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Rifiuti elettronici, il mondo ne produce troppi: i rischi per la salute di tutti e per l'ambiente


Rifiuti elettronici, il mondo ne produce troppi: i rischi per la salute di tutti e per l'ambiente

Sono 53 milioni le tonnellate di rifiuti elettronici prodotti nel 2019. Il Global e-waste monitor parla chiaro: il mondo produce troppi rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (o RAEE), 53.6 milioni di tonnellate nel 2019. Una quantità sufficiente a formare una linea lunga 125 km. Secondo il documento, realizzato dall’Università delle Nazioni Unite, l’Unione internazionale delle Telecomunicazioni, l’Associazione internazionale dei rifiuti solidi, in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, solo il 17% di questi rifiuti è stato raccolto e riciclato. Questo significa che quantità importanti di oro, argento, rame, platino sono andate perdute anziché essere trattate per il riciclo: si parla di circa 50 miliardi di euro, una somma superiore al PIL di molti paesi.

Gli effetti delle alterazioni ambientalli sui Paesi poveri. Secondo un dossier reso pubblico l'anno scorso da OXFAM, la sopravvivenza di decine di milioni di persone in tutto il mondo - soprattutto nei Paesi dell'area del sotto-sviluppo, in Agrica, in particolare - dipende già oggi e dipenderà sempre di più nel prossimo futuro dalla capacità di adattarsi e resistere all’impatto con le gravi alterazioni dell'ambiente d'origine antropica e con il cambiamento del clima, causa di eventi sempre più estremi, come siccità prolungate e durissime, alluvioni, cicloni e uragani. Tuttavia, nei Paesi più poveri del Pianeta ogni persona, esposta ad un rischio continuo, riceve in media circa 3 dollari l’anno in aiuti utili a mettere in sicurezza sé stessi e le proprie famiglie dalla perdita di raccolti, allevamenti e tutte quelle risorse essenziali da cui ne dipende la sopravvivenza.

Le sostanze dannose per l’ambiente e per l’uomo. Il danno economico è la punta dell’iceberg. A rimetterci ogni giorno, infatti, sono l’ambiente e alcune categorie di persone vulnerabili, esposte alle sostanze nocive contenute nei RAEE. Il mercurio, ad esempio, è in grado di alterare il sistema neurologico a seguito di una lunga esposizione. Nel rapporto si cita anche l’emissione incontrollata di anidride carbonica, derivante dal riciclaggio non conforme di frigoriferi e condizionatori. Circa 98 milioni di tonnellate di CO2 sono state rilasciate nell’ambiente soltanto nel 2019.

I maggiori produttori di rifiuti. Europa virtuosa nel riciclaggio. Il documento individua l’Asia come maggior produttore di rifiuti elettronici (25 milioni di tonnellate). Seguono Stati Uniti (13) ed Europa (12), mentre Africa e Oceania sono in coda con 2,9 e 0,7 milioni di tonnellate. L’Europa detiene il record negativo di rifiuti pro capite perché ogni cittadino europeo produce 16 chili di RAEE l’anno, ma è anche il continente che raccoglie e ricicla di più (42,5%).
Cicli di vita brevi e obsolescenza programmata.  L’enorme consumo di prodotti elettronici e la digitalizzazione sempre più estesa aprono interrogativi importanti circa il recupero ed il riciclo dei RAEE. Secondo il report, infatti, con questa tendenza si arriveranno a produrre 74 milioni di tonnellate di rifiuti nel 2030, una quantità insostenibile per l’ambiente e per l’uomo. Le cause principali di questa crescita incontrollata sono tre: l’aumento del consumo dei dispositivi elettronici, i brevi cicli di vita e l’obsolescenza programmata, ovvero il fenomeno che limita la vita dei dispositivi ad un periodo ben preciso.
78 paesi hanno una politica di gestione dei RAEE. Dati non disponibili per i paesi più poveri. Nel mondo sono 78 i paesi che hanno una politica nazionale sullo smaltimento dei rifiuti elettronici, numero in aumento rispetto al 2017 ma pur sempre basso e con paesi localizzati principalmente in Europa. Nelle zone più povere del mondo non esistono dati sul riciclo o il recupero dei materiali elettronici, e lo stesso report presenta delle lacune a riguardo.

Flavia Carlorecchio





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