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Rassegna del 18 Settembre, 2020
    

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Codice della Strada, autovelox in città: la bici diventa regina. Milano fa scuola


Codice della Strada, autovelox in città: la bici diventa regina. Milano fa scuola

La rivoluzione è partita

Cambia il Codice della Strada e permette ora alle amministrazioni comunali di installare autovelox anche nelle strade di quartiere, con telecamere pronte a controllare la velocità delle auto nei centri urbani. Una vera rivoluzione, che permetterà finalmente di far rispettare i limiti, renderà le strade e le pizze più sicure, e incentiverà l’uso della mobilità pulita, in primis quella in bicicletta. Una risposta ai 51,8 morti per incidente stradale per milione di abitanti registrati nel 2019. Ma anche una risposta all’urgenza di un’aria sempre più inquinata.

Più multe a chi infrange le regole

“Nel testo del disegno di legge di conversione del decreto “semplificazione”, approvato in settimana al Senato, sono state introdotte numerose e importanti novità per il Codice della Strada”, scrive oggi l’ufficio studi dell’Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale, secondo cui “si tratta di una vera e propria mini-riforma del Codice”.

Ma le novità, prosegue l’associazione, riguardano anche “gli scooter a tre ruote che potranno tornare a circolare in autostrada e nuove competenze per gli accertatori e ausiliari della sosta, che avranno maggiori poteri di sanzionamento nei divieti di sosta”.  

La spinta grazie all’emergenza sanitaria

Molte delle proposte “sono partite dai comuni italiani, impegnati ad affrontare la nuova mobilità al tempo della pandemia, anche rispetto a una mobilità dolce, con provvedimenti storici a tutela dei ciclisti e pedoni. E, ancora una svolta nei controlli velocità nei centri urbani, con autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali, oggi vietati”.

Ciclabili, limite 30km/h, doppiosenso ciclabile

“Sarà il Prefetto – continua l’Asaps – ad autorizzare le nuove postazioni, attraverso una analisi degli incidenti avvenuti e sulle loro cause, anche per tutelare i pedoni e gli utenti vulnerabili”. Il pacchetto a tutela dei ciclisti, poi, “prevede l’introduzione della strada urbana ciclabile a unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale e orizzontale, con priorità per le biciclette. E ancora la novità del doppiosenso ciclabile su strade cittadine ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h”.

Una necessità per la riapertura delle scuole

Ci voleva. “Dal 14settembre con l’apertura delle scuole le città subiranno un vero e proprio assalto di veicoli e servono non solo nuove regole a tutela dei più deboli ma anche più divise sulle strade”.

La scelta di Milano: più sicurezza, più aria

Come ben spiega il post dell’Assessore Marco Granelli, che non nasconde la gioia per il successo raggiunto:

“A giorni saranno legge le STRADE CICLABILI, il DOPPIO SENSO CICLABILE, le ZONE SCOLASTICHE, e miglioreranno le CORSIE CICLABILI. E, previo ok del Prefetto, si potranno mettere autovelox per ridurre la velocità anche nelle strade urbane di quartiere e locali. Il Codice della strada cambierà con il voto della conversione in Legge del DL semplificazioni che la Camera dei Deputati farà nei prossimi giorni, confermando il testo approvato dal Senato ieri venerdì 4 settembre. Un passaggio storico, nato dalle città e dalle associazioni, con uno sguardo all’Europa. Bici e pedoni saranno in strada più sicuri accanto alle auto. Era l’estate 2017 quando misi alla mia bici un fiocco bianco, quello della campagna “codicedisicurezza”, me lo diede Guia Biscaro presidente di FIAB, e da quel giorno è partito il mio impegno. Oggi il Codice lo abbiamo cambiato”. Punto per punto ecco le novità, illustrate dallo stesso Assessore:

STRADE URBANE CICLABILI

“Una nuova tipologia di strada dove le automobili possono viaggiare a velocità limitata (max 30 km/h) ma con priorità e precedenza alla bicicletta e ponendo la massima attenzione. A Milano le useremo per i controviali come Zara-Testi, Certosa, Famagosta – Cermenate, Romagna – Campania – Mugello – Molise, Palmanova, Sempione e magari anche nei centri storici dei quartieri di Milano dove ci sono vie strette a senso unico: ad esempio in via F.lli Zoia nel tratto stretto a Quarto Cagnino, o via Caldera a Quinto Romano, o in via Morelli a Figino, o in via S. Bernardo a Chiaravalle”.

