La newsletter di ESO
Twitter facebook Youtube Linkedin


Rassegna del 23 Agosto 2018
    

GoGreen Newsletter

Non portare a casa nostra Alien nella valigia


Il progetto ASAP educa i cittadini a conoscere meglio le “specie aliene”, quelle estranee al nostro ambiente. In modo da non trasportarle a casa senza saperlo al ritorno dalle vacanze

Estate, tempo di vacanze, di viaggi ma anche di sensibilizzazione al rispetto per l’ambiente. Si parla da anni di turismo responsabile come una forma di turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell'ambiente e delle culture. Ma oggi non basta affidarsi a strutture certificate ed ecocompatibili, o utilizzare mezzi a basso inquinamento, o scegliere località particolari a basso impatto. Significa anche avere una attenzione particolare per non mettere a rischio la biodiversità. E l’educazione ai viaggiatori ad adottare comportamenti corretti per non mettere al rischio la biodiversità, è l’obiettivo del progetto Life Asap cofinanziato dalla Commissione Europea di cui ISPRA è capofila, e vede molti autorevoli partner tra i quali Legambiente, Federpachi e Regione Lazio. 

Fra le iniziative condotte e incentrate sulla comunicazione, assume rilievo la campagna partita lo scorso giugno in uno dei luoghi più strategici per chi va in vacanza. Presso l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, un infopoint è stato allestito per informare i viaggiatori sull’importanza di ridurre gli impatti delle specie aliene invasive. NON FACCIAMOLE VIAGGIARE Sicuro di non trasportare piante o animali invasivi nel tuo bagaglio? Titolo e sottotitolo della campagna racchiudono l’obiettivo della campagna: informarsi sui rischi del trasposto volontario o involontario delle specie aliene invasive.  

Ma cosa sono le specie aliene? Lo chiediamo al ricercatore di Ispra Piero Genovesi project manager di ASAP:  “Sono piante e animali, ma anche funghi, batteri e virus, introdotti dall’uomo in maniera accidentale o volontaria al di fuori della loro area di origine.  Alcune riescono a insediarsi e proliferare nel nuovo ambiente, causando impatti negativi e diventando invasive minacciando l’esistenza di un gran numero di specie native. Oltre a essere tra le principali cause della perdita di biodiversità, possono provocare danni sociali, sanitari ed economici anche molto importanti”. Questa minaccia è talmente pressante che l’Unione Europea ha adottato un Regolamento (1143/2014) che raccoglie le azioni necessarie a prevenire l’introduzione e la diffusione delle specie aliene invasive. Tra queste il divieto di possesso e trasporto oltre ai controlli più stringenti alle frontiere. 

Evidenzia Lucilla Carnevali che fa parte del team di progetto, che lo scorso 25 luglio con decreto legge n.91, sono stati prorogati al 31/08/2019 i termini per la denuncia al Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare del possesso di esemplari di specie esotiche invasive. “È una decisione che stiamo cercando di pubblicizzare il più possibile per evitare che le persone liberino degli animali rilasciandoli nell’ambiente. Anche per questo abbiamo preso contatti con Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani che collabora per cercare di divulgare il più possibile la notizia”.

Si sa però che per fare leva sulla sensibilizzazione è necessario partire dai numeri. La banca dati sulle specie aliene di ISPRA, aggiornata ad aprile 2018, raccoglie informazioni in merito a 3334 specie aliene presenti in Italia: di queste, oltre 400 sono considerate specie aliene invasive (circa il 13% del totale). Entro il 2020, si stima che le nuove specie aliene invasive introdotte dall’uomo saranno 131. Ma in pratica cosa possiamo fare noi per diventare viaggiatori sempre più responsabili? Per cominciare, informiamoci sulle caratteristiche delle specie che già possediamo e sui rischi che comporta la loro diffusione in natura; quando acquistiamo specie e varietà native del nostro paese, scegliamo quelle allevate o coltivate nella regione in cui abitiamo. Se proprio vogliamo piante o animali alieni, allora scegliamo quelli che non sono in grado di riprodursi o accrescersi in modo eccessivo. E se non siamo in grado di mantenere in casa o in giardino i nostri animali alieni, non abbandoniamoli. Se ci stanchiamo dell’acquario o del terrario, facciamo attenzione a come smaltiamo l’acqua, il terriccio e le piante. Non piantiamo mai specie aliene vegetali in natura (prati, boschi, stagni, dune, ecc.). Insomma la conoscenza è sempre in prima linea per fare una buona educazione. E se si vuole scoprire il proprio grado di conoscenza sulle specie aliene invasive, c’è un questionario che possono fare tutti, grandi e piccoli, anche per chi non ha un’idea precisa di cosa sia una specie aliena invasiva. Pronti allora a diventare ambasciatore ASAP sottoscrivendo il decalogo? L’ambiente ringrazia.

 

Fonte: LA STAMPA, 15 agosto 2018




Torna alle notizie GOGREEN




Rassegna del 23 Agosto 2018
 
8 di 28 della rassegna...
    
In che modo l'UE può adottare un’economia circolare della plastica?


Classificazione dei rifiuti. Le indicazioni ufficiali di ISPRA anticipano la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea


Circular Economy Network: strategie per l’economia circolare in Italia


Riciclare i rifiuti floreali dell'India


Dove gettate le lenti a contatto dopo averle utilizzate?


Il più antico ghiacciaio dell'Artico si sta rompendo
Fonte: Repubblica, 21 agosto 2018

Più carbone per tutti. Trump ha pronto il piano per cancellare i limiti a emissioni carbone
Fonte: sky tg 24, 21 agosto 2018

Buon Seme dell'Antropocene: Tilos sarà la prima isola mediterranea a energia pulita
Fonte: Repubblica, 19 agosto 2018

 
 
Privacy   |   Supporto

www.eso.it - info@eso.it