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WoMen in Science: un gioco inclusivo tra ambiente, tecnologia e grandi scienziate


WoMen in Science: un gioco inclusivo tra ambiente, tecnologia e grandi scienziate

WoMen in Science è un piccolo progetto molto interessante rilasciato da poco su Steam. Immaginatevi un gioco agricolo sul modello di Stardew Valley ma con molta più scienza e tecnologia, dove abbiamo, inoltre, la possibilità di conoscere alcuni tra gli scienziati più importanti della storia. Ho usato il termine “importanti” e non “famosi” non a caso. Infatti, molte delle figure presenti in gioco potrebbero risultare sconosciute ai più, nonostante il loro fondamentale apporto al procedere delle conoscenze in diversi ambiti. Ma cominciamo dai primi istanti di gioco.

Un gioco tra tradizione e innovazione

Siamo i nuovi inquilini di Science Valley, un luogo che, similmente alla Silicon Valley che richiama nel nome, raggruppa una comunità di persone eclettiche e di gran talento. Veniamo accolti da Ruby Payne-Scott, pioniera della radio astronomia, che ci introduce al nostro terreno ai margini della cittadina. Il nostro possedimento, però, è spoglio e ricoperto di plastica e lattine. Una volta finita la pulizia inizieremo la costruzione della nostra fattoria hi-tech, partendo dalla semina.

Fin da subito ci si accorge come WoMen in Science ponga l’attenzione sugli aspetti scientifici, in questo caso dell’agricoltura. In questo frangente il gioco riesce a integrare nel gameplay le peculiarità di alcune piante coltivabili e di come queste possano agire in sinergia con altre. È il caso della Calendula, dalle comprovate proprietà antiparassitarie, che aiuta le piante adiacenti a non essere preda di fastidiose invasioni di insetti, permettendo così di risparmiare nell’uso di insetticidi dannosi per l’ambiente. Il giocatore capirà presto come sia utile variare le colture alternandole a fiori, come la Camomilla, così da facilitare l’azione degli impollinatori.

Se da un lato il gioco spinge a sfruttare le proprietà naturali delle piante per migliorare il proprio raccolto, dall’altro mostra come un uso oculato delle tecnologie possa facilitare parecchio il lavoro dell’agricoltore. Queste sono divise in tre rami: agronomia, chimica alimentare, algoritmi ed elettronica. Investendo nei diversi rami tecnologici saremo in grado di automatizzare alcuni processi come l’irrigazione (arrivando addirittura a usare dei droni irrigatori) o ottimizzare la crescita del raccolto, limitando al minimo l’impatto ambientale.

Un gioco inclusivo e denso di temi importanti

Come già detto WoMen in Science è un progetto a basso budget, realizzato da un solo sviluppatore. Dopo il successo per la campagna crowdfunding di un gioco di carte basato sulla figura delle più grandi – e spesso dimenticate – scienziate ha deciso di realizzare un videogioco sul tema.

La comunità di Science Valley, infatti, è abitata in prevalenza da donne che hanno dato un grande contributo alla scienza. Possiamo così conversare con Maria Telkes che ha rivoluzionato gli studi sull’energia solare, Wangari Maathai, biologa keniota battutasi per lo sviluppo sostenibile del suo Paese, o Chien-Shiung Wu, fisica cinese che diede un contributo significativo al Progetto Manhattan, giusto per citarne tre. Non mancheranno anche colleghi uomini come Daniel Hare Williams, il medico di colore che ha eseguito il primo intervento di successo al pericardio già nel 1893, o altri più famosi sotto mentite spoglie: al giocatore la curiosità di trovare queste celebrità “nascoste”.

Nel gioco abbiamo la possibilità di scegliere tra diverse opzioni di dialogo nelle conversazioni con questi personaggi, così da poter approfondire aspetti della vita e delle ricerche di questi scienziati. Ciò che sorprende maggiormente è la quantità di tematiche importanti che vengono toccate. Il razzismo, il valore dei “fallimenti” nel percorso verso la conoscenza, la responsabilità etica dello scienziato, le neurodiversità come quelle dello spettro autistico, il riscaldamento globale, gli OGM, la sostenibilità delle attività umane e altri. Questi temi non vengono approfonditi molto, in realtà, ma lasciano nel giocatore una piacevole curiosità, sia verso le vere vite di questi scienziati di ogni latitudine ed epoca, che verso gli argomenti che affronta.

L’anima inclusiva del gioco, inoltre, è evidente già dalla schermata di creazione del nostro avatar, con una scelta del sesso che va oltre le semplici categorizzazioni di maschio e femmina e permette di scegliere il pronome con il quale verremo chiamati. I contenuti importanti e attuali non mancano, insomma.

I mille volti (e lavori) della scienza

WoMen in Science è stato rilasciato su Steam in Accesso Anticipato. Questo significa che il gioco è un progetto in divenire. Infatti, attraverso l’acquisto i giocatori possono sostenere attivamente lo sviluppo del gioco e aiutare fornendo consigli e segnalazioni. Alcuni bug ed errori di traduzione in italiano – la cui presenza non è scontata visto il progetto a basso budget – tradiscono lo stato di sviluppo non ancora ottimale.

Nonostante ciò WoMen in Science è valido e in grado di regalare ore di divertimento già da ora. Il gioco è classificato come 10+ e l’età ci sembra adatta per poter cominciare ad avere un’infarinatura su certi temi, che saranno sempre più al centro del discorso pubblico e su cui tutti dovremmo interrogarci. Il gioco mostra, inoltre, quanto può essere variegata a livello lavorativo la figura dello scienziato e si arricchisce di minigiochi in cui imparare il coding comandando dei robot e dei droni da corsa. Per giovani giocatori potrebbero sorgere delle difficoltà con alcuni termini, forse troppo tecnici, ma che potrebbero essere occasione per una ricerca più approfondita, magari con i genitori.

Va detto che vengono anche trattati temi inerenti all’identità di genere. Questo viene presentato con un certo candore, come si conviene per un gioco 10+, ma resta una decisione del genitore capire quale è il momento giusto per lasciare affrontare questi argomenti al figlio. Nonostante queste doverose precisazioni, riteniamo WoMen in Science un valido strumento per passare delle ore divertenti ma con il cervello acceso, con contenuti importanti e venendo a conoscenza di figure chiave del progresso scientifico. Speriamo che il progetto possa crescere e migliorarsi ancora di più nei prossimi mesi. Se volete un assaggio di ciò che è possibile trovare in WoMen in Science, sul sito di Luana Games è stato messo a disposizione gratuitamente un gioco di carte, attraverso cui scoprire i contributi e gli studi delle più grandi donne della Scienza.

 

WoMen in Science




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