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Rassegna del 6 Marzo, 2020
    

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Green packaging, sviluppi continui ed eccellenza italiana - di Paolo Galli


Green packaging, sviluppi continui ed eccellenza italiana - di Paolo Galli

Cresce l’innovazione nel settore del confezionamento, che vede l’Italia tra i leader di mercato, soprattutto per quanto riguarda innovazione e sostenibilità: il green packaging, infatti, è in forte ascesa, grazie alla domanda dei consumatori e all’attenzione delle aziende Il mercato del confezionamento, secondo un report dell’Istituto Italiano Imballaggi, è in forte crescita dal 2014: nel 2017, poi, le aziende del settore hanno registrato un fatturato di 32,6 miliardi di euro (+1,9% YoY) e un volume di produzione pari a 16.292 t/000 (+3,1%YoY). L’Italia, conferma Ucima – l’associazione nazionale che riunisce, rappresenta e assiste i costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio – è tra i leader di questo mercato con aziende all’avanguardia nello sviluppo di soluzioni di green packaging. Attenzione, innovazione e investimenti che hanno reso le nostre aziende i motori dello sviluppo dell’intero settore, a livello mondiale. Caratteristiche importanti in un settore estremamente dinamico che, come evidenzia uno studio della società di ricerca Ceresana, è destinato ad andare incontro a uno sviluppo continuo di nuove soluzioni di imballaggio e di tecnologie innovative, in relazione al costante cambiamento del comportamento dei consumatori e della legislazione in materia. Il green packaging in generale e gli imballaggi in bioplastica in particolare sono infatti previsti in crescita del 15% l’anno, trainando con loro tutti gli altri imballaggi realizzati in materiali sostenibili (per esempio gli imballaggi di carta).

Sponsorisé Crescita senza dubbio guidata da una rapida espansione del settore out-of-home, dato che mette in chiara luce come la produzione debba saper essere versatile per adattarsi alle nuove tendenze della clientela. Nello studio, infatti, ci si attende una crescita per il segmento del packaging alimentare che potrà raggiungere un volume d’affari di 38 milioni di tonnellate a livello europeo entro il 2022.

Ecco allora alcune interessanti novità nel settore del green packaging. Columbus’ Egg, un sistema di green packaging edibile Gli imballaggi e i rivestimenti commestibili ed edibili, attualmente, non sono destinati a sostituire i materiali tradizionali per il confezionamento per la conservazione prolungata degli alimenti, ma sono concepiti come una integrazione del confezionamento. La loro utilità è però quella di migliorare la qualità dei prodotti alimentari, prolungarne la durata di conservazione e avere un impatto economico inferiore rispetto ai costi di smaltimento degli imballaggi tradizionali.

In questo ambito è stata sviluppata da Iuv – azienda italiana che sviluppa, produce e commercializza packaging innovativi, sostenibili e naturali – la soluzione chiamata Columbus’ Egg (il classico uovo di Colombo in ambito green packaging) si propone di abbattere le perdite e gli sprechi alimentari. Le pellicole sviluppate con questa tecnologie sono in grado di prevenire la comparsa di muffe, lieviti e batteri, di allungare la vita degli alimenti naturalmente. Sono applicabili per immersione e realizzate utilizzando componenti naturali, sostenibili e a basso costo, con la possibilità di inglobare prodotti funzionali al benessere del consumatore.

La tecnologia Iuv si propone inoltre la possibilità di valorizzare gli scarti di produzione delle industrie alimentari dai quali poter estrarre elementi plasticizzanti e addensanti per la realizzazione di confezioni e film, sostituti dei packaging plastici. Le soluzioni proposte si rivolgono prevalentemente al food nell’area ortofrutticola, lattiero casearia, sfarinati e prodotti da forno, prodotti carnei e della pesca nonché bevande e creme; ma in futuro si pone anche l’ambizione di poter toccare mercati potenziali quali cosmesi e pharma. Una ecobag per dire addio alle buste di plastica dei surgelati FRoSTA, società tedesca di prodotti da surgelamento con sede nel nord-ovest della Germania, porta nei supermercati una nuova soluzione di green packaging per il minestrone della Valle degli Orti: si tratta di una busta realizzata con un mix di materiali studiati ad hoc, a ridotto impatto ambientale e riciclabile nella carta. La busta – lanciata in Italia come primo Paese – è a base di carta ed è in grado di conservare al meglio le proprietà, il gusto e la qualità del prodotto finale nel freezer di casa.

