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ISSUE 360

“Nuovo” grano più resistente ai cambiamenti climatici

Il cereale è geneticamente modificato e sembra in grado di resistere a temperature estreme

biopianeta.it

“Nuovo” grano più resistente ai cambiamenti climatici

Nonostante il grano abbia un gene che gli impedisce di essere modificato, alcuni scienziati sarebbero riusciti a scoprirlo e silenziarlo. Nasce così un nuovo tipo di cereale che risulta più resistente al cambiamento climatico e in grado di resistere alle temperature più estreme.

 

Una scoperta scientifica potrebbe porre un’importante svolta nella produzione di grano. Alcuni ricercatori, infatti, avrebbero trovato e parzialmente isolato il gene che non permette a questo prezioso cereale di essere modificato geneticamente. Questo porterebbe alla nascita di un nuovo tipo di grano che potrebbe risultare particolarmente resistente ai cambiamenti climatici e resistere sia a siccità che caldo estremo. Gli esperti impegnati in questa ricerca appartengono al John Innes Centre di Norwich, in Inghilterra.

 

Come ‘recuperare’ il grano

 

È senza dubbio un dato di fatto quanto il grano sia uno degli elementi più preziosi nell’alimentazione di miliardi di persone in tutto il mondo. La crisi climatica, però, ha messo in ginocchio diverse coltivazioni di questo importante cereale, creando fenomeni di carestie, sopratutto negli angoli più poveri del Pianeta. Originario di una piccola zona del Medio Oriente, oggi si trova distribuito in diversi angoli della Terra, ma più quest’ultima si scalda più i raccolti scarseggiano. Come riporta Focus, il sesto rapporto dell’IPCC avrebbe rivelato che le temperature troppo elevate costringeranno l’Europa meridionale a ridurre del 50% coltivazioni come grano, mais e barbabietola da zucchero.

 

A tal proposito, con l’intento di salvare questo cereale e di riuscire a sfamare più persone in tutta la Terra, un team di ricerca del John Innes Centre di Norwich avrebbe creato una serie di varietà di grano, modificandole geneticamente. Tali modifiche porterebbero il cereale a resistere alle conseguenze più diffuse del cambiamento climatico, come caldo e siccità. Il Guardian, inoltre, chiarisce che queste varietà saranno testate in Spagna già dalle prossime settimane.

 

La complessità genetica di questo cereale

 

Come chiariscono anche gli esperti, si tratta di un cereale molto complesso dal punto di vista genetico. A differenza degli umani che hanno un solo genoma, il grano duro ne ha due e il grano tenero, persino, tre. Di conseguenza, per mantenere l’ordine questo cereale ha un gene stabilizzante che suddivide i diversi cromosomi nei vari genomi. Tale gene, però, svolge anche un’altra funzione, ovvero annienta qualsiasi scambio di cromosomi con altre specie di grano selvatiche. Dunque, per i genetisti è impossibile creare nuove varietà con proprietà migliori.

 

Come riporta, ancora, Focus, Graham Moore, genetista del grano al John Innes Centre: “Le specie selvatiche hanno caratteristiche molto utili, come la resistenza a caldo, malattie e salinità del suolo“. Tuttavia, sembra che i ricercatori siano finalmente riusciti ad individuare questo gene, lo Zip4.5B, riuscendone a creare una versione modificata. Quest’ultima, riordina i cromosomi, ma non impedisce la creazione di altre varianti, a partire dalle specie selvatiche. Un modo per poter rispondere concretamente all’emergenza climatica che ha creato problemi all’agricoltura. Come conclude Moore: “Esistono almeno 50 versioni di Zip4,5B: ora le testeremo in diverse varietà di grano che abbiamo prodotto, e vedremo quali resistono meglio alle alte temperature“.

 

Francesca Perrone

 

 

Photo: Nicky

 

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