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Rassegna del 28 Giugno 2018
    

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Investire nell’economia verde globale: sfatiamo i miti comuni


Investire nell’economia verde globale: sfatiamo i miti comuni

Definizione e misurazione delle opportunità di investimento

Fino ad ora la transizione verso un'economia sostenibile e "verde" è stato un concetto a sé stante piuttosto che un sistema industriale definito e valevole di investimenti. Questa mancanza di definizione e di dati ha portato all'impressione che il tema abbia poca rilevanza, che non ci sia diversificazione nel settore e che gli investitori abbiano scelto di rinunciare a prestazioni a beneficio dell’ambiente. Tuttavia, un’analisi di FTSE Russell, società del gruppo LSE che calcola tutti i principali indici di Borsa Italiana e MTS, dissipa questi stereotipi. La ricerca evidenzia una grande opportunità di investimento, sostenuta dagli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico e affrontare le sfide ambientali. L'opportunità risulta diversificata per dimensioni aziendali, geografia e settori ed è motivo di sovraperformance del mercato azionario globale.

Caratteristiche chiave dell'economia verde

Sulla base dei calcoli di FTSE Russell:

  • È significativa:

L'economia verde rappresenta il 6% della capitalizzazione di mercato di società quotate a livello globale, circa 4 trilioni di dollari USA. Questo rappresenta una significativa opportunità di investimento, paragonabile quasi alle dimensioni del settore dei combustibili fossili.

  • È in crescita:

La percentuale dell'economia verde nella capitalizzazione di mercato globale è in crescita, mentre il settore dei combustibili fossili si riduce.

  • È diversificata:

L'economia verde è diversificata per dimensioni delle aziende. Mentre società a piccola e media capitalizzazione (small/mid cap) hanno una maggiore “esposizione verde” e rappresentano la maggioranza delle aziende verdi, il mercato non è affatto limitato a piccole e medie dimensioni: le aziende large cap rappresentano circa i due terzi della capitalizzazione del mercato verde.

  • È multiforme:

Il settore industriale rappresenta la quota più ampia, seguito da quello delle utilities, il tecnologico, il chimico e quello edile. Ciò evidenzia la diversa natura dei prodotti e dei servizi che sono chiamati ad affrontare le sfide ambientali e il cambiamento climatico.

  • È globale:

Gli Stati Uniti sono il più grande tassello a livello globale dell'economia verde; tuttavia il Giappone e l'Europa si contendono la più alta “esposizione verde”, seguiti dalla Cina la cui esposizione è sottodimensionata, ma cresce rapidamente.

  • È in sovraperformance:

Le aziende verdi hanno mostrato una sovraperformance rispetto ai cinque anni precedenti secondo gli indici dell’analisi di FTSE Russell.

Dimensione e crescita dell'economia verde

C'è stata un'ampia discussione sull'emergere di una nuova economia verde basata su tecnologie pulite e infrastrutture verdi.

La Commissione globale per l'economia e il clima, co-presieduta da Lord Nicholas Stern, stima che occorrono circa 90 trilioni di dollari di investimenti entro il 2030 per evitare l’innalzamento di 2 gradi del riscaldamento globale.

La distribuzione di questo enorme capitale offre opportunità significative per le aziende coinvolte e per gli investitori. Tuttavia, data la natura trasversale delle opportunità, non sempre si adatta alla visione tradizionale dei settori da parte degli investitori e lo stereotipo è che si tratta di un'opportunità minore incentrata su titoli volatili a piccola capitalizzazione.

Una delle sfide alla base delle opportunità di investimenti verdi è stata affrontare la mancanza di definizione e dati. Oltre alle più ampie e disparate opinioni su cosa possano essere considerate attività verdi e al numero limitato di aziende di energia rinnovabile, c'è una copertura globale limitata del settore. Non esiste una tassonomia coerente di prodotti e servizi verdi. Come tale, definire e creare una coerente strategia di investimento, passiva o attiva che sia, è una sfida.

FTSE Russell ha una visione ampia dell'economia verde che mira ad attirare prodotti e servizi nelle energie rinnovabili e alternative, efficienza energetica, acqua, rifiuti e inquinamento. Vengono analizzati in base al loro impatto sulla mitigazione dei cambiamenti climatici, l’impiego idrico, l’uso delle risorse, l’inquinamento e l’efficienza agricola. Le singole società quotate vengono analizzate rispetto alla loro esposizione a questi settori, con un punteggio in base alla percentuale delle entrate derivanti da questi prodotti e servizi.

Complessivamente calcoliamo che circa il 6% del mercato azionario quotato globale è derivato dalla green economy. Questa è una significativa opportunità di investimento che rappresenta quasi 4 trilioni di dollari USA nella capitalizzazione di mercato. L'economia verde è di dimensioni simili a l'ICB Oil and Gas Supersector, a cui viene spesso confrontato.
Ci sono circa 3.000 società quotate globali con esposizione all’economia verde. Questo numero è aumentato di circa il 20% dal 2009 e copre il 30% di capitalizzazione di mercato globale. Anche l'esposizione complessiva dell'economia verde è cresciuta, in particolare dal 2013.

