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25/12/2020

Ambiente. Le norme attese nel 2021

Dopo il recepimento del pacchetto di direttive sull’economia circolare, il prossimo anno dovrebbe portare altre importanti novità.

 

La nuova classificazione dei rifiuti, prima di tutto. Dal 2021 entreranno in vigore le disposizioni che modificheranno profondamente la classificazione dei rifiuti. Gran parte dei rifiuti prodotti dalle attività economiche - ma non quelli delle imprese industriali, agricole e edili - diventeranno rifiuti urbani, le superfici assoggettate alla tassa rifiuti aumenteranno, così come, molto probabilmente, l’ammontare del tributo. Le imprese dovranno scegliere se affidare i rifiuti destinati al recupero al concessionario del servizio pubblico di raccolta oppure ad operatori privati, impegnandosi a mantenere la scelta per cinque anni. Necessaria anche una variazione della dichiarazione delle superfici imponibili, anche se quasi tutti i Comuni non hanno ancora fornito indicazioni di dettaglio sulle modalità di comunicazione dei dati. Nessuna alternativa al servizio pubblico per i nuovi rifiuti urbani, per esempio vernici, inchiostri, resine, e detergenti, destinati allo smaltimento. Si prospetta un anno difficile sia per le imprese sia per i Comuni che dovranno radicalmente modificare il servizio di raccolta.

 

Prodotti monouso in plastica

In dirittura d’arrivo anche il recepimento della Direttiva sui prodotti monouso in plastica. La norma, che dovrà essere recepita entro il 3 luglio, vieterà l’immissione sul mercato di

posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti, cannucce,

agitatori per bevande, aste da attaccare a sostegno dei palloncini, contenitori per alimenti in polistirene espanso, ossia recipienti quali scatole con o senza coperchio, usati per alimenti (destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto generalmente consumati direttamente dal recipiente e

pronti per il consumo senza ulteriore preparazione, per esempio cottura, bollitura o riscaldamento, compresi i contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato, a eccezione di contenitori per bevande, piatti, pacchetti e involucri contenenti alimenti),

contenitori per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi,

tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi.

 

Etichettatura ambientale degli imballaggi e piano d’azione per l’economia circolare

Non sembra sia prevista nessuna proroga, ma si è in attesa del tradizionale decreto di fine anno, neppure per l’etichettatura ambientale degli imballaggi, diventata obbligatoria dal 26 settembre ma senza che siano state fornite indicazioni sulle norme UNI che è necessario rispettare.

Attese anche le misure che concretizzeranno il piano d'azione per l'economia circolare “Per un'Europa più pulita e più competitiva” della Commissione Europea. In primo luogo, dovranno essere emanate le disposizioni sulla progettazione di prodotti sostenibili. Secondo la Commissione: “L'obiettivo centrale di questa iniziativa legislativa sarà l'estensione della direttiva concernente la progettazione ecocompatibile al di là dei prodotti connessi all'energia, in modo che il quadro della progettazione ecocompatibile possa applicarsi alla più ampia gamma possibile di prodotti e rispetti i principi della circolarità”. In particolare, sono state previste misure per il miglioramento della durabilità, della riutilizzabilità, della possibilità di upgrading e della riparabilità dei prodotti e l'aumento della loro efficienza sotto il profilo energetico e delle risorse. Si incentiverà l'aumento del contenuto riciclato nei prodotti, la possibilità di rifabbricazione e di riciclaggio di elevata qualità, sarà introdotto il divieto di distruggere i beni durevoli non venduti e si promuoverà il modello "prodotto come servizio" o di altri modelli in cui i produttori mantengono la proprietà del prodotto o la responsabilità delle sue prestazioni per l'intero ciclo di vita. Previsto anche un “sistema di ricompense destinate ai prodotti in base alle loro diverse prestazioni in termini di sostenibilità, anche associando i livelli elevati di prestazione all'ottenimento di incentivi”.

In secondo luogo, il piano d’azione intende garantire che i consumatori ricevano informazioni attendibili e pertinenti sui prodotti presso il punto vendita, anche in merito alla durata di vita e alla disponibilità di servizi di riparazione, pezzi di ricambio e manuali di riparazione.

Infine, la Commissione intende favorire l'incremento della circolarità nell'industria agevolando la simbiosi industriale con l'istituzione di un sistema di comunicazione e certificazione promosso dall'industria; promuovendo il settore della bioeconomia sostenibile e l'uso delle tecnologie digitali per la tracciabilità, la rintracciabilità e la mappatura delle risorse.

 

 

Paolo Pipere, consulente giuridico ambientale