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Rassegna del 1 Maggio, 2020
    

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Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile 2020: i giovani guidano il cambiamento - di Valentina Neri


Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile 2020: i giovani guidano il cambiamento - di Valentina Neri

Per 36 milioni di italiani, la sostenibilità è una priorità. Lo dimostra il sesto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate.

Alla vigilia di Expo 2015, 21 milioni di italiani si sentivano coinvolti nella sostenibilità. Da allora sono successe tante cose. Le conseguenze tangibili dei cambiamenti climatici hanno colpito il nostro territorio; gli scienziati dell’Onu hanno messo nero su bianco che è questo il decennio giusto per invertire la rotta sul clima prima che sia troppo tardi; innumerevoli aziende hanno rivisto le loro strategie per costruire rapporti più armonici con l’ambiente e la comunità; una ragazza appena adolescente, Greta Thunberg, ha dato vita a una mobilitazione globale. In questo inizio di 2020 è arrivata anche la pandemia di coronavirus, a ricordare quanto l’uomo sia inerme di fronte alla potenza della natura.

L’elenco potrebbe continuare ancora a lungo, ma il risultato è chiaro: la  sostenibilità  è salita sempre più in cima alla lista delle priorità di governi, imprese e cittadini. Oggi la stragrande maggioranza degli italiani, per un totale di 36 milioni di persone, si sente coinvolta; e per la prima volta gli appassionati (38 per cento) superano gli interessati  (34 per cento).

È questo il dato chiave emerso dal sesto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, condotto da LifeGate in collaborazione con  Eumetra MR  su un campione di ottocento individui rappresentativi della popolazione maggiorenne. Per la prima volta l’indagine prevede un focus sulla Generazione Z,  cioè sui giovanissimi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che si dimostrano più preparati della media. E più propensi a tradurre la loro sensibilità in comportamenti concreti.

I risultati della ricerca hanno rivelato come il 46% della popolazione (+14% rispetto al 2019) abbia piena comprensione del vocabolario della sostenibilità: il 70% conosce il fenomeno del riscaldamento globale  (81% Gen Z); il 63% della  crisi climatica (70% Gen Z); il 63% l'energia sostenibile (+20% rispetto al 2019); il 51% l'alimentazione sostenibile (+13%); il 46% la  mobilità sostenibile  (+23%); il 40% la  moda sostenibile (+20%); il 40% il  turismo sostenibile  ( +15%) e il 34% la  sostenibilità sociale (43% nella Gen Z). L'introduzione dell' Ecobonus  per uno sconto fiscale in favore di lavori di efficientamento energetico nelle abitazioni e nei condomini è una questione fondamentale per l'87% degli italiani.

Il tema della  plastica  è particolarmente sentito dall'86% degli intervistati che chiede l'attivazione di direttive regionali che vietino l'utilizzo di oggetti monouso in plastica sulle spiagge e considera importante lo stop dell'Unione Europea all'utilizzo di oggetti in plastica monouso (piatti, cannucce, posate) a partire dal 2021. Il nuovo quesito sull'importanza delle proteste dei giovani del movimento Fridays For Future per trovare soluzioni per fermare l'emergenza climatica, convince il 76% del campione.

Per quanto riguarda i comportamenti virtuosi, l'83% dichiara di fare sempre la raccolta differenziata, il 40% di  limitare l'utilizzo di bottiglie di plastica, il 30% di utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti (38% Gen Z) e il 29% di consumare prodotti a chilometro zero.  

Il 26% dichiara poi di essere disposto a spendere di più per l'acquisto di prodotti sostenibili. Nello specifico:  prodotti a km 0  il 44%;  prodotti bio  il 36%; giocattoli con materiali sostenibili 36%;  energia rinnovabile 32% (40% Gen Z);  sistemi di domotica per un risparmio energetico 24% (35% Gen Z).

Cresce del 6%, rispetto al 2019, l'interesse d'acquisto verso le  polizze  contro le calamità causate dai cambiamenti climatici, che arriva al 19%. Aumenta del 15% anche la conoscenza del  turismo sostenibile  che tocca il 40% e 10,5 milioni di italiani dichiarano di scegliere una vacanza sostenibile, anche se il prezzo è maggiore.

La  scelta dei capi d'abbigliamento  viene influenzata per il 46% dal prezzo e dal 44% dalla qualità del prodotto. Più sensibile alla provenienza dei materiali è la Generazione Z con un 32% contro il 17% degli altri intervistati.

 

Foto in apertura © Anthony Tori / Unsplash




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