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Riciclare cellulari per salvare pianeta, persone e scimpanzé: in campo il Jane Goodall Institute
La branchia italiana dell’istituto fondato dalla grande etologa britannica festeggia i primi 20 anni di attività. E lo fa a modo suo: rilanciando le campagne per l’ambiente e gli animali
Jane Gooodall non ha bisogno di grandi presentazioni. È una delle scienziate più note al mondo e ha dedicato la sua vita alla difesa della fauna e degli animali. Si è occupata in particolare di scimpanzé, con una ricerca sul campo durata quattro decenni, al punto che oggi parla anche con loro nella loro lingua (se guardate il video in questa pagina ne avrete un assaggio). E nel suo nome è nato il Jane Goodall Institute, che in tutto il mondo si occupa dello studio dei primati e delle iniziative a loro tutela. L’associazione opera anche in Italia e proprio in questi giorni compie il suo ventesimo compleanno.
La campagna cellulari
Nella giornata mondiale dell’ambiente, la branchia italiana del Jane Goodall Institute lancia una delle sue campagne più ambiziose: quella per il riciclo dei cellulari esusti. Tra i componenti essenziali di smartphone e altri gadget tecnologici ci sono infatti il tungsteno, lo stagno e il tantalio, metalli rari i cui principali siti estrattivi si trovano nel bacino del Congo, area ricchissima dal punto di vista naturalistico e habitat di una delle più importanti comunità di scimpanzé liberi in natura. L’estrazione di questi metalli è devastante sia per l’ambiente naturale - a causa della deforestazione e dell’inquinamento -, sia per la popolazione locale, sfruttata come manodopera schiavizzata dai «signori della guerra» che controllano le miniere. Di qui la campagna: incentivare il riciclo dei componenti dei telefonini dismessi per ridurre la richiesta di nuovi metalli.
Vent’anni in prima linea
E’ solo l’ultima delle tante iniziative promosse dal Jane Godall Institute Italia che ha lavorato negli anni per il sostegno a distanza di scimpanzè e primati in difficoltà o per il trasferimento in aree protette o strutture adeguate di quelli strappati al traffico illegale. Quest’anno viene tra l’altro lanciato il programma «Chimp Guardian» che consente a chiunque, con una piccola donazione mensile, di diventare custode di uno scimpanzé curato nei centri JGI in Africa. La branchia italiana dell’Institute è stata fondata nel 1988 dalla biologa e ambientalista Daniela De Donno, collaboratrice di Jane Goodall fin dagli anni 90. Fonte: CORRIERE DELLA SERA, 5 giugno 2018
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