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ISSUE 371

Occupati, materia prima, efficienza energetica: gli effetti del PNRR sulla filiera dalla carta

economiacircolare.com

Occupati, materia prima, efficienza energetica: gli effetti del PNRR sulla filiera dalla carta

Presentato lo studio di Comieco, Ministero dell’Ambiente, Nomisma: “Si osserva uno sviluppo che, oltre ad apportare benefici territoriali e ambientali grazie a una maggiore efficienza energetica e conseguente diminuzione di emissioni di CO2, produrrà vantaggi economici creando le condizioni anche per aumentare i posti di lavoro”

 

Uno studio promosso da Comieco – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici – e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzato da Nomisma ha valutato gli effetti multidimensionali (economici, occupazionali, ambientali, territoriali) dei progetti della filiera della carta e del cartone finanziati con fondi PNRR.

 

Presentato la scorsa settimana (qui il video) alla Camera dei deputati è, a quanto ci risulta, la prima valutazione del genere sugli effetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e permette di soppesare la bontà delle scelte italiane nell’ambito del Next Generation EU.

 

I progetti

 

Sono 70 i progetti della filiera cartaria che verranno finanziati dal PNRR. “Le graduatorie definitive sono tutte chiuse – ha puntualizzato Laura D’Aprile, Capo Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi al ministero dell’Ambiente, durante la presentazione – ad eccezione di una riguardante la linea dedicata a Comuni per la realizzazione dei centri di raccolta e per il potenziamento della raccolta differenziata: su quella linea sono arrivate oltre 4000 domande, per le quali stiamo ultimando i controlli)”.

 

Nel complesso i fondi (128.385.640 euro) andranno a 25 strutture nel Nord Italia, 18 nel Centro e 27 nel Sud Italia con l’obiettivo, come sappiamo, di ridurre il divario infrastrutturale fra le aree del Paese più indietro sul fronte della raccolta differenziata e del riciclo.

 

“Le proposte di progettualità presentate dalla filiera della carta e del cartone hanno ricevuto un punteggio molto elevato sotto il profilo dell’innovazione tecnologica”, commenta ancora D’Aprile: “Attraverso i progetti presentati e ammessi a finanziamento, la maggior parte nel Centro-Sud del Paese, sono stati implementati in modo significativo la simbiosi industriale e i distretti circolari, in linea con gli obiettivi del PNRR. Le progettualità della filiera sono pertanto pienamente rispondenti ai criteri europei del Piano d’azione sull’economia circolare”.

 

Si tratta di:

 

  • 46 PROGETTI RELATIVI AD IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI CARTACEI (22 nuovi e 24 progetti di miglioramento e ampliamento);

 

Questi 46 impianti avranno una capacità di trattamento complessiva di 1,3 milioni tonnellate di rifiuto cartaceo da raccolta differenziata, di cui 524mila tonnellate al Sud, 412mila tonnellate al Centro e 367mila tonnellate al Nord.

 

Sono 54 i milioni di euro in contributi stanziati per questi impianti, che sommati ai fondi messi a disposizioni dalla imprese porteranno ad un importo totale degli investimenti di 172,3 milioni.

 

Le presenza e il potenziamento degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei è una condizione molto importante per la crescita della raccolta differenziata della carta e cartone in quanto aumenta le possibilità di conferimento della stessa, ha spiegato Giulio Santagata di Nomisma.

 

Grazie agli investimenti su gli impianti di trattamento, lo studio stima un incremento della capacità complessiva di trattamento della filiera di oltre 700.000 tonnellate di carta e cartone che sommato all’aumento della capacità produttiva delle cartiere “consentirà di migliorare la qualità della carta recuperata e gestire maggiori volumi di raccolta differenziata che i Comuni italiani possono ancora raccogliere”.

