Il 7 dicembre 2017, a conclusione della fase di consultazione, il Ministero dell’Ambiente ha reso disponibile il documento di inquadramento e di posizionamento strategico “Verso un modello di economia circolare per l’Italia”.
Il documento è stato realizzato dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dello Sviluppo Economico in vista del varo “Piano di azione nazionale sull’economia circolare” che dovrà indicare entro il 2019 gli obiettivi, le misure di policy e gli strumenti attuativi che saranno al centro del nuovo modello di economia circolare per l’Italia.
La fase di consultazione ha registrato una partecipazione molto ampia: oltre 300 tra rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, piccole, medie e grandi aziende, associazioni, consorzi, organismi di certificazione e privati cittadini hanno fornito un contributo puntuale sia al documento che tramite le risposte al questionario.
Questo dimostra che il nostro paese ha compreso quanto l’economia circolare rappresenti un’opportunità di cambiamento e innovazione.
GLI OBIETTIVI DEL DOCUMENTO
• Fornire un inquadramento generale dell’economia circolare.
• Definire il posizionamento strategico dell’Italia sul tema, in continuità con gli impegni adottati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in sede G7 e nell’Unione Europea.
L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, entrambi adottati nel 2015, conducono alla realizzazione di uno sviluppo economico che non abbia come obiettivo solo redditività e profitto, ma anche progresso sociale e salvaguardia dell’ambiente. Questo bisogno è ormai diffuso e soddisfarlo contribuisce a scongiurare il perpetuarsi di problematiche sociali e ambientali.
LA SFIDA DELL’ITALIA
“Rispondere in modo adeguato ed efficace alle complesse dinamiche ambientali e sociali, mantenendo allo stesso tempo la competitività del sistema produttivo”.
Bisogna avviare un cambio di paradigma che conduca a una nuova politica industriale capace di garantire:
• Sostenibilità e innovazione
• Un incremento della competitività del prodotto e della manifattura italiana
• Un rinnovamento nel modo di consumare e fare impresa
“L’Italia ha le caratteristiche e le capacità per farlo e deve cogliere questa opportunità per sviluppare nuovi modelli di business che sappiano valorizzare al meglio il Made in Italy e il ruolo delle Piccole e Medie Imprese (PMI).”
L’economia circolare comporta benefici per l’ambiente e per la società. Dal punto di vista ambientale, la preservazione del capitale naturale – e dei connessi servizi ecosistemici – passa anche per la ridotta pressione sulle risorse e il minore utilizzo di territorio per lo smaltimento dei rifiuti in discarica.
Questo è essenziale in un Paese come l’Italia in cui il fattore naturale può essere determinate per lo sviluppo economico: la crescente domanda di turismo sostenibile e culturale ne è una dimostrazione.
Puntare sull’economia circolare significa quindi motivare la creatività del sistema imprenditoriale italiano in termini di valorizzazione economica del riuso di materia: il materiale non diventa mai rifiuto, ma nuova risorsa da impiegare nuovamente nel ciclo dell’economia del prodotto.
Il documento è consultabile sul sito del Ministero dell'Ambiente.