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ISSUE 322

Fit for 55, il piano per fare dell’Ue il primo continente a impatto zero

fleetmagazine.com

Fit for 55, il piano per fare dell’Ue il primo continente a impatto zero

Facciamo il punto sulle proposte legislative presenti nel pacchetto Fit for 55, che detta le linee guida per mettere in atto un nuovo Green Deal europeo.

 

“Torniamo a vivere entro i limiti del pianeta” ha affermato Frans Timmermans, vice presidente della Commissione europea. Come? Trasformando l’Europa nel primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.

 

Obiettivo a dir poco ambizioso quello stabilito dai 27 paesi membri dell’Unione, che per raggiungere il traguardo hanno sottoscritto un impegno dal nome “Fit for 55”. Documento che getta le linee guida per ridurre le emissioni di Co2 del 55% entro il 2030.

 

Il piano fit for 55

 

Il pacchetto Fit for 55 contiene 13 proposte legislative su clima ed energia. Alcuni dei provvedimenti aggiornano la legislazione già esistente, allineandola con il Green Deal europeo, altri introducono nuove norme, ad esempio la proposta di tassa sul carbonio alla frontiera e la nuova strategia forestale.

 

Le 13 proposte legislative

 

1. Energie rinnovabili

 

La nuova Direttiva Energie Rinnovabili chiede agli stati membri che, entro il 2030, si utilizzino fonti rinnovabili per il 49% nei consumi edilizi. L’industria si approvvigioni per il 50% di combustibili rinnovabili; i trasporti utilizzino almeno il 2,2% di biocarburanti avanzati (la “benzina a zero emissioni” in studio anche al Politecnico di Milano) e che si rinunci all’utilizzo di biomasse forestali per la produzione di energia elettrica.

 

2. Efficienza energetica

 

Bisogna consumare meno e consumare meglio, ovvero, è necessario ridurre l’uso dell’energia comunitaria di almeno il 9% entro il 2030. Il che equivale, per ogni singolo Stato, a un risparmio sul consumo finale di energia di almeno l’1,5% annuo dal 2024 al 2030.

 

3. Sistema di scambio di quote di emissioni

 

Il nuovo sistema ETS punta alla cancellazione di 117 milioni di permessi, da attuarsi tramite un taglio una tantum del numero complessivo di quote. E, per raggiungere la quota 55, è prevista l’attuazione di un ETS gemello riguardante anche trasporti pubblici ed edifici (ambiti sempre più elettrici e sostenibili).

 

4. Effort Sharing

 

L’Effort Sharing Regulations è il meccanismo che regola le riduzioni delle emissioni dei settori non coperti dal mercato di carbonio, assegnando a ciascun paese quote specifiche in base al PIL pro capite. Il nuovo obiettivo fissa la soglia ad almeno il 40%. L’Italia passa così dal -33% al nuovo -43,7%.

 

5. La tassa sul carbonio alla frontiera

 

Mentre l’ETS regola le emissioni prodotte all’interno di un certo territorio, la tassa sul carbonio alla frontiera si applica alle importazioni di prodotti dall’estero. Dal 2026 ogni Stato membro avrà così l’obbligo di acquistare i permessi per coprire la Co2 importata.

 

6. Trasporto su gomma

 

Questo è il punto che maggiormente impatta il mondo automotive, di cui abbiamo già parlato nel dettaglio. Il nuovo standard che chiede che, entro il 2035, il livello di emissioni di veicoli di nuova immatricolazione sia portato a zero. In altre parole, dal 2035 potranno essere vendute solo vetture elettriche.

 

7. Uso del suolo e silvicoltura

 

L’agricoltura produce il 10% delle emissioni totali di gas serra dell’Ue (cifra più alta di quella relativa ai trasporti). Ad essa, il pacchetto Fit for 55 richiede una riduzione di Co2 pari a 310 milioni di tonnellate entro il 2030.

 

8. Infrastrutture per combustibili alternativi

 

La commissione si propone di trasformare in regolamento la direttiva sull’infrastruttura per i combustibili alternativi (ancora carenti in Italia), allineando le modalità di realizzazione ai nuovi obiettivi climatici e agli sviluppi tecnologici del settore.

 

9. Tassazione dell’energia

 

La tassazione dei prodotti energetici dei singoli stati membri dovrà allinearsi alle politiche dell’Ue in materia di clima ed energia, eliminando le attuali aliquote che incoraggiano l’uso di combustibili fossili.

 

10. Strategia forestale

 

L’obiettivo è proteggere le foreste primarie e antiche, ripristinare quelle degradate e garantire che siano gestite in modo sostenibile, così come da utilizzare in modo ottimale è anche il legno, che non è una risorsa illimitata. Previsto anche un piano per piantare tre miliardi di alberi nel continente entro il 2030.

 

11. Fondo sociale per il clima

 

Proposto anche un nuovo fondo sociale con la finalità di assegnare finanziamenti specifici ai singoli Stati per supportare i cittadini nel passaggio all’efficienza energetica e a una mobilità più pulita. Il fondo sarebbe finanziato dal bilancio Ue, utilizzando il 25% delle entrate previste dal nuovo sistema di scambio di quote dell’edilizia e del trasporto stradale.

 

12/13. Aviazione e trasporto marittimo

 

Sia porti che aeroporti dovranno fornire accesso a energia elettrica pulita a aeromobili e navi. I fornitori di combustibili saranno obbligati ad aumentare la percentuale di carburanti sostenibili per gli aviogetti e sarà fissato un limite massimo al tenore di gas effetto serra dell’energia utilizzata dalle navi che fanno scalo nei porti europei.

 

Maria Francesca Moro

 

 

Photo: Capri23auto

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