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Mobilità a due ruote, boom nelle città. Il ministero: «Nuove regole per i monopattini» - di Alessio Ribaudo


Mobilità a due ruote, boom nelle città. Il ministero: «Nuove regole per i monopattini» - di Alessio Ribaudo

Dalle e-bike alle moto agli scooter è boom di vendite. Il sottosegretario ai trasporti, Traversi: «Già dal Milleproroghe sui monopattini verranno presentate delle regole più chiare per tutti»

 

Da settimane le città del Centro-Nord Italia sono avvolte in una cappa di smog. Un problema cronico, specialmente nelle regioni della Pianura Padana, dove non di rado le centraline antinquinamento che misurano il pm10 hanno suonato per un numero di volte più che doppio rispetto al limite dei 35 giorni consentiti dalla legge. Spesso auto e veicoli commerciali sono sul «banco degli imputati» e messi in castigo dalle amministrazioni comunali che dimostrano sempre più attenzione verso la mobilità su due ruote. Un settore che, da tempo, pur affondando le radici nel passato, viene visto come flessibile e capace di rinnovarsi per affrontare il futuro nelle nostre città.

È questa la fotografia scattata dal dossier «Focus2R 2019» — realizzato dall’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Ancma) di Confindustria e Legambiente e Ambiente Italia — svolto in 85 capoluoghi di provincia del nostro Paese. Il dossier, è stato presentato lunedì 20 presso la sede dell’Associazione nazionale comuni d’Italia di Milano, durante un dibattito a cui hanno partecipato anche gli assessori al traffico di Bologna, Genova, Milano Parma e Torino e il sottosegretario ai Trasporti, Roberto Traversi.

La voglia di e-Bike e condivisione

Dallo studio emerge che nel 2018 sono calate le vendite delle bici «tradizionali» (1.595.000, - 5,5% sul 2017) ma c’è sempre più voglia di utilizzare quelle in condivisione e di e-Bike: hanno raggiunto la quota record di 173 mila unità acquistate (erano state circa 120mila nel 2016). Il settore ha chiuso l’anno con una bilancia commerciale positiva per 47 milioni di euro (+43 milioni). Un dato importante se si considera che solo il 19 per cento dei Comuni, indagati dal dossier, ha concesso incentivi alle bici a pedalata assistita e solo in tre (Treviso, Modena e L’Aquila) lo hanno fatto in modo continuativo. Anche i numeri del bike sharing cominciano a diventare importanti. Nel 2018 sono diminuite le città che offrono questo servizio ma sono aumentati i mezzi (+49%) e gli abbonati (+240%) mentre la «capitale della condivisione» è stata Milano con 6,6 milioni di prelievi grazie a 16mila biciclette. Un parco importante lo hanno anche Torino e Firenze (4 mila), Rimini (2.400) e Bologna (2.300) ma altre 13 città italiane hanno un servizio con più di 200 bici disponibili. Se si considera il rapporto bici ogni mille abitanti in testa c’è Rimini poi Milano, Firenze, Bologna, Bergamo e Torino. Invece, nel rapporto di numero di abbonati ogni mille abitanti Milano torna in testa seguita da Bologna, Firenze e Bergamo.

I monopattini e i prossimi interventi del governo

Si è discusso a lungo dell’equiparazione dei monopattini alle bici e gli assessori al traffico delle cinque grandi città hanno spiegato come stanno affrontando questa nuova forma di mobilità. Sul tema è intervento anche il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Roberto Traversi, che ha spiegato: «Anche io chiedo regole sulla nuova mobilità. Secondo me l’emendamento proposto a fine anno ha inciso in maniera forte rispetto a un percorso ordinato che si stava facendo e questo ha scardinato quanto di buono aveva fatto Toninelli. Non si può modificare un settore di questo tipo a colpi di emendamenti, ma serve un processo più organico. Già nel Milleproroghe verrà presentato qualcosa di diverso e poi andremo a definire una regola più chiara».

