Quali sono le regioni italiane più sensibili e attive nella green economy? Lo mostra una ricerca condotta da Ener2Crowd.com, piattaforma di lending crowdfunding ambientale ed energetico, che delinea la geografia della coscienza verde delle aziende italiane Non sorprende che in cima alla classifica delle regioni italiane più attente alla green economy – con più del doppio della sensibilità rispetto alla seconda in classifica – ci sia la Lombardia, da tempo attiva con le sue aziende in processi di efficientamente energetico, di economia circolare e, in generale, in iniziative e progetti di riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive e industriali.
Seguono quindi Lazio, Piemonte, e Toscana; il fanalino di coda di questa classifica verde è la Valle d’Aosta che ha però un indice di iniziativa tra i più alti.
Ecco dunque la classifica completa che il GreenVestingForum, sulla base dei dati in suo possesso, è stato in grado di stilare:
- Lombardia
- Lazio
- Campania
- Piemonte
- Emilia-Romagna
- Veneto
- Sicilia
- Toscana
- Puglia
- Liguria
- Città Metropolitana di Roma
- Sardegna
- Marche
- Città Metropolitana di Napoli
- Trentino-Alto Adige
- Friuli-Venezia Giulia
- Abruzzo
- Calabria
- Umbria
- Città Metropolitana di Firenze
- Città Metropolitana di Bologna
- Città Metropolitana di Torino
- Città Metropolitana di Milano
- Basilicata
- Molise
- Valle d’Aosta
Primo dato che si evince da questa classifica è che le regioni più sensibili ai temi ambientali sono quelle che hanno una maggiore popolazione; tuttavia, non sono i centri urbani a sostenere il dato, quanto piuttosto i piccoli centri o quelli vicini alle aree industriali. Si nota infatti, per esempio che la città metropolitana di Milano – pur essendo la Lombardia prima con distacco rispetto alle altre regioni – è posizionato meno bene rispetto al circondario di capoluoghi meno popolosi e industrializzati.
Importante anche il confronto tra Lombardia e Lazio, rispettivamente prima regione in classifica e seconda, entrambe connotate da grandi città metropolitane che catalizzano milioni di persone nel loro intorno e che quindi, pur differenziandosi moto per il tipo di attività economiche, hanno scenari paragonabili. La ricerca mostra quindi che il 97% dell’interesse concreto per temi riconducibili alla green economy proviene dal 68% di popolazione che vive al di fuori dall’area metropolitana di Milano, con un incremento dell’interesse del 44% rispetto alle persone che vivono coinvolte dalle dinamiche del capoluogo meneghino. La differenza è ancora più marcata se si guarda il Lazio dove l’80% dell’interesse concreto si è manifestato al di fuori della Capitale, con un 26% della popolazione nelle aree extra-urbane della regione, che fa registrare un incremento del 204% dell’interesse per tali temi.
Una possibile spiegazione di questa fotografia potrebbe essere – secondo l’opinione di Giorgio Mottironi, chief sustainability officer e co-fondatore di Ener2Crowd – “l’anestesia cognitiva a cui la frenetica vita di città ci riduce, impedendoci di prendere piena coscienza del problema e della sua impellenza e incombenza“.