In una recente intervista in occasione del suo 70° compleanno, il Principe Carlo non è andato per il sottile quando ci ha incoraggiato tutti a "smetterla di scherzare con il pianeta"
Il 22 novembre, al Waste to Wealth Summit, organizzato dal Business in the Community - The Prince's Responsible Business Network, il Principe Carlo ha chiamato all'azione i dirigenti aziendali chiedendo loro di utilizzare le risorse e le competenze collettive per raddoppiare la produttività del Regno Unito entro il 2030, esortandoli a pensare in modo creativo a come riutilizzare i prodotti di scarto, riducendo così significativamente la quantità di rifiuti nocivi che tutti noi produciamo.
La necessità di agire è ora: secondo il WWF, siamo la prima generazione a sapere che stiamo distruggendo il nostro pianeta e l'ultima che può fare qualcosa. Sentire Sua Altezza Reale parlare della necessità di una azione maggiore e continua, rafforza la convinzione che debbano essere in primis i dirigenti e gli imprenditori ad agire efficacemente.
Sono loro che hanno l'opportunità e la responsabilità di fare qualcosa. Se ai responsabili delle aziende si presentasse una sfida simile nell’ambito dei mercati, dei prodotti e dei clienti, essi utilizzerebbero certamente tutto il potere e l'influenza a loro disposizione per cambiare rotta. Questo perché le imprese di successo sono esperte nel rispondere ai cambiamenti dalle preferenze dei clienti, a quelli tecnologici e della domanda. Ogni decisione che prendiamo ha un impatto sulla vita delle persone, sui lavoratori e sulle comunità e soprattutto sul mondo che lasceremo alle generazioni future. Ecco perché il potere del business è una risorsa che dobbiamo sfruttare.
Il BITC Waste to Wealth Summit ha evidenziato alcuni dei modi in cui le aziende stanno cambiando la loro cultura e le azioni per garantire un impatto positivo sull'ambiente, ma c'è un ulteriore vantaggio per le imprese che ottengono questo risultato. Non solo stanno contribuendo a preservare un mondo di cui potranno godere le generazioni future, ma stanno anche creando un vantaggio competitivo per le loro attività nel lungo periodo. Attrarre e trattenere i migliori talenti è la base di qualsiasi attività di successo e la “guerra” dei talenti sta diventando una realtà.
Sempre più spesso, i dipendenti vogliono sapere che l’azienda per la quale lavorano fa anche del bene. Le aziende illuminate capaci di affrontare i grandi problemi della società, sono anche in grado di generare questo doppio dividendo e garantire il futuro della loro attività. Questo è un motivo per rimanere ottimisti.
Ci sono molte imprese, grandi e piccole, che affrontano queste sfide in modi molto diversi. La portata del cambiamento che stanno apportando varierà, così come la complessità dell'azione che intraprendono. Prendiamo ad esempio l’azienda Adnams, che ha analizzato l'impronta idrica di ogni bottiglia di birra che produce per capire come ridurre gli sprechi idrici, o Tesco, che nel Regno Unito è passata all'energia completamente rinnovabile e ha già risparmiato 1,2 milioni di tonnellate di carbonio. Oppure un nuovo tipo di attività, The Renewal Workshop, che prende i capi indesiderati dalla grande distribuzione e li ricicla, trasformandoli in abbigliamento nuovo da rivendere ai clienti. L'azienda raccoglie dati su tutto ciò che scorre attraverso il suo sistema che poi restituisce ai grandi fornitori per cercare di ridurre gli sprechi in futuro.
E ora Burger King, European Metal Recycling, Interface, JLL, Sainsbury's e Sodexo si sono tutte impegnate ad essere campioni di BITC Waste to Wealth.
Con questo impegno a sostenere il BITC Waste to Wealth, queste aziende stanno facendo la loro parte nel tentativo di raddoppiare la produttività delle risorse del Regno Unito entro il 2030 - con 20 anni di anticipo rispetto all'obiettivo del governo.
Il potere collettivo di queste aziende - ciò che stanno facendo e ciò che gli altri possono imparare da loro è il potere che dobbiamo sfruttare. Ma abbiamo bisogno di un maggior numero di imprese che si pongono obiettivi altrettanto ambiziosi. Il tempo stringe.
Come ha detto l'ONU all'inizio di quest'anno, abbiamo solo 12 anni per tenere sotto controllo il cambiamento climatico. Se le imprese accelerano in questa direzione e accettano la sfida, l'impatto sarà significativo, evidente, d’ispirazione per gli altri e andrà a vantaggio di tutti.
Nunzia Vallozzi
Ufficio Stampa Web - ESO
Fonte e photo credits: The Telegraph