Nuovi incentivi per i progetti di ricerca e sviluppo finalizzati alla riconversione dei processi produttivi e contributi per l’acquisto di semilavorati, prodotti e compost di qualità.
La legge 28 giugno 2019 n. 58 prevede finanziamenti agevolati e contributi a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi. La norma persegue l’obiettivo di favorire la transizione delle attività economiche verso un modello di economia circolare. Un successivo decreto del Ministero dello sviluppo economico stabilirà i criteri, le condizioni e le procedure per la concessione e l’erogazione delle agevolazioni finanziarie a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse.
I progetti finanziabili
Le agevolazioni sono dirette alle imprese e ai centri di ricerca che operano in via prevalente nel settore manifatturiero oppure in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere. Le imprese e i centri di ricerca possono aggregarsi per presentare progetti congiunti ricorrendo a contratti di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione.
I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 500mila euro e non superiori a 2 milioni di euro, avere una durata non inferiore a dodici mesi e non superiore a trentasei mesi ed essere finalizzati alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.
Le priorità di intervento
Tra le priorità individuate dalla norma si segnalano le innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un'ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili) e la progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
Prioritaria anche la ricerca in materia di sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l'uso razionale e la sanificazione dell'acqua e di strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di rendere più efficiente il ciclo produttivo.
Le agevolazioni sono previste anche per la sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l'utilizzo di materiali recuperati.
Finanziamenti agevolati e contributi
Il sostegno economico alle attività di ricerca e sviluppo è concesso in forma di finanziamento agevolato per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili pari al 50 per cento o di contributo diretto alla spesa fino al 20 per cento delle spese e dei costi ammissibili. Le risorse finanziarie disponibili per la concessione delle agevolazioni ammontano complessivamente a 140 milioni di euro.
Agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso
Per l'anno 2020, è riconosciuto un contributo pari al 25 per cento del costo di acquisto di:
a) semilavorati e prodotti finiti derivanti, per almeno il 75 per cento della loro composizione, dal riciclaggio di rifiuti o di rottami;
b) compost di qualità derivante dal trattamento della frazione organica differenziata dei rifiuti.
Alle imprese e ai soggetti titolari di reddito di lavoro autonomo che acquistano questi beni il contributo di è riconosciuto sotto forma di credito d'imposta, fino ad un importo massimo annuale di 10.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l'anno 2020. Il credito d'imposta spetta a condizione che i beni acquistati siano effettivamente impiegati nell'esercizio dell'attività economica o professionale e non è cumulabile con il credito d'imposta di cui all'articolo 1, comma 73, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Agli acquirenti dei beni indicati non destinati all'esercizio dell'attività economica o professionale, il contributo di cui al medesimo comma 1 spetta fino a un importo massimo annuale di euro 5.000 per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l'anno 2020. In questo caso il contributo è anticipato dal venditore dei beni come sconto sul prezzo di vendita ed è a questo rimborsato sotto forma di credito d'imposta.
Un decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, dovrà definire i requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare la natura e le tipologie di materie e prodotti che potranno beneficiare dell’agevolazione e i criteri e le modalità di applicazione dei crediti d'imposta.