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Rassegna del 3 Aprile, 2020
    

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Italia solidale: imprenditori e brand uniti contro il Coronavirus


Italia solidale: imprenditori e brand uniti contro il Coronavirus

Cospicue donazioni in denaro e forniture al sistema sanitario. L'elenco delle iniziative è sconfinato, volto di un Paese che si riscopre profondamente coeso e generoso

È un’Italia commovente quella che stiamo vedendo e vivendo in queste settimane della grande emergenza scatenata in una maniera che nessuno si aspettava dal Coronavirus. Un’Italia coesa e solidale, al di là di ogni campanilismo e divisione politica, tranne qualche piccola inopportuna sbavatura, o territoriale. Non c’è più Nord o Sud, ricco o povero, perché questo  virus non guarda in faccia proprio a nessuno  e si vince solo se si fa fronte comune. È un Paese capace di tirare fuori il meglio di sé, di attingere a tutto il suo know how, al suo estro creativo, a quella grandissima capacità di problem solving tutta italica. Che però – e questo come italiani dovremo ricordarcelo, quando la bufera sarà passata e sarà tempo di ripartire – riesce a mettere in campo solo quando, come in questo momento, è sull’orlo del baratro e non ci sono altre vie percorribili.

E così da settimane è un fiorire spontaneo di idee e iniziative di solidarietà da parte di privati e volontari e anche tantissime aziende che fanno donazioni o si riconvertono per produrre mascherine, camici, gel igienizzanti, respiratori per soccorrere, in questa spasmodica corsa contro il tempo, coloro che si stanno dimostrando gli angeli in terra e gli eroi moderni  di questo nostro Paese, medici, infermieri e tutto il personale sanitario, instancabilmente in trincea da quando quest’incubo è cominciato.

I colossi dell’economia italiana in prima linea contro il Coronavirus

La lista è lunghissima e in continuo aggiornamento. Da Intesa Sanpaolo, che ha messo a disposizione della Protezione Civile 100 milioni di euro per la creazione di 2.500 nuovi posti letto in terapia intensiva e svariati altri interventi sanitari e ha condiviso la sua piattaforma digitale di crowdfunding ForFunding.it per avviare una raccolta fondi, a  Eni, che ha donato 30 milioni e messo in campo collaborazioni col Sacco di Milano, il Policlinico di San Donato Milanese e il San Matteo di Pavia, oltre che col Policlinico Gemelli per realizzare il Covid 2 Hospital a Roma (ex Ospedale privato Columbus), che sarà esclusivamente dedicato alla cura dei malati di Coronavirus. Da Generali, che ha costituito un fondo straordinario fino a 100 milioni di euro per fare fronte all’emergenza a livello internazionale, a  Enel, che ha stanziato 23 milioni per ospedali, Protezione civile e terzo settore, passando per  Snam, che ha messo in campo 20 milioni di euro, e Banca Sella, che ha stanziato due plafond da 15 milioni totali per l’acquisto di dispositivi digitali per lo smart working e la scuola a distanza e destinato 250 mila euro a ospedali e altre organizzazioni impegnate nell’emergenza.

Banche, grande distribuzione, farmaceutico: insieme per l’emergenza Covid-19

Da  Unipol, che ha messo sul piatto oltre 20 milioni di euro, a  Ferrero  e  Moncler  che hanno donato ognuna 10 milioni per finanziare strutture ospedaliere di emergenza, passando per  Lavazza, che ha stanziato la stessa cifra per progetti di sanità, scuola e fasce deboli del Piemonte,  Benetton  e  Conad, che hanno staccato un assegno di 3 milioni, e  Barilla, con 2 milioni in favore di Ospedale Maggiore, Protezione Civile e Croce Rossa di Parma. La multinazionale Bracco, che opera proprio in ambito medico, ha stanziato come azienda un milione di euro per vari ospedali lombardi, mentre Diana Bracco e Fulvio Renoldi Bracco hanno rispettivamente donato a titolo individuale 500 e 200 mila euro.  Angelini  un milione all’Ospedale Spallanzani di Roma, primo a isolare il virus in Italia, oltre a 20 tonnellate di Amuchina e disinfettanti. Stessa cifra quella messa a disposizione da  McDonald’s Italia, da Mario ed Enrico Polegato, presidenti di  Geox  e  Diadora, dal gruppo delle bevande  Campari, che ha pensato all’Ospedale Sacco, e  Saras, la raffineria presieduta da Massimo Moratti, che ha voluto dare un sostegno alla sanità di Lombardia e Sardegna, dove ha gli impianti industriali.

La lista è davvero sconfinata e abbraccia veramente ogni tipo di business: ItalgasMediasetNapisanBayer, Coop, Conad,Eataly, Amadori, Giuffrè   Francis   Lefebvre; in ambito bancario e assicurativo, MediobancaIng, Unicredit, Fondazione   Cariplo,  Banca Carige, BNP Paribas Cardif e  BNL. La Banca d’Italia  ha stanziato 20,9 milioni di euro e anche lo sport si è mobilitato per raccogliere fondi: dalla pallavolo, al basket, al calcio con club molto attivi come  Inter,  Juventus,  Milan,  Roma  e diversi altri.  L’ErbolarioMenarini Unilever   Italia  e  Roche  distribuiscono gratuitamente gel disinfettanti, mentre  Miscusi, brand italiano che produce pasta, mette a disposizione le proprie cucine per preparare in forma gratuita pasti da consegnare agli ospedali.

Il mondo imprenditoriale fa quadrato contro il Covid-19

Moltissime sono poi anche le startup impegnate sul fronte Coronavirus, che hanno dato vita a prodotti o iniziative utilissime a combattere l’emergenza, le aziende che hanno cambiato pelle, riconvertendo i loro impianti produttivi per fornire mascherine, camici, gel igienizzanti, respiratori alla prima linea di questa battaglia, medici e infermieri in primis, e gli  imprenditori  che a titolo individuale hanno fatto cospicue donazioni. Da  Silvio Berlusconi, che ha messo a disposizione della Regione Lombardia 10 milioni di euro per il reparto di terapia intensiva nella Fiera di Milano, alla famiglia Agnelli, che ha staccato un assegno della stessa cifra per la Protezione civile, passando per  Giuseppe Caprotti, figlio del fondatore dell’Esselunga, che ha costituito un fondo di 10 milioni a favore della sanità lombarda e di iniziative a sostegno delle categorie più deboli colpite dagli effetti dell’epidemia. Da Giorgio Armani, che ha effettuato una donazione di 2 milioni di euro e ha avviato la riconversione di alcuni siti produttivi specializzati nella realizzazione di giacche e abiti per produrre, invece, camici monouso destinati agli operatori sanitari, alla famiglia  Caltagirone  che ha donato 500 mila euro al Policlinico Gemelli e 500mila euro all’Istituto Spallanzani di Roma, passando per Tronchetti   Provera, che ha aderito con 100mila euro alla raccolta fondi promossa da  Pirelli  a favore dell’Ospedale Sacco di Milano, e i  Ferragnez, che hanno donato 100 mila euro e raccolto 3,6 milioni tramite una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Gofundme (finita peraltro nel mirino dell’Antitrust) destinata alla creazione di nuovi posti letto all’interno del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

 

 

Foto di Elias Schäfer da Pixabay

 




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