Grazie a questa soluzione l’azienda stima una diminuzione di più del 70% di plastica e di circa il 40% di CO2 prodotta rispetto alle confezioni precedenti (dati basati sul processo produttivo del minestrone Classico La Valle degli Orti). L’impatto ambientale di questa soluzione è stato valutato misurando la Carbon Footprint del minestrone classico Valle degli Orti e tenendo in considerazione tutte le fasi del processo produttivo, fino all’arrivo nelle case dei consumatori.

Il risultato dello studio ha mostrato che l’uso della carta come componente principale di una confezione ha vantaggi in termini di emissioni di CO2 rispetto al precedente imballaggio totalmente in plastica Pet/Pe. Un ruolo essenziale nell’imballaggio di carta FRoSTA è proprio la mancanza, durante la lavorazione e rifinitura della confezione, della fase di sbiancamento, che evita l’utilizzo di molte sostanze chimiche. Il green packaging compostabile per l’industria del fresco Arriva dalla ricerca di Basf e di Gruppo Fabbri la pellicola protettiva Nature Fresh, interamente compostabile e smaltibile nella raccolta dell’umido.

La pellicola è costituita da ecovio, il polimero Basf compostabile certificato. Il nuovo prodotto è un buon compromesso tra traspirabilità, proprietà meccaniche ed estetica ed è certificato secondo gli standard di compostaggio industriale e domestico; la pellicola potrà inoltre contribuire alla diminuzione dello spreco alimentare e delle emissioni gassose responsabili dell’effetto serra, oltre a promuovere il riciclo organico. La pellicola Nature Fresh – dotata di trasparenza ed elasticità – viene prodotta da Gruppo Fabbri utilizzando il polimero di Basf e può essere utilizzata per avvolgere carne, pesce, frutta e verdura, anche utilizzando le macchine confezionatrici.

Un’altra applicazione di Nature Fresh riguarda il settore del packaging industriale automatizzato: la pellicola protettiva infatti coniuga utraspirabilità, quindi il prolungamento della data di scadenza del prodotto fresco sullo scaffale, con la trasparenza e le proprietà meccaniche richieste per il confezionamento automatico. Nature Fresh – conforme alla normativa europea che ne garantisce l’idoneità al contatto alimentare – mantiene il cibo fresco per un periodo più lungo rispetto a quello garantito da altri prodotti alternativi al Pvc, per esempio il polietilene (Pe), impiegati per la formulazione di pellicole trasparenti. Nuovi materiali biodegradabili e intelligenti Un impegno di lunga data sulla valorizzazione delle risorse locali e dell’economia circolare che ha portato il team di Claudia Massaro, ricercatrice del Centro Enea di Brindisi a sviluppare “soluzioni per ridurre l’impatto ambientale dei contenitori a fine vita, in linea con gli obiettivi della direttiva europea Sup (Single Use Plastics) che ha vietato entro il 2021 l’utilizzo di molti prodotti in plastica monouso e stabilito, a partire dal 2025, un contenuto obbligatorio minimo di materiale riciclato nelle bottiglie in plastica pari al 25%, che salirà al 30% nel 2030“.

Advertisement Nei laboratori Enea sono state quindi realizzate biopellicole intelligenti, che cambiano colore in caso di deterioramento del cibo o che ne prolungano la scadenza; materiali compositi 100% biodegradabili e compostabili. Plastiche verdi e smart che rendono possibili applicazioni nel green packaging alimentare, nell’arredamento e nei rivestimenti interni dei mezzi di trasporto. In particolare i manufatti realizzati in bioplastica e nocciolino (scarti di lavorazione del settore oleario) hanno dimostrato una maggiore resistenza al fuoco rispetto alla matrice in bioplastica pura. Queste bioplastiche sono ricavate dalla trasformazione degli zuccheri contenuti nel mais e nelle barbabietole, mentre i biocompositi sono stati ottenuti grazie ad additivi provenienti dagli scarti di lavorazione dei settori agroalimentari tipici del territorio. Le biopellicole intelligenti e antimicrobiche sono state messe a punto, in collaborazione con l’Università del Salento, rendendo il film bioattivo con sostanze di origine naturale – lino, canapa, scarti di vegetazione olearia e di lavorazione del caffè.

Grazie all’aggiunta di olio di cardanolo (derivato dall’anacardo) e di una molecola come la porfirina, queste bioplastiche presentano spiccate proprietà antiossidanti e antifungine. Inoltre, reagendo attivamente con l’atmosfera interna della confezione, le pellicole cambiano colore a seconda dell’ambiente acido-base con cui vengono a contatto, diventando così indicatori dello stato di conservazione del prodotto. Inoltre, utilizzando ossido di zinco e alluminio sono state sviluppate biopellicole dalle proprietà antimicrobiche particolarmente adatte per prolungare la scadenza dei prodotti, in linea con gli obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari dell’Agenda Onu 2030.

 

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