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Rassegna del 23 Gennaio 2020
    

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Gli pneumatici fuori uso e i copertoni e le camere d’aria delle biciclette


Gli pneumatici fuori uso e i copertoni e le camere d’aria delle biciclette

Gli pneumatici fuori uso e i copertoni e le camere d’aria delle biciclette

La disciplina nazionale e gli obblighi dei produttori di rifiuti.

La gestione degli pneumatici fuori uso deve essere orientata al recupero di questa tipologia di rifiuti, nel rispetto dei principi fondamentali delle Direttive dell’Unione Europea. Gli pneumatici a fine vita possono essere preparati per il riutilizzo oppure riciclati, lo smaltimento deve essere considerato come un’opzione residuale,  da mettere in atto solo nel caso in cui il recupero sia impossibile.

Le norme nazionali che disciplinano la gestione orientata al recupero dei rifiuti costituiti da pneumatici fuori uso sono costituite dall’articolo 228 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che definisce i principi generali, e dal decreto ministeriale 11 aprile 2011, n. 82, che regolamenta nel dettaglio la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU).

 

Responsabilità estesa del produttore del prodotto

Queste norme applicano agli PFU il principio europeo della responsabilità estesa del produttore del prodotto: le imprese che fabbricano, che importano o commercializzano con il proprio marchio pneumatici devono organizzare e finanziare la raccolta differenziata e l’avvio al recupero dei rifiuti derivanti dall’uso di questi prodotti. L’articolo 3 del decreto ministeriale precisa, infatti, che: «i produttori e gli importatori degli pneumatici sono tenuti a raccogliere e gestire annualmente quantità di PFU (di qualsiasi marca) almeno equivalenti alle quantità di pneumatici che hanno immesso nel mercato nazionale del ricambio nell’anno solare precedente». Un obiettivo di raccolta differenziata e di recupero molto ambizioso, pari al 100% dell’immesso al consumo nel mercato del ricambio, superiore rispetto a quelli individuati per tutte le altre tipologie di prodotto al quale è stato applicato il principio della responsabilità estesa del produttore del bene.

 

L’esclusione per i pneumatici da bicicletta

Il decreto ministeriale 82/2011, all’articolo 1, precisa però che: «Sono esclusi dagli obblighi previsti dal presente decreto:

a) gli pneumatici per bicicletta;

b) le camere d’aria, i relativi protettori (flap) e le guarnizioni in gomma;

c) gli pneumatici per aeroplani e aeromobili in genere».

La gestione di questo genere di rifiuti, quindi, dovrà rispettare le disposizioni generali in materia definite dal decreto legislativo 152/2006, il cosiddetto testo unico ambientale.

 

Classificazione e gestione dei pneumatici da bicicletta

Se provengono dalla manutenzione della bicicletta effettuata da ogni privato cittadino, gli pneumatici sono classificati come rifiuti urbani, mentre se sono originati da un’attività svolta da un’impresa, da un ente o da un’associazione sono classificati come rifiuti speciali non pericolosi.

Il cittadino deve consegnare gli pneumatici o le camere d’aria della bicicletta al centro di raccolta comunale, anche se non sono molte le amministrazioni che hanno previsto una raccolta differenziata di questa tipologia di rifiuti. I rifiuti raccolti in ogni caso sono prevalentemente avviati al recupero, ma una raccolta selettiva dei copertoni delle biciclette incrementerebbe l’efficacia del trattamento.

 

Gli pneumatici dismessi dai riparatori

Il titolare di un’attività economica, anche di piccole dimensioni, è tenuto ad avviare al recupero questa tipologia di rifiuti servendosi di imprese di trasporto e di recupero specificamente autorizzate. Gli operatori economici, in particolare, possono utilizzare uno specifico circuito di raccolta differenziata e di avvio al recupero degli pneumatici da bicicletta. È importante ricordare che l’affidamento dei copertoni e delle camere d’aria ai Comuni che non hanno attivato una specifica raccolta configura il reato di gestione non autorizzata di rifiuti.

Nel caso di raccolte specifiche presso i rivenditori e i riparatori, oppure di raccolta differenziata dei copertoni e delle camere d’aria organizzata dal comune, i rifiuti sono utilizzati per realizzare la pavimentazione antitrauma dei parchi giochi e delle piste di atletica.

 

Le quantità in gioco

Ogni riparatore di biciclette, in Italia sono circa 1.600, si stima produca da 400 a 700 kg di rifiuti costituiti da copertoni e camere d’aria ogni anno. La quantità di rifiuti di questo tipo aumenterà in misura rilevante a causa della diffusione delle biciclette a pedalata assistita che utilizzano pneumatici più pesanti.

La sensibilità ambientale dei cittadini richiede una specifica attenzione al tema e una più vasta diffusione delle iniziative di raccolta differenziata e di riciclaggio.

 

Paolo Pipere

Consulente giuridico ambintale, docente di Diritto dell'Ambiente

 

nella foto : Lisa Migliorini http://thefashionjogger.it/

 




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