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ISSUE
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Cirfood, impresa cooperativa italiana tra i leader nella ristorazione collettiva, commerciale e nei servizi di welfare aziendale, presenta il bilancio di sostenibilità 2020. “Oggi più che mai, il bilancio di sostenibilità sottolinea quanto la responsabilità sociale e ambientale siano elementi cardine dell’attività dell'azienda”, ha commentato Maria Elena Manzini, Corporate Social Responsability Manager Cirfood. “Il 2020 ci ha mostrato quanto i fattori economici, sociali e ambientali siano interconnessi e quanto la capacità di reazione sia fondamentale per affrontare il presente e lasciare alle generazioni future un’eredità costruita su solide radici. Per questo, anche nell’anno più difficile per noi e per tutto il pianeta, non ci siamo fermati e abbiamo affrontato prontamente i cambiamenti in atto, focalizzandoci su progetti ad alto valore tecnologico e sociale”.
L'azienda, che annovera tra i suoi 11.500 dipendenti (13.000 come gruppo) oltre 6.000 soci lavoratori, nel 2020 ha scelto, innanzitutto, di attuare iniziative concrete per informare, formare, tutelare e restare vicino alle proprie persone nei momenti più critici. L’impresa ha, ad esempio, sempre anticipato e, per il primo mese, integrato gli ammortizzatori sociali per tutti i dipendenti. Inoltre, visto il momento di difficoltà economica, ha corrisposto un contributo di solidarietà “una tantum” di sostegno al reddito, siglando un accordo ad hoc con l’ente bilaterale nazionale turismo. Nel 2020 l’impresa ha progettato Cirfood Community, una app rivolta ai soci e dipendenti per accedere a tutti i documenti personali e rimanere costantemente aggiornati sulle attività della cooperativa, limitando ampiamente, grazie alla digitalizzazione, l’utilizzo della carta e diminuendo così l'impatto sull’ambiente. Anche la formazione e il training sono stati convertiti con metodologie e-learning e in formato webinar.
L’impresa ha potenziato l’utilizzo della piattaforma Quanta Stock & Go per concentrare i volumi di acquisto e ottimizzare la fase di distribuzione. Nel 2020, il totale degli acquisti (food e non food) passato attraverso la piattaforma ha raggiunto il 37,6%, registrando un aumento del 5% rispetto al 2019, mentre per il food la quota è salita al 57,5%. Inoltre, ha introdotto un sistema di demand forecasting e di ottimizzazione dell’inventario che si basa su algoritmi di intelligenza artificiale e consente di pianificare attentamente sia la fase di produzione che di approvvigionamento, evitando sprechi lungo la catena di fornitura. L’obiettivo è ridurre gli sprechi del 15% e di 111 tonnellate lo stoccaggio in magazzino. In questa direzione, Cirfood ha prediletto fornitori attenti ai criteri di sostenibilità sociale e ambientale: sono stati infatti 146 i nuovi fornitori selezionati in base ai criteri di sostenibilità ambientale e 113 quelli valutati sulla base di standard di responsabilità sociale.
Nel 2020, l'azienda ha proseguito le politiche di approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, avviate nel 2017, acquistando 8.000.000 kWh di energia green, pari al 42% dell’energia elettrica totale. Inoltre, la quota di energia rinnovabile autoprodotta è aumentata del 5% rispetto al 2019. Grazie a tali azioni il Gruppo è riuscito ad evitare 2,520 t di Co2 equivalenti derivanti dalla produzione di pasti. Nel 2020 si è registrato, inoltre, un decremento dei consumi idrici rispetto agli anni precedenti, dato dall’interruzione della produzione dei pasti in molte strutture e dalle azioni messe in campo da Cirfood per ridurre lo spreco. Ciò ha comportato un consumo di 295.522 m cubi di acqua, il 30% in meno rispetto al 2019.
L'azienda è stata la prima impresa di ristorazione collettiva e commerciale ad avviare una partnership con Too Good To Go, la quale ha permesso, nel primo anno di attività, di salvare oltre 5.337 pasti e evitare 13.442,5 Kg di anidride carbonica. Inoltre, per evitare sprechi e dare un contributo concreto durante il periodo più difficile della pandemia (marzo-maggio 2020), ha donato a enti caritatevoli circa 2 tonnellate di materie prime, impiegate per la preparazione di oltre 2.500 pasti per i più bisognosi. Complessivamente, sull’anno 2020, sono state donate 45.000 pietanze e, circa, 6.000 kg di materie prime alimentari.
Al fine di implementare un modello di produzione sempre più circolare, è stato avviato il progetto Esosport, definito con la società Eso, per il recupero di scarpe, stivali e guanti antinfortunistici al fine di trasformarli in pavimentazioni per parchi giochi e piste di atletica. Attraverso l’intesa, nel 2020, sono stati consegnati gli Esobox alle 8 strutture individuate e nel 2021 sono previsti i ritiri del materiale da avviare a riciclo.
Rassegna del 23 Luglio, 2021 |
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