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ASOS diventa ecosostenibile dal 2019
In programma dal prossimo 29 gennaio 2019 una nuova immagine di ASOS, La piattaforma infatti bandirà la vendita di seta, cashmere e mohair. La decisione è stata approvata e sostenuta dalla Peta che segna così per il brand una nuova svolta animalista
Per coloro che vorranno acquistare capi e accessori attraverso il sito ASOS non potranno più attingere a piume, seta, mohair, cashmere, madreperla, corno ed angora.
Con il nuovo anno ASOS diventa quindi ecosostenibile accogliendo l’appello della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) mirato all’eliminazione di utilizzo del mohair come tessuto di vendita. PETA recentemente ha pubblicato un video sul proprio sito dove vengono mostrate immagini di violenze su capre d’angora allevate per produrre mohair.
Un fatto che ha scosso l’opinione pubblica e la sensibilità di diverse aziende come Zara, H&M, Topshop, Gap, Mango, Cos e Bershka sono solo le più note tra le oltre 125 aziende che hanno scelto di non vendere più capi in mohair.
L’adesione alla campagna per ASOS arriva in coda ma non per minore importanza, anzi la decisione del brand ha valenza più forte proprio perché sulla sua piattaforma sono coinvolti più brand. In aggiunta dichiara che non saranno più venduti dal 2019 capi ed accessori di qualsiasi derivazione animalista.
“ASOS crede fermamente che non sia accettabile per gli animali soffrire nel nome della moda o della cosmetica”, come indicato nel documento relativo l’animal walfare policy del marchio.
“Nessun animale dovrebbe essere maltrattato per produrre capi venduti tramite qualsiasi dei siti di ASOS. Tutti i prodotti di origine animale usati devono essere sottoprodotti dell’industria della carne provenienti da fornitori con buoni allevamenti”, informa il marchio sottolineando una politica aziendale precisa e mirata verso l’ecosostenibilità. Il settore ormai in forte crescita nel mondo della moda molto spesse nasce proprio dall’ecosostenibilità dei clienti. Fonte: ALPI FASHION MAGAZINE, 6 luglio 2018
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