‘Porto Luca alla manifestazione a Milano, dopo la scuola. Dobbiamo pur far qualcosa anche noi grandi’, racconta Sara, mamma di Luca, 7 anni.
‘Ho pensato che sia giusto agire e farci sentire e che non basta spiegare a voce quello che sta succedendo: provandolo in prima persona, in mezzo a tutta quella gente, forse il ricordo di questa esperienza gli darà la forza per continuare a lottare’.
Sì perché non parliamo più di cambiamenti climatici, ma di crisi climatica. Quella che l’intero Pianeta sta vivendo, quella che ha costretto Milano, prima grande città in Italia, a dichiarare l’emergenza climatica e ambientale, quella che spinge così tante persone, come Sara e suo figlio Luca, in ogni parte del mondo, a chiedere aiuto ai così detti ‘potenti’.
Siamo sull’orlo del baratro e nessuno sembra voler fare qualcosa: eppure c’è chi non sta a guardare.
Sono quasi 1.700 le città e 119 i Paesi in tutto il mondo in cui folle di manifestanti hanno risposto al nuovo appello per il clima lanciato dall'attivista svedese Greta Thunberg e venerdì 24 maggio centinaia di persone hanno partecipato ai Fridays For Future, gli scioperi per il clima ispirati dalla giovane attivista.
Solo in Italia, gli abitanti di 126 città sono scesi in piazza per chiedere ai governi azioni più efficaci nel contrasto dei cambiamenti climatici, quelli che non hanno solo fatto sparire le stagioni.
Nel 2018, infatti, le emissioni globali di carbonio hanno raggiunto un livello record e lo scorso ottobre un gruppo di esperti Onu ha avvertito che per stabilizzare il clima, dovranno essere ridotte entro il 2030.
Quindi stop ai gas serra, contenimento della temperatura, e priorità assoluta alla lotta per il clima nell’agenda politica dei prossimi 10 anni: questi gli obiettivi della manifestazione dei ragazzi dei Fridays For Future .
Non c’è più tempo da perdere.
Jessica Lorenzi
Communication Specialist
Fonte: ESO.