La newsletter di ESO
Twitter facebook Youtube Linkedin


Rassegna del 29 giugno 2017
    

GoGreen Newsletter

I grattacieli nel mare


I grattacieli nel mare

Considerando che il 70% della terra è ricoperto di acqua, si può ormai pensare di popolare i mari e gli oceani. I water scrapers sono una sorta di grandi città galleggianti composte di case, centri commerciali e aree ricreative. Possono generare energia attraverso le onde, il vento, la corrente, il sole. La produzione del cibo deriva dall’agricoltura, dall’acquacoltura e dalla coltivazione idroponica.

La posizione più congeniale dei water scrapers sarà quella in cui le correnti d’altura saranno in grado di produrre energia e la loro forma permetterà, prima di tutto, di far penetrare la luce solare fino ai livelli inferiori dei grattacieli del mare e, in secondo luogo, di raccogliere e potabilizzare l’acqua piovana. L’acqua dolce, eventualmente, potrebbe essere prodotta anche tramite un impianto di desalazione posto alla base dei seascrapers. Una serie di tubi agevolerebbe la creazione di un sistema simile ad una barriera corallina che circonda la città pompando acqua ricca di sostanze nutritive per coadiuvare la crescita del fitoplancton. Questo è l’insieme di organismi autotrofi presenti nel placton, in grado di sintetizzare la sostanza organica a partire dalle sostanze inorganiche disciolte, e utilizzando le radiazioni solari come fonte di energia. Di fatto è alla base della catena alimentare nella grande maggioranza degli ecosistemi acquatici e produce la metà dell'ossigeno globale prodotto dagli organismi vegetali della terra.

Il water scraper di Sarly Andre Bin Sarkum

Il progetto dell’architetto malese Sarly Andre Bin Sarkum è uno dei più notevoli tra i grattaceli acquatici. Il seascraper è alto all’incirca 381 metri, cioè quanto l’Empire State Building, ma con solo due piani al di fuori dell’acqua. Il suo funzionamento è garantito da impianti che sfruttano l’energia pulita di sole, vento e moto ondoso. Sul tetto del grattacielo del mare, al di sopra del livello dell’acqua, è presente un orto in cui vengono coltivate frutta e verdura. La stabilità dell’intero edificio è affidata a zavorre a forma di tentacoli bioluminescenti che sono anche in grado di produrre energia attraverso il loro movimento subacqueo.

Floating city: il seascraper galleggiante di William Erwin e Dan Fletcher

La coppia statunitense ha progettato dei villaggi verticali galleggianti composti di case, uffici e spazi ricreativi completamente autosufficienti grazie a turbine sottomarine alimentate dalle correnti e da un derma fotovoltaico esterno che raccoglie i raggi solari. La cavità centrale del grattacielo del mare convoglia l’acqua piovana, che tramite un processo di desalazione diventerà potabile, e la luce solare ai livelli inferiori. La base galleggiante funziona da barriera corallina che sostiene la vita marina, estraendo nutrienti in profondità e rilasciandoli come cibo per i pesci.

Lady Landfill sky scraper di M. Vidojevic, J. Pucaveric e M. Pihler

Il progetto del water scraper del trio serbo è basato principalmente sul concetto di funzionalità ecologica. Il grattacielo del mare vuole essere la risoluzione del problema dell’isola di plastica che si muove nell’Oceano Pacifico, conosciuta come Great Pacific Garbage Patch. La GPGP, assemblata dalla corrente oceanica, si estende dalle coste del Nord America fino a quelle dell’Asia e copre una superficie maggiore di quella degli Stati Uniti. La struttura galleggiante high-tech sarebbe in grado di aspirare i rifiuti alla base, convogliarli verso il cuore del complesso e riciclarli. Anche questo Sea Scraper contiene abitazioni e spazi pubblici ai piani inferiori e aree verdi in copertura, fuori dall’acqua.

La plastic fish tower di K.Hongseop, C.Hyunbeom, Y.Sunhee e Y.Hyungsoo

 Il Team sud-coreano, che ha ricevuto una menzione d’onore al concorso Skyscraper 2012, per il suo seascraper si è ispirato al danno ecologico GPGP e alla possibilità di riciclare questi rifiuti. Il grattacielo del mare ha una struttura galleggiante subacquea, sferica e cava, che aspira i rifiuti per poi trattarli e rielaborarli. Il progetto prevede un recinto di un diametro di 1 chilometro che corre intorno all’edificio principale sferico: questo ha l’obiettivo di catturare la plastica che galleggia in acqua, mentre l’anello esterno contiene spazi residenziali e spazi pubblici collegati tra di loro attraverso tunnel trasparenti subacquei.

Le piattaforme riconvertite dei water circles

L’idea del team sud-coreano è quella di riconvertire le piattaforme petrolifere in impianti per il trattamento dell’acqua marina all'interno di particolari water scraper. Le strutture per l’estrazione di combustibili fossili verrebbero riutilizzate per veicolare l’acqua di mare negli impianti di desalazione. Gli elementi sferici hanno la funzione di distillare l’acqua marina e immagazzinare l’acqua dolce. Gli ambienti interni sono adibiti a laboratorio per la ricerca e produzione alimentare.

La citadel di Koen Olthius

L’Olanda è composta da numerose depressioni interne che tendono a riempirsi d’acqua con la pioggia, le maree e le inondazioni e che vengono svuotate con le idrovore. La Citadel è composta da 60 unità abitative che dovrebbe sorgere nella città olandese di Westland, nei pressi dell’Aja, in una depressione allagata. La città del mare è stata progettata per proteggere la popolazione dalle inondazioni in un paese per gran parte situato sotto il livello del mare e i consumi dovrebbero essere inferiori del 25% rispetto ad un complesso residenziale sulla terraferma.

 

 




Torna alle notizie GOGREEN




Rassegna del 29 giugno 2017
 
8 di 17 della rassegna...
    
EU Sustainable Energy Week, 19 – 25 giugno 2017.


Finalmente ecco una proposta di legge per incentivare il riciclo made in Italy
Greenreport.it, 22 giugno 2107

Classificazione dei rifiuti: prevalgono le norme europee


Strategia Energetica Nazionale: al via la consultazione pubblica
Greenstyle.it, 13 giugno 2017

Expo 2017: l'energia del futuro di ENEA
Hi Tech Ambiente, 9 giugno 2017

Tu regali il clan incassa.


Seme di Buon Antropocene. Rotterdam tra terra e acqua, esempio di resilienza, faro per l'Europa e per il mondo
Repubblica.it, 20 giugno 2017

Non c’è efficienza energetica senza cambiamento comportamentale
Greenreport.it, 23 giugno 2017

 
 
Privacy   |   Supporto

www.eso.it - info@eso.it