DOPPIO SENSO CICLABILE

“Non era previsto dal codice, era stato autorizzato solo in situazioni molto particolari e senza la sosta. Ora sarà possibile prevedere il doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico per le auto, solo dove lo decide il Comune, realizzando sul lato sinistro della strada a senso unico, anche in presenza di sosta, una corsia ciclabile segnata con linea tratteggiata e simbolo delle biciclette, che permette alle bici di andare in un senso insieme alle auto e nell’altro in corsia ciclabile. Questo permetterà di semplificare i percorsi nei quartieri e nelle zone 30, favorendo i percorsi lineari per le bici, ma in sicurezza e regolarità e visibilità reciproca per bici e auto.

A Milano ad esempio potremmo migliorare via Martiri oscuri una via che permette alle bici nel quartiere NOLO di fare un itinerario rettilineo est-ovest tra via Ferrante Aporti e il Trotter. E potremmo pensarlo per altre vie in altre zone 30 come Isola, o Corvetto, o Bovisa-Dergano”.

MIGLIORAMENTO DELLA CORSIA CICLABILE

“Già introdotta a maggio: è una corsia ciclabile, delimitata da linea bianca tratteggiata e con il simbolo della bicicletta, destinata alle biciclette, ma valicabile dalle auto. Viene migliorata: permettendone l’utilizzo alle auto solo se la strada è stretta e per accedere alla sosta; introducendo anche per le corsie ciclabili la casa avanzata; permettendo alla corsia ciclabile di sovrapporsi alle fermate del bus e così non interrompersi, dando chiaramente la precedenza al bus. La corsia ciclabile oggi a Milano è già realizzata in Puglie, Monza, Castelbarco, nella cerchia dei Navigli in senso orario tra la preferenziale bus e il marciapiede. La useremo ancora”.

LE BICI NELLE CORSIE RISERVATE BUS

Ma solo se larghe almeno 4.30 m. A Milano potremmo utilizzarla per contribuire a completare la ciclabilità della cerchia della 90-91 nel tratto di viale Serra e viale Monte Ceneri tra il ponte della Ghisolfa e piazzale Lotto.

ZONA SCOLASTICA

Strade in vicinanza delle scuole dove le auto non circolano negli orari più frequentati da bambini e ragazzi in entrata e uscita, a protezione dei pedoni e dell’ambiente (per limitare le emissioni inquinanti di prossimità come il blak carbon e l’NO2 per le giovani generazioni). A Milano le zone scolastiche verranno istituite a partire dall’esperienza delle scuole car free, esistenti oggi in 26 località e nelle prossime settimane in probabili altre 10-15 località vicine alle scuole.

AUTOVELOX ANCHE NELLE STRADE URBANE DI QUARTIERE

“Oggi nelle città gli autovelox possono essere posti solo nelle strade di scorrimento. Domani sarà possibile installarli, sempre previa autorizzazione del Prefetto, anche sulle strade E e F e cioè “urbane di quartiere” e “locali”. Questo permette ai Comuni, previa documentazione accurata sugli incidenti e autorizzazione del Prefetto, di poter collocare l’autovelox e quindi ridurre gli incidenti in quelle strade urbane dove il rischio è l’investimento del pedone, e cioè dove vi sono strade dritte e larghe che facilitano la velocità, ma si è in presenza di scuole, abitazioni, negozi, servizi per cui vi sono attraversamenti pedonali a rischio per i pedoni.

Le città con i loro Comuni (assessori, dirigenti, tecnici) e con le associazioni di ciclisti come FIAB e Legambiente, a partire dall’esperienza quotidiana di cercare più sicurezza in strada, di cambiare la mobilità per vincere il traffico e l’inquinamento, hanno fatto proposte per un nuovo equilibrio in strada. E il Governo (un lavoro certosino con Ministri (De Micheli), sottosegretari (Traversi e Mauri), dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e dell’Interno e i dirigenti della Polizia stradale) e il Parlamento (parlamentari di PD Mirabelli e Gariglio, M5S Di Girolamo, e IV Comincini) ci hanno ascoltato e insieme abbiamo costruito questa rivoluzione del codice della strada, partendo dalle città, guardando l’Europa, cercando di far passare il concetto che in strada pedoni, bici, auto devono convivere insieme in sicurezza. Zone 30, strade ciclabili, corsie ciclabili, doppio senso ciclabile, zone scolastiche, limitazione della velocità, queste le ricette, che ora diventano realtà nel codice della strada. Molte cose saranno utilizzabili da subito, altre attraverso l’aggiornamento con Decreto del Regolamento come ad esempio il cartello stradale delle strade urbane ciclabili, Decreto previsto entro 60 giorni.

Un grande grazie a tutti quelli che ci hanno lavorato, e ora continuiamo a trasformare la nostra città, a partire dai quartieri, e con i cambiamenti che insieme siamo capaci di fare”.


Michela Dell'Amico

 

 




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