La newsletter di ESO
Twitter facebook Youtube Linkedin


Rassegna del 30 Novembre 2017
    

GoGreen Newsletter

C’è l’ok dei Paesi Ue, il glifosato potrà essere usato per altri 5 anni


L’erbicida resta legale. Decisivo il voto della Germania. L’Italia contraria

Glifosato, avanti per altri cinque anni. Gli Stati membri dell’Ue hanno approvato la proposta della Commissione europea per un rinnovo quinquennale della sostanza contenuta negli erbicidi utilizzati in agricoltura e i cui permessi di utilizzo e compravendita scadono il 15 dicembre. Alla fine la Germania ha rotto gli indugi e ha deciso di continuare a utilizzare un principio attivo oggetto di divisioni scientifiche, prima ancora che politiche. L’organizzazione mondiale per la sanità (Oms) lo ha ritenuto potenzialmente cancerogeno, Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) invece no. Una situazione che si è riflessa a livello politico fino a oggi, giornata che chiude un braccio di ferro durato mesi. Diciotto i Paesi a propendere per il «sì», nove quelli contrari, un solo astenuto.  

Italia e Francia contrarie, i grandi agricoltori del nord favorevoli  

Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito e Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia gli Stati membri a votare a favore di nuove autorizzazioni. Insieme rapprsentano il 65,7% della popolazione totale dell’Ue, uno dei due requisiti necessari per avere un via libera al rinnovo dei permessi di compra-vendita e utilizzo del glifosato. Serviva il 55% degli Stati membri (16 su 28) rappresentante almeno il 65% della popolazione comunitaria, un qualcosa mancato fino a oggi per via di un mancato consenso tedesco oggi arrivato. Esce sconfitto il gruppo dei nove Paesi, di cui fa parte l’Italia, che spingeva per un’Europa «glyphosate free». In questa battaglia politica l’Italia aveva trovato in Austria, Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Lussemburgo, Malta e Ungheria gli alleati per contrastare le richieste dell’esecutivo comunitario. Non è riuscita a convincedere i partner tedeschi.  

Esulta la Commissione europea  

Il team Juncker aveva promesso che non avrebbe preso decisioni in assenza di maggioranze qualificate da parte degli Stati membri. Aveva invitato i governi ad assumersi le responsabilità, ma fino a oggi il Comitato per piante, animali, alimenti e i mangimi dell’Ue (comitato Paff) non aveva mai prodotto i numeri per una decisione di alcun tipo. Si possono avere tre tipi di risultati: maggioranza qualificata favorevole, maggioranza qualificata sfavorevole, assenza di entrambe. E’ stato quest’ultimo il caso per l’Ue, di fatto incapace di prendere una decisione fino al voto odierno del comitato d’appello. «La votazione di quest’oggi dimostra che quando tutti vogliono sono capaci di condividere la responsabilità collettiva di prendere le decisioni», sottolinea Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare. Parole che mostrano il sospiro di sollievo di tutto il team Juncker per aver scongiurato una sconfitta politica.  

 

Fonte: lastampa.it, 27 Novembre 2017




Torna alle notizie GOGREEN




Rassegna del 30 Novembre 2017
 
8 di 17 della rassegna...
    
Forum Rifiuti a Milano: lo scarto diventa risorsa


Green Italy 2017: investimenti sostenibili per la crescita economica
Fonte: nonsoloambiente.it,21 Novembre 2017

La nuova strada di vecchie camere d’aria e copertoni di biciclette
Fonte: Bike4Trade, Ottobre 2017

Registro di carico e scarico dei rifiuti e modello unico di dichiarazione ambientale


Economia circolare e sport: arriva la pista fatta con gli scarti delle scarpe
Fonte: green.it,26 Novembre 2017

L’Associazione GOGREEN alla EA7 Milano Marathon 2018 per la raccolta fondi area giochi Il Giardino di Betty dell’Ospedale San Carlo di Milano


Il guru del modello Cradle to cradle (dalla culla alla culla) pensa al design rigenerativo e al leasing ecologico
Fonte: corriere.it, 17 Novembre 2017

La sindrome Nimby influisce sulla green economy


 
 
Privacy   |   Supporto

www.eso.it - info@eso.it