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L’energia solare ci renderà liberi. E più green


La transizione energetica assicurerà a famiglie e imprese di poter auto produrre e consumare energia. Un libro spiega costi, benefici e illustra esempi virtuosi

L’energia solare ci renderà liberi. Grazie all’economia generata con l’auto-produzione e consumo, che permetterà la transizione energetica dal modello basato sulle fonti fossili a quelle rinnovabili. È quanto già sta accadendo, però non è sufficientemente conosciuto da molti. A chiarire il quadro e illustrare, con esempi concreti, cosa stia già avvenendo e avverrà è Mario Pagliaro attraverso le pagine del suo libro “Helionomics” (Egea editore) presentato in occasione del Salone della CSR e dell’Innovazione sociale. l’Helionomics, l’economia solare, “una forma di bio economia in cui i prodotti materiali saranno ottenuti dall’energia del sole, nelle sue varie forme, e dalla biomassa”, la definisce il ricercatore del Cnr e docente di nuove tecnologie dell’energia al Polo Solare della Sicilia. È lui, a margine della presentazione, a raccontare quanto possa essere sostenibile un’economia basata sul solare, prendendo come esempio l’Italia: «riteniamo che entro il 2050 il nostro Paese sarà alimentato interamente da fonti rinnovabili. L’elettricità sostituirà tutti gli usi attuali svolti dai combustibili fossili, mobilità e riscaldamento inclusi».

ECONOMIA SOLARE PER FAMIGLIE E AZIENDE
– Il testo si rivolge a famiglie e aziende, persone senza una specifica conoscenza scientifica o tecnologica; spiega loro i vantaggi dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. «Acqua, sole e vento, ovvero idroelettrico, fotovoltaico ed eolico già oggi sono in grado di sostituire interamente l’uso dei fossili, incluso il nucleare impiegato per produrre elettricità. Queste fonti rinnovabili sono tra loro complementari anche nella produzione e vanno integrate debitamente sulla rete elettrica. Da questo punto di vista l’Italia fa scuola nel mondo, con un significativo parco fotovoltaico e una quota di una certa importanza anche nell’eolico; siamo convinti che in pochi anni faremo passi in avanti così rapidi che ci libereremo definitivamente dal petrolio e derivati».

QUANTO COSTA LA TRANSIZIONE ENERGETICA – Ma è davvero possibile e soprattutto sostenibile economicamente, tradotto in cifre, passare da un tipo di alimentazione energetica tradizionale a una solare per una famiglia tipo? «Oggi installare un impianto fotovoltaico da 3 kW è possibile spendendo 3600 euro più Iva. Intendo un impianto moderno, con inverter in grado di assicurare una produzione elevata anche in condizioni di tempo ombreggiato. Se poi si aggiungono circa duemila euro ci si dota di accumulatori al litio: così l’energia prodotta e auto consumata da una famiglia passa dal 40% al 70% nel nord Italia e può arrivare a superare l’80% nelle regioni meridionali. Quindi, la via verso la liberazione energetica grazie al solare non è utopia, ma è alla portata di tutti».

Pagliaro racconta il caso di un’azienda dell’Emilia-Romagna, specializzata in soluzioni per l’energy storage, che ha investito tempo e risorse andando a spiegare a famiglie e aziende i benefici connessi all’accumulo energetico legato alla produzione da fotovoltaico. Il modello generato di auto-produzione e consumo è ecosostenibile, con la riduzione di emissioni evitate grazie all’energia pulita, ed economicamente sostenibile in termini di risparmi in bolletta.

L’ECONOMIA SOLARE PASSA DA UNA FILIERA ITALIANA – L’autore e ricercatore del Cnr sostiene che l’economia solare potrebbe far nascere una filiera industriale italiana: «in Italia è già presente il più grande impianto di produzione di moduli fotovoltaici in Europa». Si tratta del progetto di riconversione della fabbrica 3SUN di Enel Green Power che permetterà al sito industriale di Catania di diventare il primo impianto a livello internazionale a produrre in esclusiva un particolare tipo di pannello fotovoltaico bifacciale. «Siamo convinti che lo Stato tornerà a giocare un ruolo cardine nella transizione energetica. Ciò avverrà non solo col fotovoltaico, ma anche con le soluzioni per l’energy storage. L’italia è ricca di competenze che necessitano di essere messe a sistema. Siamo sicuri che a questo provvederà il mondo istituzionale».

 

Fonte: WISE SOCIETY, 25 ottobre 2018




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