 

  • 22 PROGETTI DI MIGLIORAMENTO E AMPLIAMENTO DELLE CARTIERE (2 nuovi impianti e 20 miglioramento e ampliamento). La maggior parte dei progetti per le cartiere, riguardando ampiamento e ammodernamento di impianti esistenti, sono collocati al Nord (12) e al Centro (7), dove si concentra la capacità produttiva. Il contributo del PNRR ammonta a 61,5 milioni di euro, per un investimento totale (privato + pubblico) di 242 milioni circa.

 

“Questi investimenti – ha detto Santagata – oltre a rafforzare il settore industriale delle cartiere, aumentando l’utilizzo di macero, rappresentano il presupposto per la crescita degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei e, quindi, della raccolta differenziata della carta e del cartone”.

 

 

  • 2 NUOVI PROGETTI PER IL TRATTAMENTO FINALE DEGLI SCARTI PULPER.

 

Investimenti e occupazione

 

L’ammontare complessivo degli investimenti (finanziamenti propri + contributi PNRR) è pari a 466 milioni di euro, a fronte di un contributo di 128 milioni arrivato dal PNRR. Trattandosi di progetti innovativi (Investimento 1.2 – Progetti “faro” di economia circolare, con l’obiettivo di  “Realizzare progetti altamente innovativi per il trattamento e il riciclo dei rifiuti”), come ha spiegato Laura D’Aprile durante la presentazione, “si finanzia solo l’innovatività del progetto, cioè la differenza tra l’investimento realizzato e quello tradizionale, che si realizzerebbe senza contributo”.

 

Nomisma ha stimato che, “considerando un ammortamento decennale degli investimenti da PNRR, le imprese coinvolte investiranno il 21% in più all’anno per i prossimi dieci anni (+18% per le cartiere e +24% per gli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei)”.

 

Questi investimenti daranno nuovo impulso all’occupazione del settore. “Uno sviluppo che, oltre ad apportare benefici territoriali e ambientali grazie a una maggiore efficienza energetica e conseguente diminuzione di emissioni di CO2, produrrà vantaggi economici creando le condizioni anche per aumentare i posti di lavoro” – commenta Santagata – “Tenendo conto che tra 2013 e 2021 l’occupazione delle cartiere e degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei è aumentata del 2,5% l’anno, grazie agli investimenti PNRR il tasso si attesterà al 3,5% fino al 2026”.

 

Dal Pnrr rafforzamento e miglioramento della raccolta differenziata di carta e cartone

 

“Il 20 percento del rifiuto urbano indifferenziato è composto di carta e cartone”, ha spiegato durante la presentazione Valeria Frittelloni, direttore Dipartimento per la valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale di ISPRA (il dato è frutto di una campagna di rilevamenti effettuata dall’ISPRA per la stesura del Piano nazionale per la gestione dei rifiuti). Partendo da qui, lo scenario tendenziale elaborato da Nomisma ipotizza una percentuale di raccolta differenziata cartacea sul totale dei rifiuti urbani che dal 12% arriverebbe al 15%.

 

“Con i progetti PNRR, l’aumento della capacità produttiva degli impianti di trattamento dei rifiuti e della cartiere crea le condizioni per migliorare la qualità della carta recuperata e gestire maggiori volumi di raccolta differenziata che i Comuni italiani possono ancora realizzare”, ha sottolineato Santagata: “Se si raggiungesse l’obiettivo di scenario del 15% si potrebbero raccogliere a livello italiano (comprese le regioni nelle quali non sono previsti i progetti PNRR) ulteriori 830 mila tonnellate, di cui 440 mila tonnellate al Sud”. Maggiore raccolta differenziata “nelle regioni del Sud e del Centro avrà effetti territoriali ed ambientali positivi sul minor uso delle discariche, con meno rifiuti cartacei in entrata”, ha aggiunto.

 

“L’analisi di Nomisma conferma che i progetti per carta e cartone possono essere un volano per incrementare ulteriormente la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia: si stima che finiscano in discarica ancora circa 830 mila tonnellate, 440 mila delle quali al Sud. Se venissero intercettate, il nostro Paese potrebbe superare in anticipo l’obiettivo UE dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030”, ha commentato Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.

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