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Rassegna del 16 Novembre 2017
    

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Anche i pesci hanno emozioni


Scoperti stati emotivi nelle orate. Uno studio portoghese rivoluziona l’evoluzione delle emozioni

L’esistenza di emozioni negli animali è sempre stata al centro di dibattiti e controversie, ma ora un team di ricercatori portoghesi guidato da Rui Oliveira, dell’Ispa Instituto Universitário, e composto anche da scienziati Centro de Ciências do Mar (Ccmar) dell’Universidade do Algarve, dell’Instituto Gulbenkian de Ciência e della Fundação Champalimaud,  ha scoperto uno stato emozionale dove probabilmente ci si aspettava meno: nei pesci, animali  “semplici” e molto distanti dagli esseri umani nella scala evolutiva. Eppure i pesci nel loro ambiente sembrano rispondere in maniera emotiva a diversi stimoli.

Il team di ricerca dice di aver dimostrato che “Questi pesci manifestano stati emozionali che dipendono dal modo in cui percepiscono gli stimoli ambientali”.

Lo studio “Cognitive appraisal of environmental stimuli induces emotion-like states in fish”,pubblicato su Scientific Reports, rivela che «La capacità di valutare degli stimoli emotivi, considerata una capacità complessa, potrebbe essere associata a meccanismi più semplici di quel che si pensava, che si sono conservati lungo tutta l’evoluzione degli animali».

Valutare uno stato emotivo non è un compito facile: «Se nell’uomo le emozioni si sentono in modo cosciente e possono essere verbalizzate – spiegano i ricercatori portoghesi – negli animali non c’è modo di scoprire se possono sentire queste emozioni. Ma uno stato emotivo è più di una serie di sentimenti. E’ caratterizzato da alterazioni comportamentali, fisiologiche, cerebrali e genetiche. Così, è possibile eseguire test per determinare se la risposta a un determinato stimolo è associata ad uno stato emotivo».

Studi precedenti avevano suggerito che alcuni animali, inclusi i primati e alcuni mammiferi, esprimono stati emotivi, ma non sappiamo se questo processo sia consapevole o meno. Ora il team di Oliveira ha eseguito dei test sulle orate dopo averle addestrate in situazioni favorevoli o avverse che potrebbero innescare uno stato emotivo. Contrariamente a quanto ci si aspetta in una risposta non emotiva, i ricercatori hanno osservato che «i pesci rispondono diversamente allo stesso stimolo a seconda di come lo hanno valutato. Le reazioni emotive sono stati monitorati per valutare i comportamenti di interazione tra i pesci o di fuga, misurando i livelli di cortisolo, un ormone dello stress, e valutando le aree del cervello che sono state attivate e che sono note  per essere associati a stati emotivi positivi o negativi» .

Oliveira conclude: «Questa è la prima volta che siamo in grado di dimostrare che i pesci possono innescare risposte fisiologiche e neuromolecolari del sistema nervoso centrale in risposta a stimoli emotivi che si basano sul significato che questo stimolo ha per il pesce. Il verificarsi di una valutazione cognitiva di uno stimolo emotivo per i pesci implica che questa capacità cognitiva può rispondere a esigenze “computazionali” più semplice di quanto non fosse stato considerato fino ad oggi e che potrebbe essersi evoluta circa 375 milioni di anni fa».

 

Fonte: Greenreport.it, 31 Ottobre 2017




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