La Newsletter di ESO
ISSUE 303

Formulario rifiuti. Semplificazioni e novita' introdotte dal recente decreto legislativo.

eso.it

Formulario rifiuti. Semplificazioni e novita' introdotte dal recente decreto legislativo.

Il ruolo del documento di trasporto dei rifiuti è stato confermato: dimostra la corretta gestione del rifiuto. Sono state introdotte alcune semplificazioni,  in attesa dei formulari digitali annunciati fin dal 2018. Delude la perdurante scarsa chiarezza sull’invio via PEC della quarta copia.

Il produttore del rifiuti deve acquisire la quarta copia del formulario entro tre mesi e - tranne nel caso di conferimento a impianti che svolgono le attività propedeutiche allo smaltimento, quindi il raggruppamento, il ricondizionamento e il deposito preliminare – la ricezione del documento limita la sua responsabilità e dimostra la corretta gestione del rifiuto.
Il decreto legislativo 116/2020, modificando il Codice dell’Ambiente, demanda a un futuro decreto ministeriale la disciplina del modello del formulario di identificazione del rifiuto, le modalità di numerazione, vidimazione, tenuta e trasmissione al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI).
Il passaggio ai formulari digitali è previsto dall’inizio del 2018, anche se manca il decreto che lo dovrebbe disciplinare, ma la nuova norma sancisce che vi sarà sempre la possibilità  di scaricare dal RENTRI il formato cartaceo. Una scelta del tutto discutibile, se si pensa che i trasportatori e gli impianti si troveranno a gestire produttori di rifiuti che in parte utilizzeranno strumenti informatici e in parte i tradizionali moduli di carta. Una riedizione del doppio binario SISTRI, che ha già ampiamente dimostrato come si debba necessariamente scegliere una sola modalità di gestione degli adempimenti per conseguire l’obiettivo di evitare duplicazioni e incrementi esponenziali dei costi.
Mentre si studia il formato digitale,  si continua però a prevedere la moltiplicazione dei pezzi di carta. Dopo aver definito due diversi moduli per il trasporto dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, in relazione al fatto, del tutto irrilevante ai fini della tutela dell’ambiente, che siano stati ritirati uno contro uno o uno contro zero e avere anche progettato il formulario per la microraccolta dei rifiuti metallici, che può essere usato per prelevare i rifiuti da dieci produttori ma è dotato di una sola quarta copia da restituire a uno dei dieci, preoccupa apprendere che potranno essere “adottati modelli di formulario per particolari tipologie di rifiuti ovvero per particolari forme di raccolta”.
Tutto sommato è tranquillizzante, invece, leggere che fino alla data di entrata in vigore del decreto che stabilirà il formato digitale, continueranno ad applicarsi le disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell’ambiente 1° aprile 1998, n. 145. Certo è un po' difficile spiegare a uno straniero perché utilizziamo moduli di carta chimica a ricalco, probabilmente non molto ecologica, e timbri a secco di medievale memoria, ma, si sa, siamo legati ad antiche tradizioni.

L’inutile PEC
Dopo aver letto nella risposta a un quesito posto al Ministero che la scansione del formulario ricevuto via posta elettronica certificata deve essere stampata su carta, azzerando i vantaggi dello strumento informatico, la nuova disposizione ci spiega che la trasmissione della quarta copia può essere sostituita dall’invio mediante posta elettronica certificata. Quindi una conferma della disposizione contenuta nell’articolo 194-bis, ora abrogato, ma con una sorpresa. La trasmissione via PEC ha valore: “sempre che il trasportatore assicuri la conservazione del documento originale ovvero provveda, successivamente, all’invio dello stesso al produttore”. Al pezzo di carta, insomma, non si rinuncia, con buona pace del Codice dell’Amministrazione Digitale e di tutti gli sforzi per la digitalizzazione del Paese