Dati che probabilmente hanno convinto le amministrazioni comunali a ridisegnare le città per aumentare lo spazio dedicato alle bici. Sempre nel 2018, le piste ciclabili, le zone ciclopedonali e le aree 30 sono aumentate del 4 per cento (+13% dal 2015) e della stessa percentuale è cresciuto il numero dei comuni che consentono l’accesso delle bici nelle corsie riservate. Tre città su quattro (74%) offrono postazioni di interscambio bici in corrispondenza delle stazioni ferroviarie e cresce il numero di comuni che ospitano più di 500 stalli. Ancora insufficiente l’offerta di parcheggi per le due ruote a motore: due città su tre (66%) non raggiungono i cinque stalli ogni mille abitanti. Non in ultimo, oramai, il 58 per cento dei comuni consente di trasportare le bici sui mezzi pubblici (nel 2015 era uno su tre). Per il rapporto, i Comuni hanno avuto «maggiore attenzione per la vulnerabilità dei ciclisti, che è oggetto di interventi specifici nel 56 per cento dei Comuni indagati». Una maggiore tutela che ha contribuito anche ad aumentare la sicurezza stradale. Nel 2018 sono stati, purtroppo, ancora 222 i morti sulle strade italiane (il 6,7% del totale) ma in diminuzione del 12,9 per cento, rispetto al 2017.

Il boom di moto e scooter

Mobilità a due ruote significa non solo bici ma anche moto e scooter che, lo scorso anno, ha avuto un piccolo boom. Le motociclette vendute sono state 98.833 (+6,3% sul 2018), gli scooter sono stati 133.053 (+5,2%), gli scooter elettrici 1.810 (+1%). Gli unici a subire una leggera flessione sono stati i cosiddetti cinquantini: ne sono immatricolati 20.357 (-2,7%). «Il 2019 – spiega Paolo Magri, Presidente di Confindustria Ancma – si è chiuso con un mercato in crescita a testimonianza dell’interesse per l’uso delle due ruote soprattutto in ambito urbano. Ci attendiamo un aumento anche nell’utilizzo di nuovi strumenti di mobilità, come i monopattini elettrici, che, al pari delle due ruote, offrono soluzioni efficaci al bisogno di mobilità, ma richiedono un’attenzione specifica alle regole di utilizzo e alle ricadute in termini di sicurezza». Per quanto riguarda, le due ruote in condivisione, nel 2018 evidenzia il dossier, lo scooter sharing nel 2018 era presente solo a Milano, Torino e Roma. I mezzi a disposizione, in maggioranza elettrici, erano 2.200 e il 65 per cento era presente sulle strade di Milano. Gli abbonati sono cresciuti da 50.000 a 170 mila (+350%) e i noleggi sono stati un milione (5,8 a utente). Sul versante della sicurezza stradale ci sono segnali incoraggianti. È diminuito il numero di morti del 3,7 per cento, rispetto al 2018, anche se sono ancora tanti: 844 e rappresentano il 25 per cento di tutti i lenzuoli bianchi sulle strade. Secondo il rapporto, il 78 per cento delle amministrazioni comunali «non inserisce misure destinate a migliorare la sicurezza nei propri piani della mobilità urbana ma è sicuramente degno di nota che sono quasi raddoppiate quelle che hanno installato guardrail dotati di protezioni a tutela dei motociclisti: dal 17 per cento del 2015 al 31 per cento. Critica rimane, invece, la situazione del manto stradale in tutte le città italiane». Secondo una stima dell’associazione Strade italiane e bitumi sarebbero necessari dai 12 ai 15 anni per rimettere in sicurezza tutte le strade e bisognerebbe produrre almeno il doppio di asfalto per rifare totalmente almeno una volta l’intera rete stradale italiana che ricopre 600 mila chilometri. Ma questa è un’altra storia.

 

Foto di Kristof Topolewski da Pixabay

 

 

 

 




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