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Il disastro ambientale dei dischetti di plastica che hanno invaso le spiagge italiane


Migliaia di dischetti di plastica invadono le spiagge del Mar Tirreno, dal Lazio alla Campania, fino alla Toscana. Si tratta di supporti per la depurazione delle acque, non cialde da caffè né filtri da phon o da rubinetti come si pensava inizialmente.

Un vero e proprio giallo, che ha percorso gran parte delle coste tirreniche, partendo da Capri. L'ennesimo evento di questo tipo purtroppo. Altri rifiuti in plastica finiti sulle nostre belle spiagge.

Caratterizzati da una forma rotonda, i dischetti sono forati, hanno un diametro di quattro centimetri e mezzo e sono spessi due millimetri. L'ipotesi più probabile dello sversamento riguarda il malfunzionamento di un depuratore (non identificato) o un container caduto in mare.

La corrente li ha spinti a riva. Nel Lazio è successo soprattutto nell'aria che va da Torvaianica ad Anzio, ma anche sul litorale di Tarquinia, in provincia di Viterbo.

“Una situazione incredibile, migliaia di questi filtri, trasportati dalle onde del mare, sono finiti sulle spiagge del Lazio. Il fenomeno è molto esteso e ci arrivano segnalazioni da tutto il litorale laziale ma anche dall’Argentario e dalla Campania. Questo ennesimo inquinamento del mare e delle spiagge ripropone drammaticamente le condizioni in cui versano gli arenili laziali e italiani, continuamente aggrediti dai rifiuti e dall’erosione marina” ha detto l'associazione ambientalista Fare Verde. “I responsabili di questo ultimo scempio, con migliaia di filtri riversati sugli arenili tirrenici, vanno individuati e duramente sanzionati”.

Le segnalazioni non sono recenti ma hanno avuto inizio il 20 febbraio scorso a Ischia, dove Claudio Ciriminna ha iniziato a raccoglierli ripulendo gli arenili. Sembravano sporadiche ma col passare del tempo è stata notata la presenza di numerosi dischetti in un lunghissimo tratto di costa.

Spiega Eleonora de Sabata, attivista di Clean Sea Life, che i rifiuti di plastica hanno proseguito la loro corsa verso nord, invadendo il litorale domitio e il basso Lazio, dove le segnalazioni soprattutto negli ultimi giorni sono state molto numerose. E poi sono arrivati anche in Toscana, trovati sulla spiaggia della Feniglia, nel cuore della riserva naturale della Maremma.

“Stiamo lavorando con gli oceanografi per cercare di risalire al punto di origine dello sversamento - scrive l'organizzazione sulla propria pagina Facebook -. Ancora non sappiamo cosa possa essere, a prima vista sembrerebbero la parte superiore delle cialde da caffè o filtri degli impianti di depurazione”.

Vi invitiamo a:

- mandare una foto della loro presenza a info@cleansealife.it, indicando data luogo e quando sono stati visti la prima volta

- raccoglierli!

Condividete il più possibile!

 

Fonte: greenMe, 19 marzo 2018




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