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Rassegna del 7 Settembre 2017
    

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10 passi per rispettare l’ambiente


Sette miliardi di sogni. Un Pianeta. Consumare con moderazione

La natura non ci chiede nulla, solo rispetto. Secondo l’Unep gli uomini hanno consumato risorse pari a 1,5 pianeti. 1,4 miliardi di persone esauriscono più dell’80% di questa produzione, sessanta volte di più rispetto ai cittadini più poveri. Se la produzione e il consumo rimanessero costanti, avremmo bisogno di due pianeti entro il 2030. Il 5 giugno è la Giornata mondiale dell’ambiente. Una data scelta nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Quale occasione migliore per seguire un breve promemoria. L’obiettivo è nobile: far sorridere il nostro pianeta.

1. Scegliere tessuti naturali
Ebbene sì, non tutti i tessuti naturali sono eco-friendly. Alcuni possono richiedere l’utilizzo di pesticidi pesanti. I prodotti chimici perfluorati (Pfc), utilizzati nella produzione di alcuni vestiti, possono essere dannosi per l’ambiente e per la salute. I tessuti che richiedono una minore quantità di prodotti chimici sono la canapa, il cotone organico, la lana e la seta.

2. Usare imballaggi riutilizzabili
Acquistare costantemente bottigliette d’acqua al distributore non fa bene all’ ambiente. Un contenitore riutilizzabile è più pratico e magari, in vetro, conserva anche meglio. E riciclare carta, plastica, giornali, vetro e lattine d'alluminio appena è possibile.

3. Scegliere prodotti a km zero
Fare due chiacchiere con i gestori di un’impresa agricola vicina alla nostra città. Assaporare cibi freschi e magari informarsi sull’iter produttivo.

Secondo uno studio della Coldiretti, una famiglia che consuma cibi locali e di stagione può rispoarmiare fino a 1000 chili di anidride carbonica. Siamo poi così affezionati a mangiare frutta e verdura spedita dalla parte opposta dell’emisfero?

4. Ridurre gli sprechi
Gli alimenti che vengono prodotti, ma non consumati, sperperano ogni anno un volume d'acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizzano 1,4 miliardi di ettari di terreno (quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale) ed sono responsabili della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. Sono i dati preoccupanti che emergono da uno studio della Fao.

5. Staccare la presa degli elettrodomestici inattivi
In base ad una ricerca Avvenia si può arrivare a sprecare ogni anno 80 euro semplicemente non staccando mai la spina di un piccolo impianto stereo o 120 euro lasciando il pc sempre collegato. Un tipico computer acceso circa nove ore al giorno può arrivare a consumare fino a 175 kWh in un anno. Impostando l’opzione di risparmio energetico il consumo scende del 37%. E si evitano circa 49 kg di CO2.

6. Parcheggiare l’auto e andare a piedi
Con l’estate non ci sono scuse: andare a lavoro in bici. Percorrendo soli 5 km al giorno, lasciando al parcheggio le proprie auto, si potrebbero raggiungere il 50% degli obiettivi proposti in materia di riduzione delle emissioni entro il 2050.

7. Mangiare carne il meno possibile
Per ottenere 100 kcal dalla carne si emettono 857 grammi di CO2. Per 100 kcal dai vegetali la quantità di CO2 prodotta è circa 60 g (1/14 rispetto alla carne di manzo). Allora via libera a frutta e verdura.

8. Riutilizzare i contenitori in plastica
269mila tonnellate di plastica inquinano i mari e la catena alimentare del pianeta. La plastica in mare agisce come una spugna per i contaminanti. E possono trasferirsi nei cibi, specialmente quelli grassi o contenenti alcol. Le conseguenze sono molteplici: tumori, danni a fegato e reni, disfunzioni del sistema riproduttivo e alterazioni del sistema immunitario e ormonale. Non rispettiamo l’ambiente. Non rispettiamo noi stessi.

9. Preferire gli oggetti di seconda mano agli articoli nuovi
Sarebbe sufficiente utilizzare almeno 9 mesi un indumento per diminuire il suo impatto tra il 20% e il 30% sull’effetto serra, sulle risorse acquifere e sul sistema rifiuti. Nel 2013 in Italia sono stati sottratti all’atmosfera tra le 396mila e le 451mila tonnellate di CO2 e sono stati risparmiati ben 462 miliardi di litri d’acqua grazie alla raccolta del tessile. Prestare oggetti o vendere il proprio usato sottrae all'ambiente tra il 5 e il 10% dei rifiuti potenziali.

10. Piantare un albero e perché no: un orto in città
Secondo l’Unfccc, un albero può assimilare i media ogni anno tra i dieci e i venti kg di CO2. In venti anni un singolo albero ne assorbe circa 200 kg. E gli orti urbani in Italia sono triplicati in due anni. Un vero e proprio record: 3,3 milioni di metri quadri.

Fonte: Wired.it, Luglio 2017




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Rassegna del 7 Settembre 2017
 
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