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“Marine Litter Art” 2018: opere d‘arte realizzate coi rifiuti trovati in spiaggia


Una settimana vissuta all’insegna del “plastic-free”, con artisti che hanno esclusivamente utilizzato i rifiuti rinvenuti sulla spiaggia della riserva della Foce del Fiume Platani, lungo la costa sicana della Sicilia meridionale, nel contesto della giornata di pulizia e osservato i contenuti del bando che prescriveva di rappresentare i temi dell’inquinamento del mare, l’erosione costiera e gli aspetti naturali del territorio.

Ha chiuso così i battenti la seconda edizione del concorso Marine Litter Art, organizzato dall’Associazione Marevivo Sicilia presso l’Oasi agrigentina di Eraclea Minoa grazie alle risorse messe a disposizione dall’Agenzia Nazionale per i Giovani (istituzione governativa che si occupa della gestione in Italia del capitolo Gioventù del programma Europeo Erasmus+) con l’Avviso “Cosa vuoi fare da giovane? Il tuo futuro parte adesso” e da Fondazione Sicilia nell’ambito delle iniziative promosse nel 1° semestre 2018.

Opere di Trash Art realizzate esclusivamente con i rifiuti: nove sculture e sei progetti dedicati alla fotografia. A queste produzioni si sono aggiunte le cinque opere fuori concorso realizzate dai tutor che hanno guidato i giovani concorrenti nell’elaborazione artistica dei loro progetti. Tra loro l’artista di origini siciliane, Giuseppe La Spada, visual artist e unico italiano ad essere insignito del prestigioso premio Webby Award, con il progetto web ecologico del sito “Mono No Aware”. L’artista è anche membro dell’Accademia Internazionale delle Arti e delle Scienze Digitali (New York), del Club Art Director Italiano (2010-11), professore di Animazione digitale presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) e professore di direzione artistica presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.

La Spada ha realizzato un’installazione di ghiaccio dal titolo “Fift From Planet Earth”, che sotto il calore del sole si è sciolta sulla spiaggia di Eraclea Minoa, rilasciando i molteplici pezzi di plastica inseriti al suo interno; l’autore ha voluto raffigurare così il rischio che corrono tutti gli elementi vitali del nostro Pianeta e principalmente “l’acqua”. Accanto all’artista siciliano altri quattro tutor: Marco Paolini (fotografo), Tommaso Franchi (fisico ed artista) Nicola Spanò (artigiano artista) e Giuseppe Sinaguglia (esperto di bioarchitettura).

Venti i giovani artisti e concorrenti selezionati da Marevivo, che hanno partecipato all’iniziativa dando vita ad una mostra caratterizzata da forti contenuti di tutela ambientale. I partecipanti sono arrivati da più regioni ma la partecipazione più cospicua è giunta dalla Sicilia con Ivana Ciaccio, Fabrizia Capostagno, Ambra Favetta, Beatrice Di Vita da Sciacca, Silvia Pirrotta, Roberto Romeo, Riccardo Bozzotta, Guglielmo Brancato da Palermo e Andrea Gandini e Cristina Aielli da Roma. Sempre dalla Sicilia e più precisamente dalle comunità Arcobaleno di Sciacca e dal Centro SPRAR – Acuarinto di Realmonte (AG) hanno partecipato Alieu Kassama (Gambia) Marco Cosentino e Andrea Cosentino (Caltanissetta) Fabrizio Ciuffo (Partinico), Balde Mourtar – Senegal, Bakary Manneh – Gambia.

“Importantissima l’esperienza vissuta dai nostri giovani concorrenti, non solo dal punto di vista artistico ma anche sotto il profilo umano, attraverso il confronto che si è instaurato con altri giovani che vivono il disagio sociale e razziale“ – afferma il direttore e ideatore dell’iniziativa Mariella Gattuso – e lo stare insieme ha dato a questi giovani l’opportunità di conoscere il difficoltoso e talvolta doloroso percorso di vita che i coetanei hanno dovuto affrontare per giungere in Italia o per sfuggire alle devianze”.

La giuria presieduta dal direttore generale di Marevivo Carmen Di Penta, coadiuvata da Giuseppe La Spada, Emma Tagliacollo di Tevereterno Onlus e da Domenico Macaluso, responsabile scientifico Wwf Sicilia e accademico onorario dell’Accademia delle Belle Arti “Kandiskij” di Trapani, ha premiato per la sezione “opere marine litter” la giovane saccense Fabrizia Capostagno per l’opera “Madre Plastica”, che raffigura una donna in cinta di un feto di plastica e per la sezione fotografia ad ex aequo i palermitani Roberto Romeo e Riccardo Bozzotta e la saccense Ambra Favetta.

La giovane Silvia Pirrotta ha ricevuto un premio speciale per l’originalità dei contenuti e l’esposizione della sua opera “Dea Rifiuto e Rifugio “e condivide con Roberto Romeo e Riccardo Bozzotta anche il premio speciale offerto dall’artista Giuseppe La Spada, che inserirà i progetti fotografici dei vincitori tra le foto che comporranno una mostra fotografica itinerante, che dall’Italia giungerà anche a Miami.

“È stata una rinnovata emozione questo concorso che ha contaminato la natura con l’arte, rendendo quest’ultima strumento d’effetto per denunciare le minacce che incombono sull’ambiente – ha affermato Fabio Galluzzo, presidente di Marevivo Sicilia – ed è estremamente importante che il messaggio arrivi proprio da parte dei giovani, ai quali noi adulti stiamo consegnando un Pianeta estremamente malato, ma che può rigenerarsi con un più ampio rispetto e con l’impegno generale”.

 

Fonte: l'eco del sud, 18 settembre 2018




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