Essendo un settore di mercato sostanziale e in crescita, l'economia verde rappresenta una opportunità significativa per gli investitori. È cresciuta come parte del mercato totale, mentre il settore dei combustibili fossili si è ridotto. Se continua la sua traiettoria attuale potrebbe arrivare a rappresentare il 7% della capitalizzazione di mercato globale entro il 2030. Se gli investimenti verdi accelerano verso un livello pari a carica 90 trilioni di dollari USA si stima che potrebbero raggiungere circa il 10%, una dimensione simile all'assistenza sanitaria globale.

Diversificazione per dimensione, settore e geografia

Un mix di aziende di piccole, medie grandi capitalizzazioni

Con la crescita dell'economia verde, le attività delle società a grande capitalizzazione sono diventate più significative. Hanno sviluppato e consolidato il mercato, acquisendo concorrenti più piccoli e più veloci. Come tali, circa due terzi dell'economia verde sono ora costituiti da società a grande capitalizzazione.
C'è ancora un numero maggiore di società a piccola e media capitalizzazione coinvolte nell'economia verde e la loro attenzione alle entrate verdi è più alta. Probabilmente potrebbero guidare l'innovazione nell'economia verde, anche se due terzi delle dimensioni del mercato provengono da grandi aziende.

Vasta gamma di industrie verdi

L'economia verde è composta da una vasta gamma di prodotti e servizi che affrontano le molteplici sfide ambientali. L'elemento più grande è l’efficienza energetica, un segmento molto diversificato che va dall'isolamento degli edifici alla tecnologia cloud.
Queste soluzioni possono spesso avere benefici ambientali significativi oltre ad essere anche convenienti, infatti non sorprende che rappresentino i il più grande segmento dell'economia verde. L'energia alternativa copre sia le più recenti tecnologie, crescendo e diversificando rapidamente, come il solare, che le tecnologie più consolidate, come l’idroelettrico. Le risorse sono anche un'area chiave dellìeconomia verde, come il litio per batterie, i materiali leggeri, gli alimenti biologici o i semi sviluppati per aumentare i raccolti agricoli.
Le più grandi società nell'economia verde sono un mix di aziende in cui la maggior parte delle loro entrate è verde, come Tesla o Waste Management Inc, e grandi aziende in cui un sotto-segmento di minoranza è verde, come Microsoft o Siemens.

Diversa esposizione del settore

I due più grandi settori dell'economia verde sono l’industriale e l’utility che rappresentano 1,3 trilioni di dollari e 0,6 trilioni di dollari statunitensi di capitalizzazione di mercato, rispettivamente, il 47% del totale. La tecnologia, il terzo più grande settore, ha un focus sulle entrate verdi più basso, ma dato lo sviluppo di nuove tecnologie verdi innovative si colloca in una zona chiave di crescita, in particolare per l'efficienza energetica. I settori chimici ed edile rappresentano un diverso tipo di opportunità per soddisfare i requisiti per lo sviluppo di infrastrutture verdi. Ci sono anche alcuni che sono, per natura delle loro attività, sottodimensionati nell'economia verde, in particolare la sanità, le telecomunicazioni e le finanze.
Nel complesso, l'economia verde è concentrata nei settori industriali tradizionali, tuttavia all'interno di questi è esposta a una gamma di diversi tipi di società che consentono ad un investitore di sviluppare un portafoglio diversificato.

Ampia copertura geografica

Gli Stati Uniti sono il più grande tassello a livello globale dell'economia verde, soprattutto in quanto leader in settori come la tecnologia cloud. Tuttavia, sono leggermente al di sotto della media globale in termini di esposizione al reddito verde. Il Giappone ha una rilevante esposizione al reddito verde, essendo leader in settori come la ferrovia elettrica. La Cina è sottodimensionata, sebbene la sua esposizione stia crescendo rapidamente. L’Europa è una parte significativa dell'economia verde e sarebbe la seconda parte più grande, con Germania e Francia in cima. Per l'investitore ci sono alcune variazioni di esposizione geografica rispetto al mercato globale ma abbastanza ampia per creare un portafoglio diversificato a livello globale.

Performance degli investimenti di società verdi

Negli ultimi cinque anni le società verdi hanno generato rendimenti più elevati rispetto al mercato azionario più ampio. Gli indici verdi più ampi di FTSE Russell hanno sovraperformato i parametri di riferimento negli ultimi cinque anni fino a marzo 2018.

Conclusione

L'economia verde rappresenta un'opportunità di mercato globale significativa e in crescita, diversificata in base alle dimensioni dell'azienda, alla geografia e al settore industriale. Il modello di Green Revenue di FTSE Russell aiuta a definire e misurare quantitativamente la transizione ad un'economia sostenibile e "verde". Può aiutare gli investitori a capire la loro esposizione alla green economy e attuare le strategie di investimento. Questo consente anche una misura di "impatto positivo" e può essere utilizzato per definire e applicare priorità di assegnazione verde, come ad esempio accogliere la sfida di Christiana Figueres di investire un 1% incrementale del totale delle propria attività in tecnologia pulita ed energia rinnovabile entro il 2020.
Non più un concetto a sé stante, l'economia verde è ora misurabile ed è una priorità d'investimento definibile.

 

Nunzia Vallozzi

Ufficio Stampa Web - ESO

 

Photo credits e fonte: FTSE Russell




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