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Rassegna del 12 Luglio 2018
    

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Nel Rapporto di Symbola il progetto esosport tra le eccellenze del tessile


Nel Rapporto di Symbola il progetto esosport tra le eccellenze del tessile

Il Rapporto di Symbola illustra le eccellenze in campo tessile che hanno puntato sulla circolarità e sulla green economy

Le sfide ambientali delineano nuove opportunità che, anche grazie alle tradizioni produttive, possono essere a portata di mano per il nostro paese che, povero di risorse, ha sempre praticato forme di uso della materia più efficienti, più intelligenti e innovative: quelle che oggi chiamiamo “economia circolare”. Grazie a queste tradizioni virtuose e alla capacità nazionale di ribaltare un limite in un’opportunità, siamo tra i Paesi più avanzati nella green economy e nell’economia circolare. Nel Rapporto di Symbola, le eccellenze anche in campo tessile.

Eccellenze che ci raccontano di un’Italia che innova senza perdere la propria anima, e che ci parlano di un modello di economia e società più sostenibile e competitivo, più equo, che potrebbe rappresentare la risposta italiana alle questioni scottanti che il presente e il futuro pongono al Pianeta.

Vediamo alcune eccellenze nel tessile:

Partiamo dai produttori di filati e troviamo Aquafil, che ha puntato sulla circolarità con Econyl, “il filo rigenerazione efficiente che permette di trasformare in nylon rifiuti post consumo come le reti da pesca, le parti superiori di tappeti e moquette e tessuti rigidi, nonché scarti della produzione dello stesso nylon”. O Radici Group, che ha fatto rivivere il nylon più volte perché “un capo di abbigliamento progettato secondo l’eco-design e realizzato interamente in poliammide a fine vita può essere lavorato meccanicamente per produrre materia plastica”.

Parole chiave: raccolta, il riuso, il riciclo

Nuovi scenari innovativi basati sulla capacità di utilizzare le proprie risorse. Esempi di aziende virtuose come Armadio Verde che, da un’idea di David Erba ed Eleonora Dellera, diventa un luogo dove i vestiti non si comprano e non si vendono, ma si scambiano e che aiuta associazioni onlus che soccorrono bambini in difficoltà. E OVS, che ha attivato da alcuni anni un programma per la raccolta di abiti usati grazie alla partnership con I:CO, specializzata nel riciclo dei prodotti tessili. E poi altri nomi come Carmina Campus, Cooperativa Sociale Quid, Garbagelab, Redo Upcycling, Cartina, Esosport; Manifattura di Maiano che, seppure con modalità diverse, legano il mondo della moda alla sostenibilità.

 

Fonte: techno FASHION, 18 giugno 2018




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