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Cibo ed economia circolare: ecco "Circular economy for food"
Dalla Barilla alla Carlsberg, dalla Ferrero all'Ikea, 40 storie virtuose che raccontano l'economia circolare applicata al cibo. Esce il libro 'Circolar Economy for Food,' edito da Edizioni Ambiente, che per la prima volta analizza lo stato dell'arte dell'economia circolare all'interno del settore agroalimentare
Roma - Dalla Barilla alla Carlsberg, dalla Ferrero all'Ikea 40 storie virtuose che raccontano l'economia circolare applicata al cibo. Esce il libro 'Circolar Economy for Food,' edito da Edizioni Ambiente, che per la prima volta analizza lo stato dell'arte dell'economia circolare all'interno del settore agroalimentare. L'opera, con il contributo di alcuni dei piu' prestigiosi esperti italiani, propone un modello di economia circolare per ridurre gli spechi di cibo e le disuguaglianze alimentari fra i paesi, migliorare l'eco-efficacia ed efficienza dei prodotti, dei servizi e dei processi all'interno del Food System sulla base dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. 'Circular Economy for Food', gia' in tutte le librerie d'Italia, sara' presentato al summit Seeds and Chips di Milano giovedi' e in occasione del Salone del Libro sabato a Torino.
Gli autori Franco Fassio e Nadia Tecco in collaborazione con l'Universita' di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, parlano di "un modello di economia che guarda alle logiche della tradizione contadina in cui tutto veniva riutilizzato: e' il modello rigenerativo in senso olistico che punta alla circolarita' permettendo il riutilizzo delle risorse della filiera agroalimentare". Oggi le logiche di produzione e consumo dell'agroindustriale "creano profonde disuguaglianze rispetto alla possibilita' di accesso al cibo causando un impatto devastante sugli ecosistemi e sulla societa'". L'attuale sistema di produzione e consumo ha contribuito al superamento di 4 delle 9 soglie che determinano i limiti planetari e causano disuguaglianze estreme fra i paesi del mondo.
"Questo libro e' di estrema utilita', perche' ci consente di provare a far atterrare un modello che erroneamente e' considerato una sorta di chimera, buona per alimentare il dibattito dei teorici- dice Carlo Petrini, presidente internazionale del movimento Slow Food e dell'Universita' di Scienze Gastronomiche di Pollenzo- Lo studio di casi concreti e conosciuti offre una chiave di lettura semplice e immediata che consente a tutti di entrare nel vivo della questione e di essere protagonisti di quella transizione verso il futuro di cui abbiamo un disperato quanto urgente bisogno".
Il libro presenta diverse realta' imprenditoriali tra cui player del food (Barilla, Ferrero, Lavazza, ma anche realta' di scala del tutto diversa) e del beverage (Carlsberg, Lurisia, Bacardi), aziende che attuano intelligenti strategie di valorizzazione degli scarti, consorzi nazionali del recupero dei materiali come Ricrea, Comieco e Rilegno, operatori della grande distribuzione come Coop, soggetti che offrono servizi di ristorazione (da CIR a Autogrill, fino a IKEA), produttori, utilizzatori e riciclatori di packaging. (DIRE) Fonte: REDATTORE SOCIALE, 8 maggio 2018
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