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Rassegna del 6 Marzo, 2020
    

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Stella McCartney, Sostenibilità Estetica alla Erté - di Michele Ciavarella


Stella McCartney, Sostenibilità Estetica alla Erté - di Michele Ciavarella

Stella McCartney prosegue nella sua missione di rendere la moda ecosostenibile anche molto desiderabile. E utilizza i riferimenti dell’artista francese Erté per abiti femminili e maschili

Sono due gli aspetti più evidenti della collezione autunno inverno 2020-21 di Stella McCartney, la femminilizzazione delle forme tipiche e tradizionali della moda maschile e l’adozione dell’estetica di Erté che caratterizza molti abiti. Naturalmente resta sempre in primo piano l’impegno sulla sostenibilità: Stella McCartney è un marchio che su quella sensibilità è nato ed è cresciuto fino a rappresentare un’avanguardia di tutto il movimento ecosostenibile del settore. Tanto è vero che nel finale della sfilata, in un aspetto molto ironico, modelle con la testa di animali sfilano con tute che ne riproducono il manto.

«Questi animali sono gli ingredienti di tutti sfilate di moda degli altri. Siamo l’unica casa di moda di lusso al mondo che non sta uccidendo gli animali per mandare gli abiti in passerella. Volevo sottolineare questo punto, ma in modo gioioso» dice Stella McCartney in backstage. E continua: «Quello che cerchiamo di fare con il marchio che porta il mio nome a rendere dolce un messaggio potente e significativo con un po’ di umorismo e di divertimento, per rendere appetibile e digeribile il nostro punto di vista in modo che raggiunga più persone possibile». Quello che differenzia questo approccio di McCartney è quindi l’esaltazione estetica in un concetto che molti vivono come una deriva pauperistica del gusto, il pregiudizio è: moda ecologica, tessuti poco belli e di bassa qualità che danno vita ad abiti brutti.

Invece, qui non è così. In questa collezione FW 2020-21 Stella McCartney utilizza la visione modernista dell’artista francese nato in Russia Erté, con il quale può vantare un rapporto personale per averlo incontrato da bambina e in merito a questa vicinanza ha potuto lavorare entrando nei suoi archivi, che lei traduce in una silhouette scultorea e nell’utilizzo di quattro stampe caratteristiche, Tumbling, Jellyfish, Lock e Starburst. Negli aspetti degli abiti, infine, si possono notare ampi cappotti che trasformano il taglio maschile in forme avvolgenti, pellicce in lana (o meglio, maglieria lavorata a punto pelliccia che si trasforma in caldissimi cappotti), camicie con fiocchi, pantaloni che cinture alte rendono sexy, abiti fluidi. Lo stesso aspetto si nota nella collezione maschile, dichiaratamente la controparte di quella femminile, che sfila sulla stessa passerella: abiti sartoriali, cappotti e pantaloni e giacche in pelle vegan, shearling animal free. Tutto, per l’uomo e per la donna, in forme voluminose.




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