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Torino, dopo l’Ordine dei medici interviene anche l’Unicef: «L’allarme sui danni dello smog non va sottovalutato»


Torino, dopo l’Ordine dei medici interviene anche l’Unicef: «L’allarme sui danni dello smog non va sottovalutato»

«Proteggere i bambini dall'inquinamento atmosferico dà benefici ai bambini e alla società perché si riducono i costi dell'assistenza sanitaria, si incrementa la produttività e si crea un'ambiente più sicuro e pulito per tutti»

Noi pensiamo di vivere nella parte giusta del mondo dove abbiamo cibo, acqua potabile, assistenza medica, scuole e istruzione ma l’allarme lanciato dai medici sui danni dello smog non va assolutamente sottovalutato sia per le persone adulte che, sopratutto, per le giovani generazioni.

Uno studio dell’UNICEF del 2017 ha evidenziato che l’inquinamento atmosferico può compromettere lo sviluppo cerebrale dei bambini. Respirando l’aria inquinata da particolato (pulviscolo e altre particelle sospese nell’atmosfera) può danneggiarsi il tessuto cerebrale e minare lo sviluppo cognitivo, con conseguenze che possono essere permanenti.

Le sostanze inquinanti non soltanto danneggiano i polmoni dei bambini, ancora in fase di sviluppo, ma possono danneggiare permanentemente il loro sviluppo cerebrale, quindi il loro stesso avvenire.

Proteggere i bambini dall’inquinamento atmosferico dà benefici ai bambini e alla società perché si riducono i costi dell’assistenza sanitaria, si incrementa la produttività e si crea un’ambiente più sicuro e pulito per tutti.

Lo studio del 2017 sottolinea che l’inquinamento atmosferico, unitamente a cattiva alimentazione, stimoli insufficienti ed esposizione a violenza nel corso dei primi 1.000 giorni dal concepimento, possono avere impatti decisivi sullo sviluppo della prima infanzia, incidendo sul loro sviluppo cerebrale.

Le particelle di inquinamento ultrasottili sono così piccole da poter entrare nel flusso sanguigno, arrivare al cervello e danneggiare la barriera ematica cerebrale provocando neuro-infiammazioni.

Alcune particelle, come il particolato ultra-fine di magnetite, prodotto dal traffico urbano e dalle centrali energetiche, può entrare nel corpo attraverso i nervi olfattivi e l’intestino e, a causa della sua carica magnetica, creare stress ossidativo – noto come causa di malattie neuro-degenerative.

Altri tipi di particelle inquinanti, come gli idrocarburi policiclici aromatici, possono danneggiare aree nel cervello essenziali nell’aiutare i neuroni a comunicare, alla base dello sviluppo e dell’apprendimento dei bambini.

l cervello di un bambino molto piccolo è particolarmente vulnerabile perché può essere danneggiato anche da una piccolissima dose di sostanze chimiche tossiche rispetto al cervello di un adulto. I bambini sono anche altamente vulnerabili all’inquinamento perché respirano più rapidamente e perché le loro difese fisiche e immunitarie non sono pienamente sviluppate.

Lo studio riporta anche alcune azioni utili per ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sullo sviluppo cerebrale dei bambini, incluse alcune che anche i genitori possono compiere per ridurre l’esposizione dei bambini a casa a vapori nocivi prodotti da tabacco, stoviglie e riscaldamento a combustione:

    ridurre l’inquinamento atmosferico investendo in fonti di energia più pulite e rinnovabili per sostituire i combustibili fossili

    garantire un accesso economicamente sostenibile al trasporto pubblico

    aumentare gli spazi verdi nelle aree urbane e garantire migliori opzioni per lo smaltimento dei rifiuti in modo da prevenire la combustione all’aria aperta di sostanze chimiche nocive

    ridurre l’esposizione dei bambini ad agenti inquinanti consentendo ai bambini di muoversi nelle ore del giorno in cui l’inquinamento atmosferico è minore
  • garantire loro nei casi estremi maschere adeguate per filtrare l’aria
  • creare una pianificazione urbana intelligente, in modo che le principali fonti di inquinamento non siano vicino alle scuole, a cliniche o ospedali
  • migliorare la salute dei bambini per migliorare la loro resilienza, attraverso la prevenzione e la cura della polmonite, la promozione dell’allattamento esclusivo al seno e una buona nutrizione
  • migliorare le conoscenze e il monitoraggio dell’inquinamento. Ridurre l’esposizione dei bambini ad agenti inquinanti e le fonti di aria inquinata è possibile conoscendo innanzitutto la qualità dell’aria che viene respirata.

La Convenzione dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ci richiamano al senso di responsabilità realizzando buone pratiche perché nessun bambino respiri aria pericolosamente inquinata.


 




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