hanno capito e capiranno che il futuro di questo pianeta è nelle mani di ciascuno di noi. Anche attraverso un piccolo gesto, come quello di consentire a cose usurate dal tempo  di avere una nuova vita. Un gesto semplice, che guardi al nostro domani e a quello dei figli dei nostri figli, senza però mai dimenticare da dove veniamo.

 

Perché, insieme, stiamo costruendo un pianeta migliore  ed un futuro sostenibile. Ed è proprio perché ci crediamo,  in quel futuro che è lì che ci aspetta, che noi vogliamo raggiungerlo. Di corsa. 

 

 

Paolo Masini

Co fondatore La pista di PIETRO

 

nella foto in alto:


Da sx a dx Eliana Venola - Credito Sportivo, Nicolas Meletiou - ESO, Alfio Giomi _presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, Manuela Olivieri Mennea - avvocato e moglie di Pietro, Paolo Masini - Co fondatore della La pista di PIETRO e Claudia de Stefanis , Commissione Europea in Italia

 

 

 

nella foto al centro, gli atleti della FIDAL provano a sfidare il record di Pietro Mennea.

 




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