Bob Langert, Direttore di GreenBiz ed ex Vice Presidente della Sostenibilità di McDonald’s, nella fase di conclusione del suo libro "The Battle to Do Good: Inside McDonald’s Sustainability Journey" (Emerald Publishing, due to publish in January), si è reso conto dell'importanza primaria dell'arte del "come" i leader fanno sì che i cambiamenti avvengano
Ecco perché ha espresso l’intenzione di intervistare i leader della sostenibilità di oggi che contribuiscono alla definizione del "come" della sostenibilità. “Certo, il "cosa" è importante, ma ho visto molte grandi idee su ciò non andare da nessuna parte. È come ottieni il "cosa" che fa la differenza”, afferma Bob Langert.
Nella sua carriera trentennale nel campo della sostenibilità, Bob Langert ha osservato molti leader formidabili. “Ho avuto la fortuna di vedere in prima persona quanto i pionieri del coraggio usassero tutti i diversi stili di leadership per produrre significativi cambiamenti positivi, a volte trasformativi - da McDonald's e dai suoi fornitori, da ONG esterne, partner accademici e aziendali”. Ad esempio, il suo libro inizia proprio con la storia di come Fred Krupp, Presidente dell’Environmental Defense Fund, abbia creato un punto di rottura per avviare con McDonald's l'innovativa partnership per la riduzione degli sprechi.
Il libro termina con l'attuale capo della catena McDonald's e CSO, Francesca De Biase, insieme a Jason Clay del World Wildlife Fund e Cameron Bruett di JBS, che collaborano tutti insieme a sostegno del nuovo orizzonte della carne sostenibile.
Mentre Bob Langert rifletteva sulle personalità della sostenibilità presenti nel suo libro, ho osservato otto attributi comuni:
Coraggio: chi è leader della sostenibilità mette in atto un cambiamento e nel farlo incontrerà resistenza e ha bisogno di forza per affrontare le difficoltà che emergeranno.
Convinzione: guidare un cambiamento di sostenibilità non è per i deboli. La convinzione, che deve essere ferma, è anche una spinta contagiosa e incentivante per gli altri.
Intelligenza: ovvero la qualità positiva dell'essere intelligente, geniale e innovativo. Le soluzioni di sostenibilità richiedono modalità e approcci freschi e nuovi.
Anticonformismo: la sostenibilità prevede un cambiamento dallo status quo inteso come “stato di equilibrio”, quindi essere un anticonformista, in questo senso, è un attributo positivo. Come disse una volta Woodrow Wilson: "Se vuoi farti dei nemici, prova a cambiare qualcosa".
Collaborazione: anche se i leader della sostenibilità hanno potere di persuasione, devono comunque sapere ascoltare gli altri ed essere aperti al cambiamento e all'adattamento.
Allegria: nonostante la natura seria dei problemi alla base della sostenibilità, il buon umore fa molto. Essere ottimisti è il miglior magnete per attrarre supporto.
Carisma: è la capacità di attirare l'attenzione e l'ammirazione per acquisire fiducia, che si aggiunge all'arte di influenzare gli altri, l'ingrediente più critico per la leadership della sostenibilità.
Umiltà: la maggior parte di coloro che Bon Langert ha intervistato si sono sentiti a disagio nel mettere a fuoco le varie storie che ha condiviso nel libro. Quando hanno letto i progetti dei capitoli, hanno chiesto di non essere messi così tanto al centro dell'attenzione. Dopo tutto, hanno detto, “siamo una squadra di persone che forgiano il cambiamento, non una personalità in particolare”. Questa umiltà viene dalla forza, non dalla debolezza. Questi leader sono mossi dalla passione nel fare ciò che è buono per la società e anche per gli affari. Non hanno alcun interesse a prendersi il merito o ad avanzare alcun tipo di condanna.
Nunzia Vallozzi
Ufficio Stampa Web - ESO
Fonte e photo credits: GreenBiz