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Rassegna del 22 Marzo 2018
    

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Un quinto dell’energia elettrica italiana è pulita. Ma non basta


Dai dati del Rapporto 2017 del GSE la fotografia di un settore che cresce, ma meno di quanto sarebbe necessario

È un bilancio positivo quello dell’energia elettrica rinnovabile nel nostro paese, anche se dopo un lungo periodo di boom il ritmo di crescita del settore da un paio di anni, segna il passo, complice lo scarso impegno degli ultimi governi e la resistenza del settore dell’elettricità fossile. Dunque, anche se l’Italia ancora è in grado di centrare i non certo elevatissimi obiettivi fissati dall’Europa, il nostro paese è davvero lontano dal passo che sarebbe necessario per rispettare gli obiettivi sanciti a Parigi nel 2015.

Nel 2017 in Italia le fonti rinnovabili hanno coperto quasi un quinto di tutti i consumi energetici: ogni 100 Kwh consumati complessivamente nei settori elettrico, termico e dei trasporti, quasi 18 sono verdi. È quanto emerge dal Rapporto delle attività 2017 del Gestore dei Servizi Energetici (Gse), che lo scorso anno solo nel settore elettrico ha erogato 14,2 miliardi di euro di incentivi, recuperandone 1,7 miliardi dalla vendita di energia ritirata, per un netto di incentivi in bolletta di 12,5 miliardi di euro (nel 2016 erano 14,4 miliardi). Ha pesato in positivo sulla componente A3 della bolletta la fine del programma dei certificati verdi e il calo del peso dell’energia incentivata Cip6 che nel 2016 avevano portato il costo in bolletta a 14,4 miliardi. 

Nel settore dell’efficienza energetica, nel 2017 il Gse, a fronte di 5.695 richieste, ha riconosciuto 5,8 milioni di Certificati Bianchi, dei quali il 62% in ambito industriale e il 31% in ambito civile, consentendo un risparmio di quasi 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

Relativamente alle rinnovabili, per fare un paragone, il Gse fa notare come i soli consumi da fonti rinnovabili dell’Italia (circa 22 Mtep nel 2017) corrispondano ai consumi complessivi della Svizzera.

«Gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite sono sentiti oggi dal nostro Paese come non era mai successo in passato e l’Italia deve essere orgogliosa dei risultati raggiunti», ha sottolineato il Presidente del Gse, Francesco Sperandini, ricordando non solo «che il nostro Paese ha superato gli obiettivi europei al 2020 con sei anni di anticipo, ma anche che a questo percorso virtuoso si è aggiunto un altro elemento importante, che è l’approvazione della Strategia Energetica Nazionale». «Nella costruzione di questo simbolico ponte verso il futuro - ha aggiunto - il ruolo del Gse non può che essere quello di promotore di tale aspirazione intergenerazionale al cambiamento».

Per quanto riguarda le ricadute occupazionali, si stima che gli occupati permanenti nella fase di esercizio e manutenzione degli impianti siano circa 38.000 nelle rinnovabili elettriche e circa 34.000 nelle rinnovabili termiche. Mentre come lavoratori temporanei si stima ne siano stati impiegati 16.000 per l’installazione di nuovi impianti nel settore elettrico e 31.000 per il termico. Insomma, importanti ricadute occupazionali, con circa 120mila addetti tra quelli temporanei delle installazioni e quelli fissi concentrati su gestione e manutenzione.

Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, con il Conto termico il Gse ha ricevuto 43.227 richieste, che corrispondono a circa 180 milioni di euro di incentivi, dei quali 62 milioni di euro relativi a interventi di efficienza energetica della Pa. Sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, inoltre, il Gse, in qualità di responsabile del collocamento delle quote di CO2 italiane, ha messo all’asta sulla piattaforma comune europea circa 95 milioni di quote di emissione, con un ricavo totale destinato al bilancio dello Stato di 550 milioni di euro.

Infine, nell’attività di controllo degli impianti incentivati, lo scorso anno sono stati condotti 5.260 accertamenti (il 37% con sopralluoghi e il 63% documentali), con un incremento del 19% rispetto al 2016.  

 

Fonte: LA STAMPA, 21 marzo 2018




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