Testa china, cercando bottigliette e cartacce. In 40 hanno risposto ieri mattina all’appello di Nova Coop con cooperativa Erica e Parco del Ticino e del lago Maggiore: dal mulino vecchio di Bellinzago sono scesi fino alla riva del fiume per ripulire sentieri, parcheggi e aree pic nic con guanti e sacchi dell’immondizia griffati «Keep clean and run» (pulisci e corri).
Per grandi e piccoli è la sfida del «plogging», un termine coniato in Svezia per indicare le buone pratiche di cura dell’ambiente abbinate alla corsa. In realtà a Bellinzago si è camminato, ma il messaggio è comunque forte e chiaro: «Proteggiamo le nostre aree protette». Così Alessandro Cane della cooperativa Erica: «Abbiamo trovato soprattutto tracce di plastica, ma per fortuna la zona era nel complesso ben curata. Fino a qualche anno fa non si prestava attenzione all’abbandono dei piccoli rifiuti e raccoglierli veniva anzi considerato da pezzenti. La mentalità però sta cambiando. Le persone iniziano a capire quanto sia importante tutelare l’ecosistema». Il format della passeggiata «green» è stato rispettato in contemporanea anche in altre tre aree gestite dal Parco: i Lagoni di Mercurago, le Lame del Sesia ad Albano Vercellese e la Bessa a Cerrione (Biella). «Per il futuro - avverte Adriano Fontaneto, presidente dell’ente - pensiamo di installare della cartellonistica che inviti i fruitori a non disperdere i rifiuti. Puntiamo anche a rinnovare i progetti di educazione nelle scuole. Negli ultimi anni sono stati compiuti già grossi passi avanti. C’è maggiore consapevolezza».
Le zone più sensibili
Il problema principale resta semmai la diffusione incontrollata delle discariche improvvisate. «Purtroppo troviamo ancora oggi copertoni, lavatrici, rifiuti inerti abbandonati - ammette Fontaneto -. Nel Novarese accade verso Galliate e Trecate, dove ci sono aree selvagge e più complicate da raggiungere. Sembra quasi che appena si forma un cumulo, le persone si sentano autorizzate a buttare ciò che vogliono. È un’abitudine che si ripete nelle zone meno controllate. Con i Comuni, che hanno la competenza sulla pulizia, e le associazioni facciamo squadra per organizzare giornate di raccolta straordinaria. Non bastano per tenere il passo e sconfiggere questo pessimo malcostume».