La Fondazione Laudato Si’, con il Vescovo di Rieti e il supporto di due importanti personalità vicine alle tematiche ambientali come Carlo Petrini e Stefano Mancuso, ha lanciato il progetto 60 milioni di alberi. Anche Uncem aderisce
"Un albero per ogni italiano: 60 milioni di alberi che dal loro primo istante di vita realizzano la loro opera di mitigazione dei livelli di CO2 nell’atmosfera. Inoltre, dopo anni di intensa cementificazione del suolo e in assenza di una legge che tuteli questo patrimonio; la scelta di luoghi su cui favorire una riforestazione intelligente può contribuire a valorizzare il bene comune del paesaggio urbano e rurale del nostro paese. Ci impegniamo a far sì che questa buona pratica cresca di anno in anno su scala mondiale, ma se vogliamo arrivare al 2030 in condizioni atmosferiche non irreversibili, il momento di agire è adesso".
L'appello è rivolto ad ogni cittadino di buona volontà, ad ogni organizzazione di qualunque natura e orientamento, ad ogni azienda pubblica o privata, alla straordinaria rete di comuni e regioni d’Italia, al governo nazionale.
Uncem è tra i soggetti istituzionali coinvolti nelle azioni per dare efficace senso e concretezza, oltre che utilità scientifica e coordinamento, alla campagna "60 milioni di alberi".
La Fondazione Laudato Si', con il Vescovo di Rieti e il supporto di due importanti personalità vicine alle tematiche ambientali come Carlo Petrini e Stefano Mancuso, ha infatti lanciato a fine 2019 un appello a piantare 1 albero per ogni cittadino italiano per contrastare la crisi climatica.
Per evitare azioni non supportate da adeguato approccio scientifico - anche in molti Comuni - Uncem ha avviato un'azione di condivisione e analisi insieme con diversi soggetti istituzionali, associazioni, rappresentanti di imprese.
Chi vuole piantare 10, 100, 1.000 alberi - Comuni compresi - lo deve fare in maniera efficace, curandoli fino a che non saranno in grado di crescere indisturbati. Servono delle regole, utili per tutti, importanti per i Comuni.
Nuovi alberi non vanno piantati ovunque. Tre sono le aree prioritarie di intervento:
1) Le città (urban forestry, importante per qualità della vita, salute)
2) Le aree periurbane (stessi motivi delle foreste urbane ed in più la lotta/prevenzione nei confronti del consumo di suolo)
3) Le reti ecologiche (connessione tra città e campagna, tra campagna-pianura e collina e montagna, siti privilegiati sono le aste fluviali, le aree rurali).
Tutti gli interventi di carattere forestale devono essere integrati in una strategia che prevede la riduzione delle emissioni di C02 da combustibili fossili. In questa strategia il ruolo del legno come materiale di sostituzione ha una importanza fondamentale.
Va tenuto presente cosa serve per piantare 60 milioni di alberi:
- Almeno 60 milioni di piantine (attualmente i vivai pubblici italiani ne producono circa 4-5 milioni all'anno)
- Circa 50000-60000 ettari di superficie
- Circa 5-600.000.000 € (considerando un costo di circa 6000 € ad ettaro con densità di impianto variabili tra 100 e 900 alberi ad ettaro) di costi di impianto
- Costi di risarcimento e di coltivazione (10-20 anni)
- Regole e disciplinari (no greenwashing e no interventi dispersivi o inefficaci).
I molti Comuni che negli ultimi anni e mesi hanno avviato iniziative per piantare nuovi alberi, possono dunque fare riferimento a Uncem e alle azioni che in particolare insieme con SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale), CONAF Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Compagnia delle Foreste e Crea sono state avviate per "piantare 60 milioni di alberi, facendolo bene", come spiegato sul sito internet www.60milionidialberi.it