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Rassegna del 9 Agosto 2018
    

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Una barca ricoperta di infradito contro lo spreco di plastica


Una barca ricoperta di infradito contro lo spreco di plastica

La battaglia contro l’inquinamento e gli sprechi passa dal primo dau (tradizionale barca a vela araba, N.d.R.) costruito interamente con rifiuti di plastica e infradito riciclate. Presto solcherà i mari lungo le coste africane, in un viaggio di svariati mesi dal Kenya fino al Sudafrica, dove approderà a Città del Capo

Il FlipFlopi, così è stato battezzato il dau (da “flip flop”, appunto), è quasi completo e i costruttori mirano ad averlo in acqua, nella sua versione prototipo, entro la fine di agosto.

A bordo ci sarà anche un po’ di Ticino: nel progetto è infatti coinvolto Matteo Boffa, un ventisettenne malcantonese che due anni fa si è trasferito a Dubai, dove attualmente gestisce alcune startup, tra cui la Etuix di Agno, che è stata incaricata di creare la vela con scarti di vecchi cartelloni pubblicitari, presumibilmente affissioni locali dell’Africa centrale.

"Ci stiamo avvicinando al completamento del prototipo da sette metri che è la barca che stiamo costruendo per testare l'ingegneria e gli aspetti tecnici del nostro progetto principale che è di 60 piedi e 20 metri; speriamo di mettere il prototipo di sette metri in acqua entro la fine di agosto" così ha dichiarato il capo del progetto Flipflopi, Dipesh Pabari, a Business Insider SSA.

Negli ultimi 12 mesi, il team keniota composto interamente da volontari ambientalisti locali e internazionali, ha studiato e sviluppato la tecnologia e il know-how per trasformare con successo 45 tonnellate di rifiuti in un tradizionale dau da 60 piedi.

I loro sforzi per ripulire i nostri oceani dalla plastica sono stati tali che il team è stato accolto nel programma per l’ambiente #CleanSeas delle Nazioni Unite (UN Environment).

UN Environment ha lanciato #CleanSeas a febbraio 2017, con l'obiettivo di coinvolgere governi, pubblico in generale, società civile e settore privato nella lotta contro il marine litter.

I rifiuti di plastica rappresentano uno dei problemi ambientali più seri che il mondo deve affrontare oggi, insieme all'innalzamento del livello del mare, ai cambiamenti climatici e all'inquinamento chimico causato dall'uomo.

Ogni anno, almeno 8 milioni di tonnellate di plastica si riversano nell'oceano e le Nazioni Unite stimano che entro il 2050 ci sarà più plastica nell'oceano che pesci, a meno che non venga urgentemente intrapresa un'azione drastica.

Il team composto interamente da volontari è fortemente determinato a reagire e a combattere per i nostri oceani, sperando che la loro azione sia di ispirazione per altre persone provenienti da tutti gli angoli del mondo. È necessario che sempre più persone comincino a prendersi cura del nostro ambiente, con un’attenzione particolare alla blu economy.

L'inquinamento è un problema globale e l'eliminazione della plastica dai nostri oceani non sarà fatta in un giorno: i governi, le corporazioni private, le organizzazioni non governative e i cittadini, hanno tutti bisogno di unirsi e seguire l'iniziativa Flipflopi.

Questo progetto non ha obiettivi economici: il team chiede la partecipazione delle aziende e delle organizzazioni per la realizzazione definitiva.

"Abbiamo lanciato la nostra campagna globale di crowdfunding per cui speriamo di raccogliere i fondi necessari e costruire il dua e portare avanti la #plasticrevolution.

Una volta completato, Flipflopi partirà per una spedizione di 5.000 km da Lamu a Cape Town, diventando in effetti il primo dau a farlo.

Diamo una mano e supportiamo Flipflopi a rendere il mondo più pulito.

 

Nunzia Vallozzi

Ufficio Stampa Web - ESO

 

Photo credits e fonte: BUSINESS INSIDER




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