Due e non più di due
In attesa dell’entrata in vigore del decreto che definirà il formato digitale, in alternativa alle tradizionali modalità di vidimazione, il formulario vidimato – con codice univoco - può  essere ottenuto tramite un’applicazione disponibile sui portali istituzionali delle Camere di Commercio. Un’ottima iniziativa, se non fosse che il formulario scaricato dal portale è disponibile solo in due copie mentre è noto che di copie ne servono almeno quattro e, se nella filiera di gestione del rifiuto c’è un intermediario o un commerciante, sarebbe opportuno averne cinque. Delle due copie – spiega il decreto - una copia rimane presso il produttore e l’altra accompagna il rifiuto fino a destinazione. Il trasportatore trattiene una fotocopia e gli altri soggetti coinvolti ricevono una fotocopia del formulario. Strano, davvero strano, prima era indispensabile il timbro a secco e ora sono sufficienti banali fotocopie.

 

Paolo Pipere
Consulente giuridico ambientale

Torna alle notizie GOGREEN

Rassegna del 30 Ottobre, 2020

23 di 28 della rassegna...

ECOMONDO sarà in versione digitale: ecco come iscriversi

eso.it

A scuola arriva l’educazione ambientale con voto in pagella. Ma cosa sarà resta da vedere

corriere.it

Ambiente, realizzati i primi occhiali da sole in plastica riciclata raccolta negli oceani

gds.it

Castel Gandolfo – “Castelli in green” e Gennaro Cirillo insieme per l’ambiente e la pulizia del Lago

castellinotizie.it

Crescono i Comuni dove la produzione di rifiuti indifferenziati è più bassa

greenreport.it

Ambiente e casa: come vivere in maniera sostenibile tra le mura domestiche

agro24.it

Direzione Cop26, perché ambiente significa (anche) Pil. Parla l’amb Uk, Murton

formiche.net

Disegno di legge Terra Mia: nuove misure a tutela dell’ambiente

nonsoloambiente.it

E’ il momento giusto per iniziare a volare con l’idrogeno? La risposta di ZeroAvia

ultimavoce.it

Fotovoltaico integrato negli edifici per fornire elettricità

ansa.it

Il Papa: l’ecologia integrale richiede una profonda conversione interiore

amedeolomonaco.it

Inquinamento dell’aria troppo alto per i trasporti in Europa, la Germania in testa per lo smog

rinnovabili.it

Italia al secondo posto in Europa per occupati nell’economia circolare

greenplanner.it

La fiducia nell’Ue regge, ma non per gli italiani - Eurobarometro, il Coronavirus batte l’ambiente

greenreport.it

La nuova politica agricola Ue sarà un bene o un male per clima e ambiente?

qualenergia.it

Le finestre fotovoltaiche “made in Italy” sposano l’ecologia

rinnovabili.it

Legambiente: in aumento i comuni 'Rifiuti Free'

greencity.it

Sani: 'La manutenzione dei boschi preserva ambiente e crea lavoro, il taglio ceduo va consentito'

ilgiunco.net

Tessuti sintetici sotto accusa: così le microfibre sintetiche inquinano l'ambiente

repubblica.it

Torna il Milano Green Forum

greenretail.news

Un supercomputer per mappare tutti gli alberi del mondo

wired.it

Wwf, biodiversità Italia minacciata, sfruttare il Recovery Fund

ansa.it

ESO

Società Benefit arl

Via Giuseppe Ungaretti, 27 - I 20073 - OPERA - MI

Tel. (+39) 02.530.111 R.A. - Fax (+39) 02.530.11.209 - info@eso.it - www.eso.it


P.IVA IT 13288930152 - N. Iscr. Reg. delle Imprese di Milano 13288930152

REA 1636344 - Capitale sociale € 300.000,00


Iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Sezione Regione Lombardia - Iscrizione n° MI31797

Iscritto all’Albo Nazionale per il Trasporto Conto Terzi. - Iscrizione n° MI-0884798-E


© Copyright 2022 - All Rights Reserved

GOGREEN® è un marchio registrato di ESO - © 2022