La mappa interattiva mostra "concentrazioni tanto alte da poter causare danni alla salute anche con brevi esposizioni"
Chi vive e lavora a Milano respira concentrazioni di particelle inquinanti che raggiungono livelli molto superiori ai limiti di legge e alle soglie previste dall’Oms. Si parla di una concentrazione di PM10 che nel capoluogo lombardo oltrepassa, in media, i 91 microgrammi per metro cubo, più del doppio rispetto al limite annuo di 40 microgrammi per metro cubo. Lo rivela il report di Cittadini per l’aria Onlus.
Il 28 e il 29 settembre l'associazione aveva invitato i cittadini milanesi a pedalare su tandem muniti di contatori ottici di particelle per la ciclostaffetta "Gambe all'aria". I partecipanti hanno percorso oltre 60 km in diversi luoghi della città, lungo strade più e meno trafficate, accompagnati dai volontari del Politecnico di Milano e ai tecnici di XEarPro che hanno supportato il monitoraggio. Ne è nata una mappa interattiva che mostra la variazione del particolato presente in atmosfera nelle varie zone percorse.
I risultati delle rilevazioni arrivano nello stesso giorno in cui si conclude lo European Diesel Summit a Bruxelles ed evidenziano che anche le concentrazioni di PM2.5 sforano le soglie previste, raggiungendo in media i 41 microgrammi per metro cubo, quattro volte più alte dei valori prescitti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Le concentrazioni riscontrate di particolato (PM10, PM2.5, PM1) sono "tanto alte - spiega l'associazione - da poter causare, come dimostrato da ricerche epidemiologiche recenti, danni alla salute anche a seguito di brevi esposizioni".
I livelli rientrano però nei limiti di legge all’interno delle aree pedonali, zone che, secondo le associazioni ambientaliste, dovrebbero essere aumentate nelle città. "Le amministrazioni sanno che il danno sui cittadini è conseguenza del loro agire - dice dice Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria - ma avrebbero la strada spianata: un sondaggio europeo pubblicato pochi giorni fa da Ipsos indica che gli italiani sono la popolazione europea più disponibile all’istituzione delle zone a traffico limitato, con un 74% di cittadini favorevoli".
Fonte: TGCOM24, 6 novembre 2018