‘Il mondo è creato per l’uomo, non l’uomo per il mondo’. Così amava ripetere il filosofo e statista inglese Francis Bacon, che nell’Europa della prima età moderna ben fotografava l’atteggiamento prevalente nei confronti della natura.
Questo concetto è approfondito e attualizzato nel recente libro MI AMBIENTO, curato da Massimiliano Pontillo - presidente di Pentapolis e direttore responsabile di Eco in città -. La filosofia di fondo del volume è anche quella di innescare un atteggiamento mimetico e di emulazione virtuosa che possa attivare altre forze nella direzione della costruzione delle premesse per quello che gli autori chiamano un ‘Eco Rinascimento’, ovvero una società ecologica e più glocal.
Negli ultimi cinque secoli il moltiplicarsi delle attività antropiche quali l’agricoltura, l’industria e l’urbanizzazione hanno danneggiato territori ed ecosistemi; a partire dalla Rivoluzione industriale – il premio Nobel Paul Crutzen chiama Antropocene, ovvero l’era umana, questa fase della storia della Terra – il mutamento ecologico ha subito una vera accelerazione.
Qualche dato: l’agricoltura è responsabile di circa il 15% delle emissioni di gas serra; i trasporti ne emettono altrettanti; l’industria ne produce circa il 20%; il fabbisogno energetico di edifici residenziali e commerciali insieme arrivano a circa il 35% del totale. Poiché, oggi, la maggior parte degli esseri umani vive e lavora in città, sono proprio i contesti urbani ad essere i protagonisti del cambiamento climatico e il banco di prova per la sostenibilità.
Altro tema centrale nei dibattiti internazionali è quello della popolazione. Le recenti valutazioni delle Nazioni Unite ci indicano che dagli attuali 7,3 miliardi passeremo a 8,5 nel 2030 per arrivare ai 9,7 nel 2050.
In questi anni, i progressi in direzione di un accordo globale vincolante per l’abbattimento dei gas serra hanno proceduto molto lentamente. Negli ultimi mesi la situazione si è leggermente evoluta: nel dicembre 2015, a Parigi, quasi tutti i paesi del mondo si sono uniti nello sforzo di combattere il riscaldamento globale: in 196 hanno deciso di mantenere il riscaldamento entro 2 gradi dai livelli pre – industriali. A Novembre 2016, a Marrakech, si sono poste le basi per un regolamenti di attuazione e l’istituzione di un Fondo Verde per aiutare i Paesi in via di sviluppo.
Se vogliamo continuare a stare su questa Terra, dobbiamo preservare il capitale naturale, contribuendo nella quotidianità, e dal basso, a fermare il surriscaldamento globale.
E’ fondamentale cambiare il senso di marcia, ed entrare in una rigenerata epoca geologica: l’Antropocene resiliente, capace di riorganizzarsi ai cambiamenti e rimanere entro i limiti degli ecosistemi terrestri.
Le ricerche della comunità scientifica, così come i dati e le analisi messe a disposizione da economisti e specialisti, dimostrano con chiarezza come una gestione sostenibile degli ecosistemi sia l’unica ad assicurare benessere a tutte le nazioni, verso una nuova economia basata sulla centralità del ‘capitale ambiente’, i cui servizi sono attualmente stimati in 145mila miliardi di dollari annui.