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Rassegna del 24 Luglio, 2020
    

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Food Waste, cresce la consapevolezza degli italiani - di Maria Elena Manzini, CIRFOOD


Food Waste, cresce la consapevolezza degli italiani - di Maria Elena Manzini, CIRFOOD

Food Waste, cresce la consapevolezza degli italiani.

L’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg nel Rapporto 2020 mostra un calo dello spreco alimentare domestico. Secondo questo rapporto, lo spreco settimanale medio costa € 4,9 a nucleo familiare per un totale di ca 6,5 miliardi di euro e un costo complessivo di circa 10 miliardi di euro, se si includono anche gli sprechi di filiera produzione/distribuzione, pari a ca 3,3 miliardi di euro. L’ultimo Rapporto Waste Watcher, diffuso nel corso del 2019, si era attestato su un valore medio di € 6,6 settimanali per nucleo familiare (il costo di 600 grammi circa di spreco settimanale), per un totale di ca 8,4 miliardi €, la tendenza 2020 è quindi di ca il 25% in meno in termini di spreco alimentare nelle case degli italiani.

Il Rapporto Waste Watcher 2020 è legato allo spreco percepito. Il dato dello spreco “reale” era stato calcolato nel 2018 – 2019 misurando lo spreco nelle famiglie italiane con i test scientifici dei “Diari di famiglia” (Progetto Reduce dell’Università di Bologna /Distal con il Ministero dell’Ambiente e la campagna Spreco Zero). L’aspettativa dell’Osservatorio è che anche la prossima rilevazione dei Diari di Famiglia dimostri che lo spreco alimentare domestico è in calo, e che il lavoro di sensibilizzazione e promozione di buone pratiche stia producendo reazioni positive fra i cittadini. 7 italiani su 10 si scoprono, infatti, in piena consonanza con il “green new deal”, e il 40% degli intervistati (ben 4 italiani su 10) dichiara di sentirsi vigile e sensibile rispetto alle esigenze dell’ambiente anche senza le sollecitazioni di movimenti come i “Fridays for future”. Mentre il 33%, un italiano su 3, si sente “raggiunto” dalla sensibilizzazione di questo movimento, che lo ha portato ad aumentare l’attenzione verso la sostenibilità nel quotidiano (16%) o perlomeno ad avviare una riflessione in merito (17%).

Il contributo di CIRFOOD alla prevenzione dello spreco e all’Economia Circolare

CIRFOOD è un’impresa italiana leader nella ristorazione collettiva, commerciale e servizi di welfare aziendale il cui scopo sociale è crescere per creare nuova occupazione e lasciare un’impresa sana e florida che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Tutte le attività dell’azienda sono, infatti, condotte con l’obiettivo di migliorare gli stili di vita delle persone e il loro benessere nutrizionale nel pieno rispetto del pianeta, senza compromettere le risorse delle generazioni future. Per questo, l’impresa, conscia dell’importanza di rispettare l’ambiente e il territorio che l’accoglie, ha avviato da tempo un percorso di sviluppo incentrato su sostenibilità e innovazione per promuovere e diffondere il valore del cibo in Italia e in Europa. Un percorso fatto di piccoli e grandi passi, di piccoli e grandi progetti. Ma soprattutto fatto di cultura, perché per raggiungere risultati è necessario che tutta la società sia permeata dalla cultura della sostenibilità.

L’attenzione di CIRFOOD allo spreco

CIRFOOD, consapevole di operare in un settore con un elevata probabilità di generare sprechi di cibo, da anni implementa processi volti a ridurre il più possibile sprechi.

In fase di approvvigionamento e acquisti, il livello di sprechi generati è quasi pari allo zero poiché si lavora su ordini razionalizzati e basati sulle esigenze delle cucine. In magazzino i prodotti vengono gestiti in quantità ridotte, soprattutto gli stock di prodotti freschi o freschissimi (portando avanti una logica quasi di just in time); ciò permette di azzerare la quantità di prodotti vicini alla data di scadenza che comporterebbe conseguentemente un aumento degli scarti.

Gli unici sprechi possono sorgere da consegne errate o da prodotti ammaccati e quindi ancora consumabili ma non utilizzabili all’interno del nostro circuito di produzione. Proprio per far fronte a questo problema, abbiamo avviato collaborazioni con enti assistenziali per donare queste derrate alimentari.

Durante la preparazione pasti, possono derivare scarti nella fase di lavorazione in cucina. In questo caso abbiamoavviato il test di un software per il monitoraggio di questi scarti, in grado di fornire dati e informazioni significative per una gestione più consapevole delle materie prime. 

Anche nella fase di consumo si adottano soluzioni per combattere lo spreco di cibo, recuperando eventuali eccedenze e donandole ad entri caritatevoli. Sono nel 2019 sono state donate oltre 76mila pietanze. Inoltre, è appena partita una collaborazione con To Good to Go, realtà che si occupa di ridurre i rifiuti alimentari, rimettendo in circolo -quando possibile- le eccedenze.

Anche gli oli esausti vengono recuperati, nel 2019 oltre 83 mila kg, e successivamente rigenerati per la produzione di biodiesel e lubrificanti per l’edilizia.

Food, ma non solo

Le azioni di Economia Circolare non riguardano solo il cibo.

Ogni anno vengono definite le attrezzature (frigoriferi, lavastoviglie, forni, ecc) che sono arrivate a fine vita e vengono sostituite con nuove a più alta efficienza e basso impatto ambientale. Sono allo studio collaborazioni con consorzi di riciclo per avviare a diretto riciclo alcune tipologie di rifiuti e ottenere materie prime che rientrano nel ciclo di produzione di CIRFOOD.

Con 'back to work' che fa parte del progetto esosport abbiamo definito gli accordi per il riciclo delle scarpe antinfortunistiche dei nostri dipendenti. Invece di buttare le scarpe non più utilizzate, queste vengono recuperate e trasformate in materiale da cui si produrranno, ad esempio, pedane antiscivolo per i parchi gioco e per piste dedicate all’atletica leggera.

Per CIRFOOD l’economia circolare è l’unico approccio possibile per ripensare i propri modelli di produzione e servizio, valutando l’intero ciclo di vita dei prodotti per arrivare ad un sistema a sprechi zero e totalmente sostenibile.

Per questo CIRFOOD è entrata a far parte dell’Alleanza Italiana per l’Economia Circolare. Le aziende che partecipano all’Alleanza sono interpreti di una economia trasformativa, di un ripensamento innovativo dell’intero ciclo produttivo, di utilizzo delle risorse, dei modelli di business.  L’obiettivo dell’Alleanza è quello di guidare un’evoluzione complessiva del contesto produttivo in ottica circolare che valorizzi le peculiarità del Made in Italy, puntando sull’innovazione, favorendo la condivisione di esperienze e best practices e promuovendo un costante confronto con l’intero ecosistema.

 

Maria Elena Manzini

CSR MANAGER

CIR FOOD s.c.

 

photo: Renata Vesely




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