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Rassegna del 4 aprile 2019
    

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Ambiente, Ryanair è una delle società più inquinanti d’Europa


Ambiente, Ryanair è una delle società più inquinanti d’Europa

I dati della Commissione europea inseriscono la low cost nella top ten delle aziende che emettono più anidride carbonica. Ma a livello pro capite «trionfa» l’inglese Jet2.com

Ryanair è la compagnia aerea che nel 2018 ha inquinato di più i cieli d’Europa. Ma se si guarda alle emissioni per passeggero sono due britanniche, Jet2.com e IAG (holding di British Airways, Iberia, Aer Lingus e Vueling) ad avere la media più alta. È quanto emerge da un’analisi preliminare del Corriere della Sera sui dati pubblicati dalla Commissione europearelativi a oltre 14 mila società. Dati ancora parziali, è bene precisarlo, dal momento che un colosso come Air France non ha ancora fornito le informazioni (assieme alla sua sussidiaria Hop! e Transavia Francia), così come la polacca Lot. Ma in generale è tutto il settore dell’aviazione che, nel Vecchio continente, non ha brillato: secondo Transport & Environment i vettori nel loro insieme hanno emesso il 4,9% in più di anidride carbonica rispetto al 2017, mentre il resto dei settori produttivi ha segnato il -3,9%. Dal 2013 al 2015 la CO2 degli aerei è incrementata del 26,3%.

 

«Servono tasse e regole»
L’impatto delle compagnie aeree è ancora più rilevante se si va a vedere la top ten degli inquinanti d’Europa, considerando soltanto le fonti certe e con una conseguenza diretta sul territorio continentale: qui compare per la prima volta proprio un’aviolinea, Ryanair, secondo Transport & Environment, proprio al decimo posto dopo nove centrali elettriche a carbone localizzate in Germania, Polonia e Bulgaria. «Ryanair è il nuovo carbone quando si parla di clima», commenta in una nota Andrew Murphy, aviation manager di Transport & Environment. «E questa tendenza proseguirà fino a quando l’Europa non si renderà conto che questo settore sottotassato e sottoregolato deve essere messo alla pari degli altri, a cominciare dall’introduzione una tassa sul cherosene e di obblighi che costringano le compagnie a passare a carburanti a emissioni zero».

 

Il primato di Ryanair
La principale low cost d’Europa non la vede proprio così. Infatti con una sua replica scritta spiega che «Ryanair è la compagnia aerea più ecologica e pulita d’Europa. I passeggeri che viaggiano con noi registrano le più basse emissioni di CO2 per chilometri percorsi rispetto a qualsiasi altra compagnia aerea». Nella battaglia mediatica tra le parti ci sono alcune certezze. Ryanair ha emesso nel 2018 quasi 9,9 milioni di tonnellate di anidride carbonica (senza Laudamotion). Più della di Lufthansa (4,4 milioni) e quasi il triplo di un’altra low cost, easyJet (3,4 milioni). L’ultima cifra riguarda soltanto le divisioni britanniche (easyJet Uk) e svizzera (easyJet Switzerland), mentre manca ancora il dato di easyJet Europe (basata in Austria). Seguono British Airways (3 milioni) e Sas-Scandinavian Airlines (2,5 milioni). Alitalia ha emesso poco meno di 1,5 milioni di tonnellate.

 

Il dato per passeggero
È bene ricordare che delle compagnie europee vengono considerate le emissioni nei voli sopra il Vecchio Continente. Questo spiega perché un calcolo preciso su quanto davvero inquinino per passeggero e per chilometro sia molto difficile da effettuare. Ma incrociando le informazioni sui viaggiatori trasportati nelle tratte domestiche e continentali con l’anidride carbonica emessa è possibile avere un dato indicativo sulle emissioni pro capite di alcune società del settore. Stando alle stime del Corriere, infatti, è Jet2.com, vettore concentrato sul settore turistico, a non eccellere: l’anno passato per ogni passeggero trasportato sono stati rilasciati in aria 116,4 chilogrammi di CO2. Performance non proprio da imitare nemmeno quella dell’intera holding IAG (British Airways, Iberia, Aer Lingus, Vueling) con 90,2 chili per viaggiatore. Poco più, a dire il vero, di quegli 89,9 dell’accoppiata Eurowings/Brussels Airlines del gruppo Lufthansa.

 

Le emissioni sui voli europei
Tra le compagnie di cui è possibile effettuare un calcolo pro capite, viene fuori anche che Alitalia emette circa 77,9 chili per passeggero, quasi sei chili in più di Ryanair (72,1). Non è chiaro, dal bilancio della Commissione europea, se il dato del vettore tricolore riguarda soltanto la società principale oppure anche la divisione regional Cityliner. Gl’irlandesi di Ryanair fanno peggio di un’altra low cost, Wizz Air (69,5 chilogrammi, considerando entrambe le divisioni, ungherese e britannica) e del complesso Lufthansa/Swiss/Austrian Airlines/Air Dolomiti (66,4). Messo insieme l’intero gruppo Lufthansa il dato medio è di circa 78,2 chili. Questa contabilità però non tiene conto dei voli diretti fuori Europa. «Le emissioni dai collegamenti dentro il Vecchio Continente rappresentano il 40% del problema — calcola Transport & Environment —. L’altro 60% deriva dai viaggi fuori Europa e questi non risultano regolamentati».

Le iniziative «green»
I tentativi del settore di attenuare l’impatto non mancano. La Iata, l’associazione che ne riunisce la maggior parte, ha avviato diverse iniziative, così come l’Icao, l’organizzazione dell’Onu per l’aviazione civile. Buona parte dei vettori europei, poi, ha un programma pro-ambiente. Finnair, per esempio, ha introdotto «Push For Change» che consente ai passeggeri di «compensare» le emissioni dei propri voli sostenendo un progetto di riduzione delle emissioni di CO2 o comprando biocarburanti. Iniziativa simile anche per Ryanair (con donazioni ai partner ambientalisti). Altri vettori lavorano più sui biocarburanti. Anche perché senza alcun piano di riduzione secondo l’Unione europea l’anidride carbonica emessa dagli aerei rischia di aumentare del 300% entro il 2050.

 

Fonte: Corriere della Sera, 4 aprile 2019




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