La Newsletter di ESO
ISSUE 359

Il buco dell'ozono si richiuderà entro pochi decenni

focus.it

Il buco dell'ozono si richiuderà entro pochi decenni

Gli sforzi internazionali per riparare il buco dell'ozono hanno funzionato: il sottile strato di atmosfera che difende la Terra dai raggi ultravioletti del Sole, assorbendo la maggior parte della radiazione, si sta rimarginando e sarà tornato ai livelli ottimali entro pochi decenni. A dare la buona notizia è l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sullo stato dell'ozono stratosferico, un'analisi condotta ogni 4 anni. Il bando dei clorofluorocarburi (CFC: le sostanze chimiche che erodono l'ozono) deciso 36 anni fa ha dato i risultati sperati.

 

Dai 20 ai 40 anni

 

I livelli di ozono stratosferico torneranno ovunque a quelli del 1980 (prima che il buco dell'ozono fosse "diagnosticato") attorno al 2040, con la sola eccezione delle regioni polari, dove il danno era più esteso e la ripresa sarà di poco più lenta: sopra l'Artico si avrà un recupero completo per il 2045 e sopra l'Antartide per il 2066.

 

Se la politica a scolta la scienza

 

L'assottigliamento dell'ozono stratosferico era stato annunciato dagli scienziati della British Antarctic Survey nel maggio 1985, sollevando una preoccupazione che aveva portato, soltanto due anni dopo, alla firma del Protocollo di Montreal, un accordo internazionale tra 46 Paesi per la messa al bando dei CFC, composti chimici all'epoca usati come solventi e refrigeranti.

 

Il patto, entrato in vigore nel 1989, divenne in seguito il primo trattato delle Nazioni Unite a raggiungere una ratifica universale, con l'impegno di 197 Paesi membri. Giuridicamente vincolante, ha portato all'eliminazione del 99% di queste sostanze, che per decenni avevano trovato impiego come propellenti per aerosol nelle bombolette spray e che venivano usate nella produzione di schiume isolanti, di condizionatori e frigoriferi.

 

Effetto collaterale

 

Anche se il buco nell'ozono non è tra le principali cause della crisi climatica, la fine della produzione dei CFC ha avuto ricadute positive sul clima, perché queste sostanze sono anche potenti gas serra. Se il loro utilizzo fosse proseguito incontrollato, avrebbero aggiunto un intero grado °C al riscaldamento globale dall'era preindustriale entro la metà di questo secolo.

 

Insieme si può fare

 

L'esempio e i risultati del Protocollo di Montreal mostrano che una risposta decisa, rapida e globale a una situazione pericolosa per il futuro dell'umanità può funzionare: secondo gli scienziati il recupero dell'ozono stratosferico è uno dei maggiori successi ecologici della Storia.

 

Ciò non significa che la strada sia sempre stata priva di intoppi. Nel 2018 era stato individuato (e prontamente bloccato) un aumento dell'uso dei proibiti CFC in un'area della Cina. Inoltre, negli anni i CFC sono stati sostituiti da un altro gruppo di sostanze chimiche industriali, gli idrofluorocarburi (HFC) poi rivelatisi altrettanto problematiche anche come gas serra: la riduzione della loro produzione e del consumo è stata sancita nel 2016 dall'Emendamento di Kigali, un altro successo di diplomazia e buon senso.

 

Replicare il successo

 

La stessa azione globale dovrebbe essere intrapresa contro le emissioni di CO2, ma come spiegato sul Guardian ci sono due ordini di problemi: il primo è che la CO2 permane in atmosfera molto più a lungo dei CFC, che svaniscono in un centinaio d'anni. Il secondo è che ogni aspetto della vita moderna si basa ormai sull'utilizzo di combustibili fossili: mettere un freno alla produzione di anidride carbonica è una sfida assai più complessa (ma rimane l'unica via di uscita alla crisi climatica).

 

I rischi dell'ingegneria climatica

 

Il documento valuta infine gli effetti sull'ozono stratosferico della proposta di iniettare in atmosfera milioni di tonnellate di aerosol riflettenti, come il biossido di zolfo, per deviare la luce solare e ridurre il riscaldamento globale. Una pratica di geoingegneria ipotizzata da scienziati statunitensi ma molto controversa, che finirebbe per ostacolare in modo importante il rimarginarsi del buco dell'ozono.

 

Elisabetta Intini

 

Photo: Gerd Altmann

Torna alle notizie GOGREEN

Rassegna del 20 Gennaio, 2023

23 di 28 della rassegna...

Il capo della compagnia petrolifera di Dubai alla guida dei negoziati della Cop28

greenreport.it

Milano a 30 km/h: le evidenze scientifiche dimostrano perché si deve limitare la velocità

greenplanner.it

Il ciclo globale dell’acqua sta cambiando e non è una buona notizia

rinnovabili.it

L’Europa fa sul serio contro il greenwashing nei prodotti

rinnovabili.it

Ispra, l’Italia cresce e sceglie sempre più il riciclo. Ancora troppo alto l’export dei rifiuti

nonsoloambiente.it

Svezia, scoperto il più grande giacimento di terre rare in Europa

affaritaliani.it

Nel 2022 l’energia eolica in Finlandia è aumentata del 75%

greenreport.it

Il carbone di Lützerath resti sottoterra, o la Germania non rispetterà l’Accordo di Parigi sul clima

greenreport.it

L’economia circolare in spalla con gli zaini nati dal riciclo dei materiali

economiacircolare.com

In Francia il bonus riparazione prova a incentivare il riuso

economiacircolare.com

La Puglia investe sugli itinerari che agevolano il turismo lento

biopianeta.it

Cenere del camino e della stufa: come smaltirla correttamente

biopianeta.it

Come ti “mostro” il riscaldamento globale: così Torino è diventata la capitale italiana del clima

tpi.it

Net-zero: ecco quali Paesi sono già a emissioni zero

focus.it

Nuove scelte green per due terzi degli italiani

repubblica.it

Frutta e verdura di stagione: cosa comprare a gennaio

wisesociety.it

Testo Collettivo Di Inizio Anno FFF Italia

fridaysforfutureitalia.it

L’Italia aumenta gli investimenti sul riciclo della carta (ma c’è ancora molto da fare)

lindipendente.online

Parte "Erasmus in montagna": progetto che avvicina giovani e ambiente

news-town.it

Jet privati: usati da circa 1 partecipante su 10 al World Economic Forum di Davos 2022. È ora di vietarli!

greenpeace.org

Ambiente: si rafforza la piattaforma per l’economia circolare con 290 organizzazioni partecipanti

meteoweb.eu

Energia: L'Emilia-Romagna punta sulla produzione di idrogeno

ansa.it

ESO

Società Benefit arl

Via Giuseppe Ungaretti, 27 - I 20073 - OPERA - MI

Tel. (+39) 02.530.111 R.A. - Fax (+39) 02.530.11.209 - info@eso.it - www.eso.it


P.IVA IT 13288930152 - N. Iscr. Reg. delle Imprese di Milano 13288930152

REA 1636344 - Capitale sociale € 300.000,00


Iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Sezione Regione Lombardia - Iscrizione n° MI31797

Iscritto all’Albo Nazionale per il Trasporto Conto Terzi. - Iscrizione n° MI-0884798-E


© Copyright 2022 - All Rights Reserved

GOGREEN® è un marchio registrato di ESO - © 2022