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L’Overshoot Day e la mentalità del “un solo Pianeta”


L’Overshoot Day e la mentalità del “un solo Pianeta”

L’Overshoot Day della Terra, ossia il giorno in cui l'Umanità esaurisce il suo budget annuale di risorse, quest’anno è avvenuto il 1 agosto

Questo significa che tra il 1 gennaio e il 1 agosto 2018, la popolazione terrestre ha sottratto alla natura più di quanto gli ecosistemi del Pianeta siano in grado di rinnovare in un anno intero.

L'esaurimento delle risorse della Terra è un rischio tangibile e crediamo che la soluzione al problema sia: “prosperità su un solo Pianeta”. Cosa significa questo?

“Un solo Pianeta” non è una metafora, è un fatto. Non è un obiettivo, ma un riconoscimento del nostro contesto. Detto questo, la domanda diventa: “Come possiamo agire al meglio, considerando che l'Umanità sta già richiedendo più di quanto gli ecosistemi della Terra siano in grado di dare?”.

“Un solo Pianeta” è un dato. L'unica decisione è se vogliamo perseguire la prosperità o la miseria.

Mentre le risorse del Pianeta sono esauribili, le possibilità umane non lo sono. Le aziende, ad esempio, possono avere successo se applicano due dei più grandi punti di forza della nostra specie: la previsione e l'innovazione.

I limiti della Terra sono sotto controllo, grazie a una serie di accordi internazionali. Tra loro:

•    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, abbracciati da 197 paesi, riconoscono la necessità di fornire le legittime aspirazioni basilari della crescente popolazione, salvaguardando allo stesso tempo la salute del Pianeta da cui dipendono tutte le nostre vite.

•    Gli obiettivi di biodiversità di Aichi riconoscono l'aggressione alla vita e le enormi pressioni sulla biodiversità.

•    L'Accordo sul clima di Parigi stabilisce un chiaro massimale di riscaldamento di 2 gradi Celsius che può essere raggiunto con un rapido passaggio all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili per raggiungere la neutralità del carbonio.

Le aziende che hanno una strategia compatibile con queste visioni del 21° secolo tendenti al perseguimento della prosperità all'interno dei mezzi e delle risorse di “un solo Pianeta”, potrebbero trovarsi con un sostanziale vantaggio economico.

Infatti, le aziende allineate con la mentalità del “un solo Pianeta” si espongono ad un mercato in espansione. I loro prodotti e servizi saranno sempre più necessari, il loro modello di business sarà inevitabilmente più robusto. Ciò rende molto più probabile per loro avere successo nel lungo periodo.

Negli ultimi decenni, le strategie di sostenibilità hanno dato alle imprese un vantaggio, una tendenza che può solo rafforzarsi: secondo la McKinsey & Company, un investimento di 1 dollaro nel 1993 in un portafoglio ponderato per valore di società ad alta sostenibilità sarebbe cresciuto fino a 22,60 dollari dalla fine del 2010, rispetto ai soli 15,40 dollari per un portafoglio di società a bassa sostenibilità.

Il Global Footprint Network ha collaborato con la Schneider Electric perché è tra le poche aziende che hanno un business case allineato con lo spostamento dell'Umanità fuori dal superamento ecologico. Sta supportando i suoi clienti a generare più valore utilizzando meno energia e risorse ed emettendo meno gas serra.

In effetti, Schneider Electric sta guidando la sua strategia di innovazione basata su questa intuizione, inventando tecnologie che offrono benefici ambientali quantificabili ai clienti e ai loro utenti finali. Abbraccia la sfida della sostenibilità costruendo un business che può prosperare ora e in futuro. La Schneider esplora, per esempio, come le soluzioni ora disponibili possano aiutarci a spostare la data dell’Overshoot e tornare a uno stato di maggiore equilibrio con le nostre risorse disponibili. Questo è il risultato principale del recente white paper della società: “Vivere con risorse esauribili: strategie per l'utilizzo sostenibile delle risorse”.

Sfortunatamente, le imprese che riconoscono questa realtà fisica e le sue implicazioni nel nostro contesto sono ancora rare, ma comunque sono motori fondamentali per la necessaria trasformazione verso la sostenibilità. La buona notizia è che più aziende stanno cambiando il loro modo di pensare: un recente sondaggio dei clienti di Schneider Electric in Europa ha rivelato che l'82% considera la scarsità di risorse e la sostenibilità come elementi chiave nei loro processi decisionali.

Confrontando le tendenze attuali delle risorse con quelle dei bisogni dell'Umanità, secondo le visioni a livello internazionale come gli SDG (Sustainable Development Goals) o l'Accordo sul clima di Parigi, emerge un enorme divario prestazionale. Ciò dimostra che la domanda di innovazione e di nuovi approcci è drammatica.

Tuttavia, lavorare nello spazio della soluzione diventa anche liberatorio. Lì, possiamo riconoscere quanto l'Umanità può ancora fare, piuttosto che dover minimizzare il dramma delle risorse, rischiando di ritardare così l'azione correttiva. Diventa anche evidente che più persone partecipano alla costruzione del percorso correttivo, più facile sarà per tutti vincere.

Possiamo #SpostarelaData?

La prosperità su “un solo Pianeta” è possibile: i ricercatori del Global Footprint Network hanno collaborato con gli ingegneri della Schneider Electric per stimare ciò che si può fare oggi per #SpostarelaData. La Schneider Electric serve quattro mercati finali chiave, che rappresentano circa il 70% del consumo energetico mondiale, rappresentando un'opportunità significativa per frenare il consumo energetico.
Insieme, i ricercatori hanno esaminato solo le opzioni in cui la Schneider Electric è già impegnata: riduzione della domanda di energia e decarbonizzazione della produzione di elettricità. I ricercatori hanno calcolato che se il 100% degli edifici esistenti fossero dotati di efficienza energetica e se la produzione di energia elettrica sfruttasse la tecnologia rinnovabile che è prontamente disponibile, il mondo potrebbe spostare l’Overshoot Day di almeno 21 giorni. E questo è solo per questi settori.

Speriamo, quindi, di vedere un'economia globale fatta di modelli di business sia industriali che civili compatibili con la mentalità del “un solo Pianeta”.

 

Nunzia Vallozzi

Ufficio Stampa Web - ESO

 

Fonte e photo credits: GreenBiz




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