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ISSUE 371

Plastica e rifiuti nel Mediterraneo: un pericolo mortale per gli animali marini

greenpeace.org

Plastica e rifiuti nel Mediterraneo: un pericolo mortale per gli animali marini

Quello che troviamo sulle spiagge è solo una minima parte dei rifiuti che sono dispersi nel Pianeta. Il grosso purtroppo giace sui fondali.

 

Con la nostra spedizione “C’è di mezzo il mare” abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di ciò. Abbiamo fatto tappa a San Felice Circeo, cittadina del litorale laziale, dove insieme ai nostri volontari, in collaborazione con un team di subacquei, abbiamo effettuato un recupero di vari attrezzi da pesca e rifiuti nei fondali a poche miglia dalla costa.

 

In mezza giornata abbiamo recuperato un furgone di rifiuti tra cui plastica, grandi quantità di attrezzi da pesca come le nasse, rifiuti che inquinano il mare e sono una minaccia per la vita di tartarughe, delfini e per la fragile biodiversità marina.

 

Purtroppo tantissime specie animali che vivono nel Mediterraneo ingeriscono plastica accidentalmente, o scambiandola per cibo, con notevoli impatti sulla loro salute che in alcuni casi può portarle fino alla morte. 

 

I dati raccolti durante gli spiaggiamenti in Italia degli ultimi anni hanno confermato l’accumulo di grandi quantità di materiale plastico nell’apparato digerente di animali come zifi e capodogli che, per alimentarsi, si immergono a grandi profondità (superiori ai 1000 metri) .

 

Il materiale ritrovato è costituito generalmente da grandi teli di plastica da usi agricoli, borse e sacchetti di plastica, frammenti di corde, lenze, pezzi di reti e fili sia plastici che metallici.

 

Ma non è tutto… quando gli animali restano impigliati nella plastica, possono annegare, soffocare o subire traumi fisici come amputazioni o infezioni che spesso impediscono loro di nutrirsi correttamente, portandoli alla malnutrizione.

 

Un piano di salvataggio per il Mediterraneo

 

Dei mari di casa nostra, meno dell’1% risulta effettivamente protetto. Creare un’area marina protetta, significa non solo tutelare la flora e la fauna ma anche irrobustire l’ecosistema marino dal quale, tutti, dipendiamo.

 

I nostri politici dicono di avere a cuore l’ambiente e di voler ridurre l’inquinamento da plastica, ma tra il dire e il fare… c’è di mezzo il mare!

 

Chiediamo al Ministero dell’Ambiente e al Ministero per le Politiche del mare di non perdere altro tempo e istituire con urgenza una rete efficace di aree marine protette nel Mediterraneo.

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